La scelta della scuola per il prossimo anno arriva in un periodo particolarmente delicato, a causa dell’emergenza Covid. Gli studenti delle medie devono decidere entro il 25 gennaio quale liceo o istituto professionale frequentare il prossimo anno. Una scelta non facile, soprattutto perché il 21% non ha potuto seguire incontri di orientamento a causa della pandemia e della chiusura delle scuole. Qualche difficoltà in meno c’è invece per le iscrizioni alla prima elementare e alle medie, che vanno comunque effettuate online, sul sito del ministero dell’Istruzione. Ecco come fare e come scegliere la scuola giusta.

Come registrarsi al sito del MIUR

Il primo passo è quello di registrarsi presso l’apposito indirizzo del ministero dell’Istruzione. Per chi non lo avesse fatto fin dal 19 dicembre, data a partire dalla quale il sito del MIUR era attivo, è sempre possibile collegarsi all’apposito link (https://www.istruzione.it/iscrizionionline/come-registrarsi.html). Se si possiede un’identità SPID è possibile utilizzare quella, altrimenti vengono richiesti alcuni dati: codice fiscale, dati anagrafici e indirizzo email, da digitare due volte per sicurezza e al quale ricevere poi la conferma dell’avvenuta registrazione. Una volta ottenute, sempre via email, le credenziali, è possibile procedere con l’iscrizione vera e propria.

Come fare l’iscrizione online

Le iscrizioni sono aperte dal 4 al 25 gennaio 2021. Se si conosce già l’istituto al quale iscrivere il proprio o la propria figlia, si potrà procedere seguendo le istruzioni e compilando tutti i campi richiesti. Ad esempio, per le scuole primarie e secondarie è richiesto di indicare l’orario settimanale (30, 36 o 40 ore settimanali). Alcuni istituti prevedono anche la possibilità di indicare un indirizzo specifico, come nel caso di scuole medie a indirizzo musicale o teatrale. In questo caso, può essere richiesta un’indicazione sullo strumento preferito. Anche per le scuole superiori che lo prevedano occorre indicare la preferenza. Ad esempio, ci sono licei classici a “curvatura” internazionale o artistica o con specializzazione in beni artistici.

Se però non si è ancora convinti dell’istituto da frequentare o non si conoscono tutti quelli presenti sul proprio territorio, è possibile consultare un elenco dettagliato sul portale Scuola in chiaro (cercalatuascuola.istruzione.it), dove si trovano anche informazioni sulle performance degli ex studenti, i Piani di Offerta Formativa, ecc. Oppure, per le scuole superiori, può essere utile la classifica di Eduscopio dei migliori istituti italiani, suddivisi per regione e tipo (licei classici, scientifici, ecc.).

Cosa fare se si cambia idea

Una volta ultimata l’iscrizione il portale avviserà che non è più possibile modificare la propria domanda. In realtà, in caso di necessità (ripensamento o trasferimento) è ancora possibile cambiare, sia annullando l’iscrizione originaria, sia effettuandone un’altra, ma direttamente chiedendo alla segreteria dell’istituto selezionato: una volta ricevuto il nulla osta, si potrà presentare una domanda d’iscrizione presso il nuovo istituto. È però consigliabile verificare preventivamente che in quest’ultimo ci siano posti disponibili.

E se non c’è posto?

L’accoglimento delle domande non è dato dall’ordine con il quale arrivano (insomma, non c’è alcun “click day”), ma sono i dirigenti scolastici a stabilire i criteri: residenza, presenza di fratelli o sorelle, test valutativi, ecc. Per questo, la domanda di iscrizione prevede la possibilità di indicare una seconda o terza scelta, per poter eventualmente smistare le domande presso altre strutture.

Come scegliere indirizzi specifici

Sulla scelta delle scuole medie può influire anche l’offerta di indirizzi specifici, come ad esempio quello musicale o teatrale che alcuni istituti hanno attivato in diverse regioni d’Italia: «È giusto assecondare passioni o attitudini del proprio figlio, ma a patto che queste ci siano. Il dubbio sorge, invece, quando si finisce con lo scegliere al posto dei ragazzi oppure se c’è il rischio di overload, di sovraccarico di attività o materie da preparare che in fondo non li interessano e che quindi sottraggono tempo da dedicare invece ad altro di maggior gradimento» spiega Cristina Polga, consulente di orientamento scolastico professionale.

Le cose, però, cambiano quando c’è da scegliere la scuola superiore. Secondo un sondaggio condotto da Skuola.net su un campione di 1.500 studenti, alla vigilia del via alle iscrizioni per il prossimo anno oltre 1 su 5 (21%) non ha potuto seguire incontri di orientamento a causa della pandemia. Il risultato è la mancanza di idee chiare sulla scelta da fare.

Il dubbio: liceo o istituto professionale?

A meno di non avere le idee molto chiare, la prima scrematura riguarda la scelta tra liceo o scuola professionale, sulla quale a volte pesa il “pregiudizio” che riguarda la seconda, come se si trattasse di una scuola di serie B. «Si tratta di un’idea negativa sbagliata perché ci sono ottimi istituti tecnici e professionali, di qualità e in grado di preparare i ragazzi sia all’università sia al mondo del lavoro, soprattutto oggi che c’è un certo mismatch, ossia mancato incontro tra la formazione scolastica e le esigenze di aziende e imprese nel campo dell’occupazione» dice ancora l’esperta.

«Certo è difficile dare consigli che valgano per tutti» prosegue Polga «perché nella scelta della scuola superiore entrano in gioco fattori come le inclinazioni personali, l’influenza dei genitori, ma anche l’offerta formativa».

Il consiglio: indirizzo innovativo o tradizionale?

Come valutare i piani di offerta formativa e le “curvature” delle scuole superiori? «Il consiglio è sicuramente di non scegliere una scuola per l’indirizzo musicale, artistico o sportivo che può offrire, perché il rischio è che un ragazzo scelga, per esempio, il liceo sportivo solo perché è bravo nell’attività fisica, ma si ritrovi pur sempre in un liceo scientifico, dove le altre materie non gli piacciono o non sono congegnali a lui. Insomma, non guardate il plus o l’extra, perché alcune attività si possono sempre fare fuori dall’orario scolastico, in modo autonomo» suggerisce la consulente.

L’orientamento: seguire la passione o l’obiettivo lavoro?

La passione, dunque, è importante, ma quanto contano le prospettive lavorative future? «Tra le due è meglio privilegiare le prime, perché permettono di affrontare cinque anni in modo piacevole, dopo i quali si è motivati a impegnarsi ancora, all’università o nel mondo del lavoro. Scegliere una scuola solo in base alle possibilità lavorative è sbagliato anche perché viviamo in una società nella quale il lavoro cambia molto rapidamente ed è possibile che nell’arco dei cinque anni (o dieci, nel caso dell’università) ce ne siano di nuove che hanno preso il posto di quelle attuali» conclude Cristina Polga.