Qualcosa sui social network, forse, sta cambiando. Se fino ad ora la tendenza generale è stata quella di mostrare soltanto il bello, da qualche tempo le cose sembrano girare diversamente. Molti utenti stanno, infatti, condividendo contenuti con i seguaci con l’hashtag #socialmediaisfake, ovvero “i social media sono falsi”, raccontando esperienze negative, paure e insicurezze.
L’inizio della tendenza su TikTok
La tendenza è stata avviata a marzo dalla 26enne danese Rikke Drue. In un post raccontava “otto cose che mi vergogno di dire ad alta voce“. La creator ha realizzato il video dopo essersi sentita sola e insicura riguardo alla sua carriera. “È un modo per esprimere i tuoi sentimenti e ricevere un abbraccio”, ha spiegato. Nonostante avesse una laurea e una buona istruzione, la 26enne ha raccontato che si sentiva ancora persa e il post era un modo per liberare questi sentimenti. “Ho camminato costantemente con questi sentimenti e dico sempre che mi sono presa una pausa dalla vita perché non sapevo cosa fare e mi sentivo super sola con questi pensieri”, ha aggiunto.
Milioni di visualizzazioni
Nonostante le basse aspettative, il filmato ha ottenuto in breve tempo milioni di visualizzazioni, generando un effetto emulazione in molti utenti, donne in particolare. “Una volta che ho postato sono stata presa d’assalto e sono passata dall’avere 700 follower a 5mila e tutti sono stati così gentili – ha svelato Rikke Drue -. Ho ricevuto molti messaggi da persone che mi ringraziavano per aver condiviso questi pensieri che stavo avendo e che si sentivano meno soli”.
L’ansia dei giovani: colpa dei social
Recenti sondaggi hanno dimostrato che i giovani sono preoccupati che la loro vita sarà peggiore rispetto alle generazioni precedenti, con alcuni che esprimono una forte ansia rispetto al futuro. Questa preoccupazione è acuita dai social network, dove utenti comuni ma soprattutto influencer sfoggiano vite perfette, da invidiare. Anche la messa in mostra del proprio aspetto fisico, anche questo rasente la perfezione, può avere conseguenze negative sugli utenti, che per raggiungere gli stessi obiettivi possono compiere azioni lesive per la propria salute.
L’hashtag #socialmediaisfake piace
Prendendo esempio dalla 26enne danese, molti utenti hanno iniziato a utilizzare l’hashtag #socialmediaisfake per raccontare gli aspetti negativi della propria vita, le proprie paure e i limiti e cercare conforto. Una giovane ragazza molto attiva su TikTok ha raccontato: “Sono andata all’università per cinque anni e ho ottenuto il mio master, ma lavoro ancora come barista e guadagno il salario minimo mentre tutti i miei coetanei trovano un lavoro adeguato”. Un altro utente ha svelato: “Sono disoccupato da quasi un anno perché ho rischiato e non ha funzionato”. Altri hanno raccontato di sentirsi molto soli e di utilizzare i social per ricevere apprezzamenti. Tutte situazioni normali in una vita comune, che però fino ad ora sono rimaste nascoste.
I rischi della tendenza
Tuttavia, un esperto ha esortato alla cautela. Mark Silvert, uno psichiatra londinese, ritiene che le tendenze che comportano un’eccessiva condivisione eccessiva abbiano potenziali insidie. “C’è il rischio di semplificare eccessivamente questioni psicologiche complesse o di rendere inavvertitamente glamour meccanismi di coping malsani”, ha detto. Silvert ha affermato che la tendenza all’eccesso di condivisione può incoraggiare i partecipanti a formare più confronti con gli altri, amplificando le questioni su cui molti si stanno aprendo.