A pochi giorni dalla reunion dei Pooh per la prima serata del Festival di Sanremo, Roby Facchinetti, voce e tastierista della band, è stato vittima di una rapina nella sua villa a Bergamo.
Armi puntate, i momenti di paura
A darne notizia è il Corriere della Sera, precisando che i rapinatori hanno fatto irruzione mentre il cantautore, 78 anni, era in casa con la moglie Giovanna e il figlio Roberto. La banda era composta da almeno tre persone armate, vestite di scuro, con guanti e a volto coperto. Sotto la minaccia delle armi, i malviventi hanno costretto Facchinetti e i familiari a consegnare gioielli, orologi, non è chiaro se anche denaro.
“Non è gossip – ha dichiarato al Corriere la figlia di Facchinetti, Giulia, 31 anni -, è successa una cosa veramente grave e noi non possiamo dire nulla. Anzi, ci saremmo augurati che la notizia uscisse più avanti, visti gli impegni lavorativi di papà. Psicologicamente non è un momento facile da gestire per lui”.
Roby Facchinetti: “I minuti più brutti della nostra vita”
“Sono stati 35 minuti terribili, i più brutti della nostra vita”. Lo scrive Roby Facchinetti su Facebook, “Voglio però tranquillizzarvi – aggiunge -. Stiamo tutti bene. Non posso rivelare altro, atteso che sono in corso le indagini, ma vi ringrazio per la vicinanza che mi state dimostrando”.
Indagini in corso sulla rapina
I dettagli della vicenda sono ancora coperti dalla riservatezza delle indagini, affidate alla Squadra mobile. Stando però ai primi dettagli trapelati, le tre persone sarebbero riuscite a entrare in casa Facchinetti senza forzare porte o finestre e, particolare ancora più inquietante, si sarebbero mosse nella villa di come se conoscessero il posto.
Le indagini non escludono quindi che dietro al colpo possa esserci qualcuno che conosce la famiglia o che abbia frequentato per qualche ragione la casa.
Il commento di Facchinetti jr: “Vergogna”
“Sono molto triste e amareggiato di come si è trasformato il nostro paese. Qualcuno dice: ‘Ma voi avete la villa, per quello entrano a casa vostra’, ma non è una condanna aver guadagnato soldi onestamente, mi devo sentire
libero e sicuro nel paese dove vivo”: così, in alcune stories pubblicate su Instagram, Francesco Facchinetti commenta la rapina in villa subita dalla sua famiglia.
“E’ una vergogna – tuona – che in un Paese dove c’è pressione fiscale al 60% noi non ci sentiamo sicuri, complimenti Stato, siete bravissimi, al governo destra e sinistra incapaci di mantenere ordine e controllo, non siete
capaci di fare politica ma solo propaganda“.
“E allora chi può come ho fatto io va ad abitare da un’altra parte, per chi si chiede perché siamo andati a vivere in Svizzera – continua – è perché non voglio crescere i miei figli in un Paese dove non possono essere liberi, dove non possono uscire di casa, dove ho paura a farli giocare al parchetto e di lasciare mia moglie a casa da sola. Non voglio più questo, allucinante”.
“Voi incapaci – conclude Facchinetti rivolgendosi ai politici – avete reso il Paese più bello del mondo un Paese insicuro dove c’è da avere paura”.
Il precedente in casa Facchinetti
Non è la prima volta che casa Facchinetti è teatro di una rapina. Nel 2017 lo stesso dj Francesco aveva raccontato quanto accaduto a casa del padre.
All’epoca si parlò di tentativo di furto fallito. Il ladro si era introdotto nell’abitazione del componente dei Pooh nella quale vivono anche i fratelli di Dj Francesco, il cognato e il nipotino Lorenzo.
Grande allora l’indignazione di Francesco, anche nei confronti dello Stato, reo – stando alle sue parole – di non difendere adeguatamente i cittadini: “Bisogna reagire e se non lo facciamo noi, non lo farà nessuno per noi” scriveva sul social network, annunciando di volersi munire di armi per potersi difendere: “Se qualcuno entra in casa mia con i miei figli non esce vivo!“.