Donne come noi, il racconto di 100 italiane che hanno fatto cose straordinarie, nato come libro scritto dalla nostra redazione e trasformato in spettacolo teatrale, adesso è diventato un vero e proprio movimento. E approda come partner a STEMintheCity, la rassegna che nelle prossime 4 settimane invade Milano con attività per promuovere l’empowerment femminile.
Minimo comune denominatore: spingere le donne a potenziare le proprie capacità, conquistare consapevolezza, scegliere liberamente il proprio futuro. Soprattutto in ambito Stem, cioè scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, visto che il mondo del lavoro lo chiede.
Chi si laurea in materie tecniche trova lavoro
Sono proprio questi i settori in cui le aziende oggi cercano candidati che, però, non trovano. «Lo scopo di STEMintheCity è rimuovere gli stereotipi culturali che tengono ancora lontane le donne dai percorsi tecnico-scientifici, mentre la digitalizzazione invade tutti i settori e le aziende innovative puntano sul gender balance» spiega Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale del Comune di Milano. «Durante la rassegna vengono proposte attività pratiche studiate proprio per diffondere le competenze digitali e rafforzare il network dell’innovazione tra imprese, università e ricerca».
Gli incontri, gratuiti, si svolgeranno per tutto aprile in scuole e università, fino alla maratona delle Stem del 6-8 maggio (il programma è sul sito di STEMintheCity). Ci saranno, per esempio, laboratori di chimica sperimentale, giochi interattivi come il Rischiatutto della matematica, workshop sull’intelligenza artificiale, il coding e la cybersecurity, mentorship per neolaureate alla ricerca di lavoro e anche eventi pubblici come il nostro spettacolo Donne come noi e show ispirazionali sulla vita di famose scienziate e anche artistici.
«Nell’anno delle celebrazioni leonardesche a Milano, infatti, l’acronimo Stem si arricchisce della A di Arts» prosegue l’assessore. «Leonardo è simbolo dell’unione tra umanesimo e tecnologia e noi vogliamo dire alle donne che anche una formazione umanistica oggi va completata con competenze digitali. Per me è stato così e, da laureata in Lingue e letterature straniere, ho fatto carriera in Microsoft. Quello che prima si diceva dell’inglese e ora è dato per scontato, cioè “senza non vai da nessuna parte”, oggi vale per le competenze tecnologiche».
Alle aziende conviene puntare sulle donne
Altro scopo di STEMintheCity è ridurre il divario di genere nelle carriere. «Noi crediamo fermamente che un ambiente di lavoro inclusivo e basato sulle pari opportunità favorisca lo sviluppo della leadership e che solo una cultura basata sulla valorizzazione della diversità sia in grado di generare creatività, innovazione e risultati» spiega Raffaella Temporiti, managing director risorse umane per l’Italia di Accenture, azienda leader a livello globale nel settore dei servizi professionali, che ha sposato la causa di STEMintheCity.
«Da anni portiamo avanti lo studio “Getting to Equal” sulle pari opportunità nel luogo di lavoro. I dati di quest’anno dimostrano come la cultura della parità costituisca un moltiplicatore dell’innovazione. E la ricerca, inoltre, ha sottolineato come nei dipendenti italiani la mentalità tesa all’innovazione sia quasi 19 volte superiore quando la diversità si unisce a una cultura delle pari opportunità, rispetto alle società in cui questi elementi sono meno comuni».
Ecco, quindi, una buona ragione perché le donne siano più presenti nella trasformazione tecnologica e digitale. L’altra è che le aziende cercano figure ad alta specializzazione, come softweristi e analisti di dati, che non trovano. «Chi si specializza in questi settori viene assunto subito, eppure ancora in tutta Europa solo il 3% delle donne si laurea nelle tecnologie informatiche» afferma Giulia Lotti, communication & partnership manager di She-Tech Italy, associazione (presente alla rassegna) che sostiene l’innovazione al femminile.
Bisogna superare i pregiudizi
La battaglia contro gli stereotipi di genere è ancora lunga. «Vediamo tante ragazze che, pur consapevoli delle loro capacità e a loro agio nei nuovi ambienti digitali, pensano a torto che una carriera Stem sia più impegnativa e meno conciliabile con una futura famiglia. Ma un ingegnere informatico non lavora più di un’insegnante». Spesso i condizionamenti esterni fanno da freno.
«Se una studentessa prende 10 in italiano è normale, se lo prende in matematica è un’eccezione e lo si fa notare» continua Roberta Cocco. «Questi atteggiamenti mettono a disagio. Eliminarli dal quotidiano è una responsabilità di tutti».
Altro stereotipo: la matematica e la fisica sono noiose. «La scuola in passato le ha trasmesse così» conclude Lotti. «Per questo confidiamo nella didattica innovativa che fa vedere l’aspetto pratico e più affascinante delle Stem». Come i laboratori di coding che, usando la logica dei puzzle, conquistano bambini e bambine già a 4 anni. È da qui che parte la rincorsa.
Vieni a teatro l’8 maggio
Lo spettacolo teatrale Donne come noi sarà l’appuntamento finale di STEMintheCity. Scritto da Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, e tratto dall’omonimo libro di Donna Moderna (Sperling&Kupfer), ha come protagonista Tosca. E porta in scena le storie, straordinarie, di 100 italiane che hanno conseguito risultati importanti in tutti i campi, dall’imprenditoria allo sport alle Stem. Lo spettacolo, gratuito grazie al contributo di Accenture, sarà l’8 maggio a Milano, Auditorium Largo Mahler. Per informazioni e prenotazioni clicca sul sito di STEMintheCity.
Prenota il laboratorio nella tua scuola
Donne come noi arriva nelle scuole, in collaborazione con THE CO2, onlus che propone laboratori di formazione su temi culturali. Un gruppo di attoriformatori coinvolge i ragazzi in giochi di ruolo ed esercizi per sollecitarli a ragionare sui concetti di parità, libertà e sui pregiudizi. In un secondo incontro si assiste allo spettacolo (in versione full a teatro o ridotta a scuola) per confrontarsi con le protagoniste delle storie raccontate. Le scuole medie e superiori di tutta Italia che vogliono partecipare possono scrivere a [email protected].