Il numero delle denunce presentate in seguito alle violenze di massa subite dalle donne durante la notte di San Silvestro a Colonia e in altre città tedesche (Düsseldorf, Dortmund e Bielefeld), ha superato quota 1000. Finora la polizia ha identificato 52 sospetti, molti dei quali provengono da minoranze etniche.
In difesa degli aggressori, un imam di Colonia, Sami Abu-Yusuf, ha accusato in un’intervista televisiva, che «uno dei motivi per cui gli uomini musulmani violentano o infastidiscono le donne è per come vanno vestite. Quando se ne vanno in giro mezze nude e profumate, accadono certe cose. È come buttare olio sul fuoco».
Le reazioni sono state immediate, anche in Italia: «Sono basita e davvero indignata», ha scritto su Twitter Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera dei deputati.
Il dibattito è aperto anche nel nostro paese: c’è un legame tra violenza sessuale e immigrazione?
L’Agenzia Europea per i diritti fondamentali lancia un appello per azioni concrete che possano contrastare il fenomeno, ma il caso delle aggressioni di Colonia, certamente da condannare, non deve far dimenticare che la maggior parte delle violenze contro le donne avviene tra le mura domestiche e che gli autori spesso sono partner o conoscenti delle vittime.
A volte la percezione e i dati dicono cose diverse, per questo proviamo a capire meglio lo stato delle cose con l’aiuto dei numeri.