Rotatorie, quanti inghippi per chi guida! Sono parte della nostra viabilità, ormai da quasi tre decenni, ma snocciolando il Codice della strada, in ciascuno dei suoi oltre 200 articoli, non ve n’è menzione. Lo stesso nel Regolamento esecutivo. Ora ci ha pensato una circolare esplicativa del Ministero dei Trasporti a chiarire come vanno affrontate. E qual è il corretto comportamento al volante, quando si imboccano. Tutto spiegato nelle nuove direttive emanate dalla Direzione centrale della motorizzazione per conseguire la Patente B: un documento diramato il 22 marzo che, in mezzo alle procedure d’esame, affronta anche la questione rotatorie.
«Le regole di comportamento sulla strada sono quelle ordinarie e che già conosciamo. Non è necessaria una specifica del Codice della strada: per questo una norma su come si affrontano le rotatorie non è mai stata dettagliata, perché non è una eccezione alla disciplina stradale ordinaria. La rotatoria in sé è semplicemente un elemento stradale un po’ complicato, perché la gente fa un po’ fatica a capire come si affronta, ma ci si rifà sempre alle regole generali del codice» ci spiega Ferdinando Longobardo, comandante di polizia locale a Lissone (Milano) e vicepresidente dell’Associazione Foxpol, che organizza corsi di formazione per polizie municipali.
Partiamo da un concetto: le rotatorie sono strutture relativamente moderne della nostra viabilità. Hanno cominciato a comparire a metà anni Novanta. E sono subito prolificate, sebbene costino tantissimo.
Diminuiscono gli incidenti, grazie alle rotatorie
Diversi studi scientifici hanno riportato una riduzione del numero di incidenti, quando una intersezione tradizionale, regolata da un semaforo, veniva sostituita da una rotatoria. Negli Usa, gli incidenti si sono ridotti del 37%; in Gran Bretagna, fra il 25 e il 39%. In Italia, uno studio comparativo era stato fatto a Reggio Emilia, fra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila, quando appunto si è assistito al boom di queste nuove strutture della viabilità, al posto degli incroci: meno incidenti per il 29,1% dei casi e anche meno feriti (31,9%).
I numeri rilevati dall’Istat (aggiornati al 2015) confermano questa tendenza: vi è un andamento costante di incidenti sulle rotatorie, ma una riduzione del numero di incidenti totali alle intersezioni (incroci e rotatorie, insieme) che è stata del 24% circa, negli ultimi 5 anni. Si è passati, infatti, dai 136.079 incidenti del 2011 ai 104.196 del 2015.
Gli amministratori le ritengono un utile strumento di “traffic calming”: abbassano l’inquinamento (perché si toglie l’incrocio, il semaforo e quindi si riduce il tempo di permanenza in un determinato punto) e snelliscono anche il traffico, rendendolo più scorrevole. «È soprattutto una questione di sicurezza stradale. Le rotatorie evitano le traiettorie ortogonali dei veicoli: sono queste le responsabili degli incidenti con conseguenze più gravi. Nelle rotatorie, ci potrebbe anche essere l’urto, ma questo sarebbe laterale, meno pericoloso, per la sicurezza. Insomma, l’inosservanza del semaforo comporta un rischio maggiore rispetto all’inosservanza dell’ingresso nella rotatoria» chiarisce Longobardo.
COME SI AFFRONTANO LE ROTATORIE?
Chi ha la precedenza?
Distinguiamo due tipologie di rotatorie. Quelle all’italiana, dove in ingresso non c’è il segnale “dare precedenza”, ma solo il cartello blu che segnala la rotatoria; chi entra ha la precedenza su chi è già entrato; quest’ultimo è tenuto ad agevolare l’accesso degli altri mezzi. Le rotatorie “alla francese” (che sono la maggioranza sulle nostre strade, ndr) sono caratterizzate dal segnale “dare precedenza” e chi entra è tenuto a lasciar passare chi è già dentro. Alla fine si tratta di una distinzione puramente teorica: basta seguire la segnaletica nel momento in cui vi si accede.
La nuova circolare dell’Ufficio Motorizzazione presenta quindi due casi: quando la rotatoria e la strada di immissione sono a una sola corsia; quando rotatoria e immissione hanno più di una corsia.
Rotatoria a una corsia
Quando sia la rotonda sia la strada (tramite la quale vi si accede) sono a una sola corsia, per immettersi nella rotonda occorre tenersi sulla destra e mettere la freccia quando si è vicini al punto in cui s’intende uscirne. Nello specifico, la freccia va azionata appena entrati in rotatoria, quando si sa di uscire al primo braccio che s’incontra; se si esce ad altri bracci della rotatoria, bisogna azionare l’indicatore di direzione appena superato il braccio precedente a quello prescelto.
Rotatorie a più corsie e a più corsie di accesso: uscita immediata o entro la prima metà
Se si esce subito, al primo braccio dell’anello, bisogna tenere il lato destro della corsia di immissione, prima, e della rotatoria, poi. Continuare a circolare sull’anello di destra e azionare la freccia, fin da quando, provenendo dalla corsia, ci si immette nell’anello. «Se, invece, – dice la circolare – si intende uscire a una delle uscite di destra successive alla prima, bisogna azionare l’indicatore di direzione destro successivamente all’ingresso nell’anello, con anticipo rispetto al momento in cui si imboccherà il braccio di uscita prescelto (in pratica, subito dopo aver superato il braccio d’uscita precedente a quello che si dovrà imboccare)», chiarisce la circolare ministeriale.
In assenza di traffico, chi guida può anche non utilizzare gli indicatori di direzione, salvo quelli di destra in prossimità dell’uscita prescelta (cioè subito dopo aver superato il braccio precedente a quello che si dovrà imboccare). «In caso di traffico intenso, invece, può scegliere una qualsiasi corsia libera per immettersi nella rotatoria, continuando a mantenere la stessa posizione all’interno dell’anello (comportamento assimilabile alla marcia per file parallele); prima di uscire dalla rotatoria deve, con conveniente anticipo, spostarsi sulla corsia di destra, azionando preventivamente l’indicatore di direzione destro e verificando di non tagliare la strada ad altri veicoli sull’anello».
In caso di traffico intenso all’interno dell’anello, con altri conducenti che effettuano le medesime scelte di percorso, si deve mantenere la stessa corsia sia in ingresso che nella percorrenza della rotatoria, azionando l’indicatore di direzione destro con idoneo anticipo rispetto all’uscita (in pratica, subito dopo aver superato il braccio d’uscita precedente a quello che dovrà imboccare).
Rotatorie a più corsie e a più corsie di accesso: uscita nella la seconda metà
Chi deve uscire nella seconda metà della rotatoria (tirando una linea immaginaria rispetto al punto di immissione), «si avvicina alla rotatoria come se si trattasse di una svolta a sinistra, cioè portandosi nella corsia di sinistra della strada di accesso; immettendosi nella rotatoria si attiva l’indicatore di direzione sinistro; nell’anello circolare nella corsia di sinistra, mantenendo in funzione l’indicatore di direzione sinistro; prima di imboccare il braccio d’uscita si deve, con conveniente anticipo, attivare l’indicatore di direzione destro e spostarsi sulla corsia di destra, verificando di non tagliare la strada ad altri veicoli». Se il traffico è intenso e non è possibile occupare la corsia di sinistra, anche se si deve svoltare in un ramo di sinistra, si può restare sulla corsia di destra.