Adesione a macchia di leopardo dello sciopero indetto dagli stabilimenti balneari nei confronti del governo, accusato dagli imprenditori di non essere intervenuto a livello normativo per risolvere l’annosa questione delle concessioni. La mini-serrata prevedeva la chiusura simbolica degli ombrelloni per due ore: dalle 7.30 alle 9.30, le due ore mattutine in cui di solito c’è pochissima gente.
Spaccato il fronte dei balneari
Nei confronti dell’iniziativa la categoria dei balneari si è spaccata. Menrte hanno aderito alla mobilitazione Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, altre sigle come Assobalneari, Federbalneari e Cna si sono sfilate, parlando di “iniziativa spot”.
Il nodo delle dalla concessioni: la direttiva Bolkestein
Il nodo del contendere resta la procedura di infrazione europea che pende sull’Italia, accusata di non aver ancora fatto partire le gare sulle concessioni prevista dalla direttiva Bolkestein. La riassegnazione deve avvenire entro la fine di quest’anno, ma mancano all’appello criteri nazionali e gli enti locali si stanno avviando a mettere a punto le procedure per conto proprio. I negoziati con Bruxelles sono in corso, ma un portavoce dell’esecutivo Ue ha precisato che “il parere motivato” spedito a Roma a novembre “è l’ultimo passaggio prima di un possibile deferimento alla Corte di giustizia Ue”.
Il dossier sarà affrontato in uno dei prossimi Consigli dei ministri, hanno fatto sapere fonti dell’esecutivo. Secondo il Sole 24 Ore, l’ipotesi sul piatto potrebbe essere una proroga delle concessioni fino al 2030 nelle Regioni in cui la percentuale di occupazione delle spiagge è inferiore al 25%.
Sciopero dei balneari, dati diversi da Regione a Regione
I dati sulla mobilitazione sono diversi da Regione a Regione. Se in Liguria, il rappresentante della categoria Enrico Schiappapietra ha parlato di una adesione del 90%, nelle Marche solo la metà dei balneari avrebbe appoggiato l’iniziativa. In Versilia avrebbe scioperato un imprenditore su 4, ma con punte del 100% al lido di Camaiore; più basse le percentuali a Viareggio, Forte dei Marmi, Pietrasanta. La mobilitazione a Rimini avrebbe preso la forma di un happining, con gli operatori che hanno offerto ai turisti un brindisi per compensare il disagio provocato. La protesta è stata pressoché totale invece a Ostia, secondo quanto informano gli imprenditori locali. In Calabria ombrelloni aperti regolarmente a Tropea e lungo la Costa degli Dei che si estende da Pizzo a Nicotera, nel vibonese. Sciopero dei balneari a macchia di leopardo in Sicilia: ombrelloni aperti sulla costa del Palermitano, ma anche a Giardini Naxos e a Taormina, con quale eccezione a Mazzarò, ma non all’Isolabella, e nel Siracusano; chiusi alla Plaia di Catania, nell’Agrigentino e Mazara del Vallo, nel Trapanese.
Fiba Confesercenti: «Adesione sopra le aspettative»
«C’è una grande adesione, al di sopra delle aspettative, al momento di sensibilizzazione voluto e organizzato oggi da Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio. I bacini balneari più importanti d’Italia, come la Romagna e la Toscana, vedono una partecipazione quasi totale, e oltre l’80% degli operatori balneari ha tenuto chiuso il servizio ombreggio sul territorio nazionale». Così Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti in una nota. «Un’adesione che ci dà forza e coraggio nel proseguire questa battaglia giusta e doverosa per chiedere al Governo subito una legge definitiva che possa finalmente ridare certezze al comparto balneare italiano. Non chiediamo privilegi, non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo disponibili a far espropriare le nostre imprese».
Codacons: «Sciopero flop, organizzazioni divise»
«Un ‘flop’ lo sciopero dei balneari indetto per oggi da alcuni sindacati di categoria, con adesioni al di sotto delle attese e organizzazioni totalmente divise sulla serrata». Lo afferma il Codacons, impegnata nel monitoraggio degli stabilimenti balneari. Il numero dei lidi che hanno chiuso nelle due ore di sciopero è «inferiore alle aspettative, e la protesta non ha raggiunto i risultati sperati» spiega il Codacons, evidenziando che «al di là delle istanze della categoria, che chiede giustamente certezze sul proprio futuro, proclamare scioperi nel bel mezzo della stagione estiva si conferma una scelta sbagliata, bocciata sia dai consumatori sia dagli stessi gestori». Le tariffe di lettini, sdraio, ombrelloni, cabine, e via dicendo hanno subito «costanti rincari nel corso degli ultimi anni, al punto che oggi il business dei lidi produce un giro d’affari di circa 10 miliardi di euro all’anno», ricorda poi l’associazione, che calcola una spesa media, per l’affitto di un ombrellone e due lettini durante il weekend in uno stabilimento standard, di 32-35 euro al giorno.