Nella Bibbia e nel Corano cosa c’è scritto sull’omossesualità? E le religioni, nel corso della storia, come si sono poste di fronte ai gay? Sono gli interrogativi suscitati dal massacro di 49 persone nel locale gay di Orlando, in Florida, per mano di Omar Mateen, americano di origini afghane, che ha sfogato il suo odio verso la comunità Lgbt. Qui risponde alle nostre domande l’islamista Paolo Branca, docente all’università Cattolica di Milano.
Cosa dicono Cristianesimo, Ebraismo e Islam a proposito degli omosessuali? Tutte le 3 grandi religioni monoteiste ritengono l’omosessualità un grave peccato. Nate migliaia di anni fa, considerano le relazioni tra persone dello stesso sesso un atto contro natura, perché non funzionale alla prosecuzione della specie. Le uniche unioni benedette sono quelle tra uomo e donna che generano figli. Nel Levitico, uno dei libri della Bibbia, il rapporto tra due uomini è definito “abominevole” e condannato con la morte.
Esiste dunque nelle grandi religioni una radice di intolleranza verso i gay? Nei testi sacri delle fedi monoteiste Dio scaglia la sua ira contro la città di Sodoma per punirla a causa dei suoi costumi sessuali corrotti, come l’omosessualità. Nella Bibbia, sacra per ebrei e cristiani, si parla del tentativo di Abramo di intercedere con Dio, che vuole distruggere la città. Nel Corano si trova un passaggio simile, in cui il profeta Lot offre addirittura le sue figlie per evitare che gli ospiti maschi siano abusati dagli abitanti di Sodoma.
La condanna divina dei comportamenti omosessuali è stata usata per giustificare secoli di persecuzioni non solo nei confronti dei gay, ma anche verso tutte le unioni al di fuori del matrimonio. Per le religioni questi temi sono sempre stati un tabù. E ancora oggi, soprattutto nelle società più tradizionaliste, l’omosessualità non si può neanche nominare. Noi stessi cattolici siamo cresciuti ossessionati dall’idea della castità e dalla paura del peccato nella sfera sessuale.
Soltanto in epoca moderna, specialmente dopo Sigmund Freud e l’avvento della psicanalisi, nel mondo occidentale si sta cominciando a riflettere sul fatto che la sessualità sia un fenomeno complesso.
Ci sono stati segnali di apertura sui diritti dei gay? Di recente Papa Francesco ha detto: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?». Una frase che ha destato molto scalpore anche da noi. Iniziano a esserci anche alcune associazioni islamiche attive nei Paesi occidentali che prendono posizioni a favore dei diritti degli omosessuali, come l’organizzazione nordamericana Muslims for progressive values. Ci sono pure degli imam che hanno fatto “outing”, dichiarandosi gay.
Sono dei primissimi passi di apertura che si stanno manifestando molto lentamente all’interno delle tradizioni religiose.
Il problema è l’integralismo
L’odio contro gli omosessuali si è manifestato anche in ideologie laiche: è successo durante il nazismo e il fascismo. «Più che nelle religioni, l’omofobia affonda nell’integralismo: un atteggiamento impastato di fanatismo e di radicalismo, cioè la tendenza a non tollerare ciò che è “altro” rispetto a sé» spiega Michela Marzano, filosofa e autrice di Papà, mamma e gender (Utet).
«Tutti gli integralisti pensano che gli omosessuali, in quanto “diversi”, turbino il cosiddetto ordine naturale delle cose. Con la conseguenza, spesso, di designarli come il “nemico” da abbattere».