Un appello e una circolare del ministro dell’Istruzione
Marco Bussetti, numero uno del Miur, chiede di alleggerire il carico di attività assegnate agli studenti durante la lunga pausa natalizia. “Genitori e figli devono trascorrere insieme le festività?
Durante un incontro con il Garante per l’infanzia, in vista del lungo stop delle lezioni, il responsabile del dicastero ha lanciato un invito a maestre e prof: “Vorrei sensibilizzare il corpo docente e le scuole ad un momento di riposo degli studenti e delle famiglie, affinché vengano diminuiti i compiti durante le vacanze natalizie”. “I ragazzi – ha aggiunto, dai microfoni del programma radiofonico Un giorno da pecora – hanno bisogno un attimo di rilassarsi e ritrovare i piaceri della vita familiare e degli amici”. Le alternative a temi e riassunti in serie, paginate di equazioni, traduzioni a decine? “Sicuramente leggere. Ma anche fare movimento, dedicarsi ai propri hobby, andare a vedere qualche mostra”.
In arrivo una circolare ad hoc
All’esortazione verbale – è l’impegno preso dallo stesso ministro – nei prossimi giorni seguirà una circolare, indirizzata a tutte le scuole italiane. L’obiettivo dichiarato? Dare “un segnale”, anche per sgravare i genitori dall’onere di seguire i figli nelle maratone di compiti, condividendo il tempo per altre attività. “Penso a questi giorni di festività – sempre parole di Bussetti – e ai ragazzi e alle famiglie che vogliono trascorrerle insieme“.
I docenti si adegueranno?
La comunicazione scritta diramata dal capo del Miur, viene spiegato dagli addetti ai lavori, non ha valore prescrittivo. Indica un orientamento, una linea. Toccherà ai singoli docenti decidere se adeguarsi o meno e come declinare concretamente la sollecitazione ad alleggerire il carico di esercitazioni a domicilio.
Il preside Parodi: “Bene il ministro, prof insensibili”
Maurizio Parodi, il preside genovese che ha fondato il movimento “Basta compiti” e raccolto decine di migliaia di adesioni, non recede di un passo. Continua a ribadire la necessità di eliminare del tutto le attività da svolgere a casa. E commenta: “Quella di Bussetti è una iniziativa meritoria. È interessante che abbia sollevato il problema. Trovo però sconcertante che debba essere il ministro a sensibilizzare i docenti, evidentemente insensibili su questo tema. Si tratta di una blanda esortazione a ridurre i compiti, che invece andrebbero del tutto eliminati. I compiti – insiste Parodi – non hanno ragione di essere. Le vacanze sono per gli studenti, non per gli insegnanti”.
Qualcosa di positivo, però, c’è? “Direi di sì. I professori che non danno compiti – risponde il preside – si sentono meno alieni, con la sortita del ministro. Bussetti – continua – ha annunciato una circolare ad hoc. Non sarà la prima. Alcuni suoi predecessori avevano preso iniziative analoghe, senza grandi riscontri. Secondo me – conclude Parodi, aspettandosi poche adesioni – non verrà applicata”.
“I problemi da affrontare sono altri”
Non risparmia le critiche neppure Angela Nava Mambretti, presidente del Coordinamento genitori democratici. “La questione dei compiti per le vacanze si trascina da anni. Va affrontata, ma senza paternalismi, come invece fa il ministro. Per risolverla – prosegue – non basterà certo una circolare. Ed è troppo comodo provare a prender una scorciatoia così, dopo aver promesso il cambiamento. I nodi della scuola italiana vanno ben oltre questi annunci e occorrono altri strumenti per districarli. L’appello di Bussetti lascia il tempo che trova: non porta pace tra famiglie e docenti, anzi. Mamme e papà si sentiranno compresi e accarezzati dal ministro, i professori no. Continueranno a dare i compiti, disattendendo i desideri del ministro, in nome dell’autonomia didattica. E si acuirà l’atmosfera conflittuale – pronostica Mambretti – che già c’è tra genitori e scuola”.
“Rispettare l’autonomia di scuole e insegnanti”
Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, aggiunge: “ La gestione dei compiti non può essere disciplinata da Roma, su scala nazionale. Va lasciata alle scelte di scuole e ai docenti, nel rispetto della loro autonomia, con la possibilità di adeguare le decisioni alle situazione concrete. Certo, poi c’è il buon senso. E c’è la misura. I ragazzi, durante le vacanze, non possono essere sovraccaricati di esercitazioni scolastiche”.
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