Mentre in Italia ancora si discute di tampon tax, in Scozia il Parlamento ha appena approvato una norma che consente che tutti i prodotti igienico-sanitari gratuiti, come assorbenti e tamponi, siano gratuiti per tutte le donne che ne hanno bisogno. Lo scorso febbraio, una prima bozza della legge era stata votata all’unanimità da tutti i partiti (112 parlamentari a favore, nessun astenuto o contrario). Oggi, a meno di un anno di distanza e dopo quattro anni di instancabile lavoro da parte degli attivisti, quella bozza è legge, e la Scozia è il primo Paese al mondo a introdurre una misura di questo tipo.
Come riportava Reuters, la parlamentare del Partito laburista scozzese Monica Lennon, che ha proposto la Period Products Scotland Bill (questo il nome della legge), aveva dichiarato che l’approvazione segnerebbe «un passo fondamentale per la normalizzazione delle mestruazioni in Scozia e segnalerebbe quanto seriamente il Paese prenda le questioni riguardanti l’uguaglianza di genere». E così è stato.
Nel 2018, la Scozia aveva già collezionato un altro primato in materia: è stata infatti la prima nazione al mondo a fornire prodotti sanitari gratuiti in scuole, college e università. Nel vicino Regno Unito i prodotti sanitari di questo tipo sono attualmente tassati al 5%, mentre nel dicembre 2019, in Italia, si è deciso per l’abbattimento dell’Iva solo su quelli biodegradabili e compostabili, una misura che in molti (compresi noi di Donna Moderna) hanno considerato una falsa vittoria.
L’attuazione della nuova legge, che dovrebbe costare circa 8,7 milioni di sterline all’anno, non sarà priva di difficoltà, come segnala il Guardian. Il governo scozzese aveva inizialmente contestato la disposizione universale, ma successivamente ha aderito alle richieste degli attivisti. La norma sancirà anche per legge l’obbligo per scuole, college e università di fornire i prodotti gratuitamente, come annunciato dal primo ministro Nicola Sturgeon nel 2017. Il governo scozzese ha anche finanziato un progetto ad Aberdeen per la fornitura di prodotti periodici gratuiti alle famiglie a basso reddito, nonché ulteriori 4 milioni di sterline per i comuni per continuare il lancio in altri luoghi pubblici.