Eleonora, 44 anni, Catania

«Passerò dall’Etna al Monte Rosa con l’entusiasmo di sempre» Eleonora è una delle nostre ambassador “storiche”, il primo anno è volata nel deserto del Negev, il secondo in quello del Marocco, ora l’aspettano i sentieri della Valle d’Aosta. «Per tenermi in allenamento ho appena concluso la mia prima 100 km sull’Etna con un dislivello complessivo di 2.800 metri. Un’impresa durissima: si parte a mezzanotte e si va alla conquista del vulcano accompagnati solo dai rumori della natura, dalla luce della luna e dall’incitamento dei compagni. È grazie a loro se ce l’ho fatta, al 60esimo km il mio corpo mi ha ricordato che non ero riuscita ad allenarmi al meglio e, da quel momento in poi, è stata tutta una questione di testa. L’emozione provata all’arrivo al rifugio Sapienza è stata enorme e sono sicura che mi accompagnerà anche sulle Alpi. Sono curiosa di scoprire che fondo mi aspetta: sarà bagnato dalla pioggia? Ci sarà la neve? Che cosa si prova a correre guardando le cime innevate? Di sicuro mi troverò immersa in un paesaggio spettacolare». Ha proprio ragione Eleonora, perché il percorso del nostro trail non ha nulla da invidiare ai panorami del deserto. Collega Gressoney-Saint-Jean a Gressoney-La-Trinité, attraversando villaggi Walser, laghetti alpini e valli dove la natura dà il meglio di sé.

Maria Elena, 43 anni, Lecce

«Di solito mi alleno al mare, ma ora sono pronta per i percorsi di montagna» Maria Elena è in un momento della vita molto particolare: fino a marzo si occupava di organizzare viaggi di nozze dall’altra parte del mondo poi è arrivata la pandemia e il lavoro ha subito uno stop. «Sono in cassa integrazione da mesi, se prima correre era una valvola di sfogo, ora lo è all’ennesima potenza. Quando indosso le scarpe da running, i piedi macinano chilometri mentre la testa macina i pensieri. È così che ho preso le decisioni più importanti della mia vita, come quella di sposarmi. Ed è così che sto affrontando questo periodo». Di solito Maria Elena si allena vista mare ma quest’estate si è messa alla prova con una corsa sulle Dolomiti. «Era una gara su strada, in Valle d’Aosta proverò il trail. Mi preoccupano il dislivello e il freddo, ma ho già chiesto consiglio alle altre ambassador e ho una valigia preparata ad hoc».

Grazia, 43 anni, Napoli

«Per il mio primo trail mi affido alle colleghe più esperte» Ingegnere in smart working dall’inizio della pandemia, Grazia ha un lavoro impegnativo che la tiene incollata a schermo e smartphone. «La mattina in cui il lockdown è finito ho aperto gli occhi prestissimo e ho infilato le scarpe da running. Napoli era mia. E di tanti che, come me, preferiscono svegliarsi all’alba, macinare i loro km ed essere di nuovo a casa prima delle sette. Pronti a cominciare la giornata lavorativa. Ora la sveglia puntata presto è quotidiana ma sono abituata a seguire strade ben disegnate, tracciate dagli urbanisti: il mio percorso attraversa i luoghi più belli di Napoli come via Toledo, il lungomare, Mergellina, Posillipo. Non so proprio cosa aspettarmi dai sentieri di montagna. Questo è il mio battesimo del trail perché non ne ho mai provato uno. Sono emozionata e a dirla tutta un po’ di paura di perdermi c’è. Come farò? Mi affiderò alle compagne. Come io ho preso per mano le donne che si sono presentate agli allenamenti di Corri con noi, sono sicura che le colleghe più esperte mi aiuteranno a completare questa impresa tra le cime della Valle d’Aosta».

Iveta, 49 anni, Firenze

«Le emozioni vissute nel deserto mi danno la spinta per affrontare le Alpi» Sette anni fa, dopo essersi occupata a tempo pieno per tre anni di un figlio stravoluto, Iveta ha capito che era arrivato il momento di fare qualcosa per sé. «Ho accettato l’invito di un’amica, ho comperato le scarpe da running e da lì non ho più smesso di andare. Ho corso bellissimi trail tra le miniere di ferro dell’isola d’Elba e ai piedi del vulcano di Santorini, fino ad arrivare al deserto del Marocco l’anno scorso. Di quell’esperienza conservo un ricordo prezioso: più passa il tempo e più le immagini e le emozioni affiorano. Non vedo l’ora di rivedere tutte le ambassor e di correre insieme. Non guarderò l’orologio, ma solo la maestosità delle Alpi».