Le azzurre della ginnastica ritmica chiudono un’era. Amaro messaggio sui social della capitana Alessia Maurelli e di Martina Centofanti: “L’era delle ‘Farfalle’ nata giornalisticamente ad agosto del 2004, muore dopo 18 anni a novembre”.
Il post su Instagram
Alessia Maurelli, capitana della nazionale di ginnastica, e Martina Centofanti, esponente di spicco della nazionale bronzo a Tokyo 2020, hanno pubblicato su Instagram un post comune nel quale si vede la foto di una farfalla azzurra dall’ala spezzata. Accanto, un messaggio durissimo. “La rottura è dolorosa e irreversibile – scrivono le due atlete -, dato soprattutto il peso insostenibile di un collegamento diretto e ormai mediaticamente inevitabile a violenze e abusi che non rispecchia il nostro stesso ideale di libertà. L’attuale e futura Nazionale di Ginnastica Ritmica non si riconoscerà mai più con il soprannome Farfalle”.
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Abusi psicologici e umiliazioni nella ginnastica ritmica
Addio sorrisi e leggerezza. Le ginnaste che hanno fatto sognare l’Italia, diciotto anni dopo l’argento olimpico di Atene 2004, non si riconoscono più in quel paragone. Addio farfalle: troppo doloroso e triste lo scandalo che ha travolto il mondo della ginnastica ritmica. Con numerose atlete – alcune
ex azzurre – che hanno denunciato abusi psicologici, umiliazioni e maltrattamenti da parte dei tecnici. E poi diete ossessive, livelli di stress insopportabili cui le ginnaste erano soggette per perdere peso.
Le accuse alla Maccarani, dt della Nazionale di ginnastica ritmica
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Dopo la denuncia di alcune sue ex atlete – Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa – è finita nell’occhio del ciclone Emanuela Maccarani, direttrice tecnica della Nazionale di ginnastica ritmica all’accademia di Desio. La 56enne è indagata per maltrattamenti, insieme alla sua assistente Olga Tishina. Il consiglio della federginnastica dovrà decidere se rinnovare o meno l’incarico della dt. Tutti i contratti sono scaduti al 31 dicembre, in proroga per ora ci sono solo le attività dell’Accademia di Desio. La decisione è se scegliere la linea garantista (una petizione online pro-ct ha raccolto molte firme, ma la federazione prende le distanze) o sospendere Maccarani dai suoi ruoli.
Maccarani: “Passo per la cattiva, ma non ho mai offeso le ginnaste”
Emanuela Maccarani, in un’intervista al “Corriere della Sera”, ha voluto dire la sua. “L’opinione pubblica – ha detto la Maccarani – mi vede come la cattiva della storia, ma non ho mai offeso alcuna ginnasta“. “In queste condizioni – aggiunge – come può la federginnastica non mandarmi via? Io non ci sto a passare per il capro espiatorio. Togliermi il ruolo di dt e restare allenatrice della nazionale? A quel punto sentiranno la mia risposta”.