Il tradimento? «È la legge delle coppie che durano»: così dice a suo marito, con sfrontatezza, la moglie fedifraga interpretata da Chiara Mastroianni nella commedia francese L’hotel degli amori smarriti (dal 20 febbraio al cinema). Nei panni di una infedele seriale over 40, disinibita e senza scrupoli, l’attrice italofrancese si mette addosso tutti gli stereotipi maschili: ha amanti a bizzeffe, sfrutta la sua posizione da professoressa universitaria per portarsi a letto bei giovinetti, agisce senza il minimo senso di colpa e, una volta scoperta, rigira la frittata a suo piacimento. Al suo sposo, ferito e scioccato, replica spavalda, come se nulla fosse: «Non dobbiamo vincere la medaglia al merito coniugale».
Elemento curioso degno di nota: il coniuge tenero e vulnerabile del film è incarnato dal cantautore francese Benjamin Biolay, ovvero… l’ex marito di Chiara Mastroianni! Ma lei, in un’intervista, ha subito chiarito: «Nella vita reale Benjamin è molto diverso dal suo personaggio. Non è il tipo di uomo che, la sera, prepara un piatto di lasagne e avvia una lavatrice. A meno che non sia cambiato… E anche io non mi diverto ad accumulare conquiste maschili. È fantascienza». Insomma: Chiara, che per questo ruolo è stata premiata al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, non è una collezionista di amanti.
Il tradimento come una boccata d’aria e libertà
La teoria del tradimento che fa bene alla coppia, però, ha dei seguaci (e non solo adulteri che la sbandierano per pulirsi le coscienze). Nel libro Elogio del tradimento Gemma Gaetani lo sdogana, con giocosità, sia per gli uomini che per le donne, privandolo della condanna morale attribuitagli, invitando a considerarlo semplicemente «una boccata d’aria sacrosanta». Secondo la scrittrice, «niente può far più bene alla coppia dell’esercizio di una o più segretissime infedeltà». Questo perché la coppia, man mano che il tempo passa, «diventa suo malgrado una sorta di casa di cui si conosce già ogni angolo». Se da una parte questo è alquanto rassicurante, dall’altra toglie fantasia e adrenalina. E cambiare ogni tanto orizzonti, rivitalizza e riempie di festosa libertà.
Sulla stessa rotta la sessuologa Louise Van der Velde con studio a Londra, conosciuta dai media britannici con il nomignolo “Pleasure Professor” (“Professoressa del piacere”) e autrice del volume Decent proposal. Dopo aver passato anni come terapista di coppia a cercar di far venire meno la tentazione dell’adulterio, ha cambiato radicalmente visione, diventando addirittura coach di tradimento. Ospite di programmi televisivi e intervistata da vari magazine, ha più volte sostenuto che il matrimonio è «un’istituzione naïf» e l’infedeltà può salvare la relazione.
La monogamia? Un miraggio. Per questo sarebbe meglio, secondo lei, «imparare a gestire le emozioni forti e contrastanti che il tradimento genera». I suoi consigli per le coppie che vogliono tradire serenamente? «Avere rapporti protetti. Concordare con il partner un “permesso di tradire”: una volta al mese, per esempio. Accettare il principio per cui tradire non significa non amare più».
La fedeltà, un baluardo a cui appigliarsi
Ma non per tutti la fedeltà è passata di moda. Lo psicoanalista Roberto Pozzetti, autore del saggio Esiste un amore felice?, la caldeggia senza dubbi. A suo avviso, è proprio grazie a questo saldo appiglio che possiamo realizzare i progetti più importanti: «Solo se rimaniamo ancorati a una persona o a un ideale raggiungiamo le mete prefissate».
Anche alcune ricerche scientifiche sposano l’idea della fedeltà come timone che dà forza nel mare della quotidianità: allunga la vita e fa bene alla salute. Avere accanto qualcuno di cui ci fidiamo, allevia lo stress ogni giorno in agguato.
E poi, a dirla tutta, nonostante i suoi anni di scetticismo sull’unione matrimoniale, lei stessa fautrice attiva dell’amore libero (si è vantata di aver avuto 80 amanti, tutti ricchi e sposati), recentemente la sessuologa Louise Van der Velde ha confessato di essersi innamorata e di voler diventare monogama.
Allora qual è la rotta da seguire? Ognuna trovi la sua. L’unica certezza è che passa e passerà sempre dall’amore.
Come disse Alberto Moravia: «Si può talvolta essere fedelissimi e non amare… In certi casi, anzi, la fedeltà è una forma di vendetta, di ricatto, di rivalsa dell’amor proprio».