È emergenza inquinamento in tutta Italia. La mancanza di piogge e vento non ha permesso quella ripulitura naturale delle nostre città dallo smog. Che ora ristagna. In mezzo ai fumi, a far temere di più ci sono quei potentissimi inquinanti che abbiamo imparato a conoscere come polveri sottili, smog emesso dal traffico di auto, moto e mezzi. Soffocano le grandi città: Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli, con concentrazioni di inquinanti oltre il consentito, da più di 35 giorni, soglia stabilita dalla legge. L’Agenzia europea dell’ambiente ha stimato che l’inquinamento dell’aria provochi ogni anno in Italia circa 84mila morti, soprattutto fra anziani e bambini. Come difenderci?
Occhio a quando uscire, ma neanche chiudersi in casa
Il primo e fondamentale consiglio è quello di non uscire di casa nelle ore di punta, o quando ci sono molte auto in giro. “Molto meglio una passeggiata lontana da zone trafficate. Evitare anche i centri città, a meno che siano chiusi al traffico”, ci dice Mario Canciani, primario di Pneumologia di Udine. “Va ricordato – aggiunge – che neppure tapparsi in casa fa bene alla salute: esistono infatti delle polveri ultra-sottili che passano anche i vetri delle nostre finestre. In più, si rischia che quegli inquinanti che si producano in casa vengano maggiormente assorbiti dal nostro organismo”.
Non portare fuori i bambini col passeggino
Chi ha bambini piccoli, si armi di marsupi o zaini porta-bebè. Dimentichi i passeggini, specie quelli bassi. Le polveri sottili si insinuano molto vicino al livello del terreno: utilizzare i passeggini equivarrebbe a fargliele respirare direttamente. Asma, raffreddori, allergie sono patologie molto comuni dell’infanzia, scatenate proprio da questi tipi di polveri inquinanti.
Anziani
Accorgimenti su quando uscire sono da prendere anche con gli anziani. “Non dimentichiamoci che, contrariamente a quel che si pensa, il problema delle polveri sottili e ultrasottili è anche di tipo cardio-vascolare, non solo respiratorio. Si stima che il 50% degli eventi cardiovascolari acuti (infarti, ictus e emorragie cerebrali) nelle donne sia dovuto all’inquinamento. Il 30%, negli uomini”, commenta Canciani.
Mascherine sì o no?
Le mascherine di carta? Non servono a nulla. “Anzi peggiorano la situazione – aggiunge il primario -. Funzionano solo quelle dotate di filtri, quelle a proboscide”. Che però sono particolarmente ingombranti da indossare.
Frutta e stile di vita sano
Si raccomanda infine di adottare uno stile di vita sano. “L’attività fisica va fatta, ma lontana dalle strade. Molto meglio i parchi. E poi, il mangiare: ci vuole una alimentazione ricca di frutta e verdura, meglio se colorata, meglio ancora se di diversi colore”, dice Canciani. Gli antiossidanti hanno una funzione di protezione verso gli inquinanti.
Qualcosa che possiamo fare ogni giorno
Ancora Mario Canciani, primario di pneumologia: “Al di là di queste misure, legate alle emergenze di questi giorni, serve un maggiore coinvolgimento della popolazione. Il messaggio è semplice: non dobbiamo produrre inquinanti. È l’unica cosa che funzioni in questi casi. Quindi, per esempio, abituiamoci a lasciare l’auto a casa e prendiamo i mezzi, la bici o andiamo a piedi”.