Un test da acquistare in farmacia e da fare a casa, in autonomia, per scoprire la presenza del Papilloma Virus (HPV). Senza liste di attesa dal ginecologo né prelievi invasivi. Si chiama Ladymed ed un’importante novità made in Italy, come ci racconta Bruna Marini, la biologa molecolare che con il collega Rudy Ippodrino e al loro team di giovani ricercatori. In Italia una donna su 10 ha il virus, spesso senza saperlo. «La metà delle donne non si presenta a fare lo screening, per mancanza di tempo o per riluttanza, nonostante sia di altissima qualità e gratuito».
E qui arriva l’intuizione dei 2 giovani ricercatori, che dalla Scuola Normale di Pisa sono arrivati all’Area Science Park di Trieste. «Con la nostra startup, UlisseMed, abbiamo iniziato a cercare un nuovo tipo di test, senza il prelievo delle cellule cervicali, che richiede personale specializzato e può essere difficile. Ladymed è una specie di cotton fioc che raccoglie un campione di muco vaginale». Il set di autoprelievo costa meno di 10 euro, e con altri 49 si acquista sulla piattaforma www.ladymed.it l’analisi per il Papilloma Virus. «Dopo l’autoprelievo» spiega la dottoressa Marini «il campione viene inviato in un laboratorio d’eccellenza con busta preaffrancata, come una lettera. Lì sarà analizzato grazie a una chimica innovativa, in grado di rilevare e genotipizzare i ceppi pericolosi nel muco vaginale. A questo punto sarà possibile scaricare dalla piattaforma, in assoluta privacy, il proprio referto».
E poi? «Se il risultato è positivo, si procede con gli accertamenti dallo specialista. Nella maggior parte dei casi l’infezione passa da sola. Se persiste, però, può alterare la funzionalità delle cellule: a questo punto saranno il pap test e la colposcopia a valutarne lo stato di salute, e in che modo intervenire». L’infezione persistente da Papilloma Virus può portare a una lesione precancerosa di alto grado al collo dell’utero. La strategia migliore è intercettare all’inizio il virus. «Ladymed consentirà di raggiungere quelle donne che non fanno i dovuti controlli. In futuro ci pia- cerebbe fornire un servizio di call center, con un supporto medico e psicologico».