Sono tornata single da aprile di quest’anno alla fine di una separazione molto sofferta. E dopo tanto smarrimento è un periodo di rassegnata solitudine ho sentito il desiderio di ritornare a vivere pienamente e con gioia la vita.
Da due mesi provo a scrivere questo post, ma alla fine ho sempre gettato la spugna. È davvero un bel groviglio di emozioni da dipanare e la paura è quella di essere fraintesa.
Adesso però ci provo, perché in questa stanza ormai mi sento a casa e anche se so che non è così ne approfitto.
Conoscere single non è facile e la rete offre alcune opportunità. Le situazioni però sono spesso grottesche e la naturalezza si annulla. Il fatto di cominciare in una stanza al buio crea situazioni paradossalmente complicate tra il tragico e il comico, ma per i timidi come me possono essere un opportunità. Un consiglio: scordatevi il romanticismo e non volate troppo con la fantasia. Il primo appuntamento spesso vi riporta con i piedi per terra e non è sempre facile accettare di aver sbagliato.
Dopo quindici anni di relazione non mi ricordavo più quanto fosse difficile la comunicazione con l’altra metà della mela…
Accidenti che confusione! Le parole da dimenticare sono: romanticismo, sogno, coinvolgimento, responsabilità, domani, impegno, progetto, futuro, leggerezza, chiarezza, sincerità … Va bene mi fermo, ma avete capito immagino.
Sia chiaro, ho ucciso il principe azzurro e tutti i suoi coscritti. Non cerco l’amore eterno, ma da questo a Barba Blu ci sarà una via di mezzo?
La generazione neanche a dirlo sono i quarantenni. Tutti con ferite e cicatrici più o meno profonde. Nessuno esce indenne dalla fine di un matrimonio. Ma molti hanno trovato in questo un fantastico alibi per delinquere (sentimentalmente, si intende!). E quindi che la festa cominci. Si aprano le danze! Unico limite, salutarsi prima dell’alba. Nessun impegno oltre le 24 ore, prendere o lasciare!
Aiuto… Fermate il mondo, voglio scendere.
Non sono ovviamente tutti così, anche se “i bastardi” hanno una marcia in più. Visto che l’alternativa è il pulcino bagnato. Sono solo, spaventato, salvami. Cari maschi… li scatta subito l’auto difesa, quindi vi consiglio vivamente di mettere il silenziatore alle vostre ansie, dopo un lungo matrimonio non si ha voglia di fare ancora le crocerossine. Non avevamo detto che basta con lo stereotipo della donna che sorregge silenziosa e rassicurante l’uomo? Ma la parità… dove l’avete messa? Mhhhh no… ! Niente risposte cattive per favore!
Insomma siamo tanti, confusi, pasticcioni e disillusi. Con un’aspettativa tradita dalla realtà e un’alternativa che ci spaventa. Ricominciare. Io ci provo, ma questa volta non cedo alla paura della solitudine. Voglio imparare a capire di cosa ho bisogno. Ah! Per quanto riguarda la parte divertente… beh basta rinunce. Sono una donna, non una santa.
Sarei curiosa di confrontarmi con chi come me naviga in questo mare… C’è qualcuno che ha voglia di dirmi com’è andata? Io continuo la mia ricerca e anche se a volte ho sofferto ho incontrato alcune persone che spero resteranno a lungo nella mia vita… quindi ne è valsa la pena.