Ottobre è il mese per la prevenzione dei tumori al seno, ma ci sono altre neoplasie di cui si parla meno e che, quando colpiscono le donne, sono legate a cause diverse rispetto agli uomini. È il caso dei tumori collo-testa, che rappresentano il 5/6% di tutte le malattie oncologiche. «Nel caso delle donne la causa è il fumo, mentre nell’uomo l’incidenza è dovuta alla crescita delle forme legate al virus HPV» chiarisce Lisa Licitra, direttore della Struttura complessa Oncologia medica 3 – Tumori Testa-Collo della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano e professoressa associata nel dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell’Università degli Studi di Milano.
I tumori testa-collo sono in crescita
In Italia ogni anno sono diagnosticati circa 10.000 nuovi casi di tumori nel distretto collo-testa, ma a preoccupare è il loro aumento, con alcune differenze su base territoriale. In Veneto, ad esempio, l’incidenza è particolarmente alta rispetto alle regioni centrali e meridionali, e con la particolarità di avere un tasso di 48 casi per 100.000 negli uomini e 8 casi per 100.000 nelle donne, rispetto a una media nazionale di 18-19 casi per 100.000 abitanti.
In 9 casi su 10 si tratta di carcinomi squamosi, mentre il restante 10% è rappresentato da melanomi, linfomi, sarcomi e altre forme, tra le quali i tumori delle ghiandole salivari, meno frequenti.
«I tumori del distretto cervico-facciale non sono rari se considerati tutti insieme cioè, per esempio, quelli a lingua, labbro, gola, laringe, guancia, faringe, ecc. Lo sono, invece, se presi singolarmente, rispetto ad altre malattie oncologiche» spiega la professoressa Licitra, che è anche direttore scientifico della fondazione Cnao, il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica per il trattamento dei tumori.
Fumo, alcol e HPV tra le cause
«I dati epidemiologici italiani ci dicono che i numeri sono purtroppo in salita sia nella femmina che nel maschio» spiega l’esperta, che è appena stata premiata con l’ESMO Award proprio in quanto esperta di questo tipo di patologia, «per il suo eccezionale contributo al progresso della comprensione e del trattamento dei tumori della testa e del collo, e per il suo impegno nel motivare e tutorare oncologi medici di tutto il mondo», come recita la motivazione che le è stata consegnata il 17 settembre in occasione del Congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO). «Questa è una malattia legata a fattori di rischio ben conosciuti ed evitabili, primi tra tutti il fumo e l’alcol, insieme all’infezione da HPV» spiega l’esperta. Quanto a possibili influenze dei fattori esterni ambientali, come i campi magnetici legati al 5G, la professoressa chiarisce che ad oggi non ci sono dati.
Cause diverse per donne e uomini
Proprio le cause dell’insorgenza di questo tipo di tumore confermano l’importanza della medicina di genere: «È noto che purtroppo le donne fumano di più e, come le forme di cancro al polmone sono in crescita nel genere femminile, così anche quelle nelle sedi di collo e testa» chiarisce Licitra.
Per gli uomini, invece, proprio l’infezione da virus HPV rappresenta una delle principali cause di aumento dell’incidenza: «Vorrei ricordare a questo proposito – dice la professoressa Licitra – che la vaccinazione contro l’HPV è molto importante non solo per la donna, ma anche per i giovani ragazzi» che invece si vaccinano mediamente di meno contro questa infezione e quindi sono anche più esposti ai rischi di andare incontro a tumori di collo e testa. «Purtroppo i tumori collegati al virus HPV stanno aumentando nell’uomo e la vaccinazione costituisce il modo più potente per contrastare questo aumento» aggiunge l’esperta.
L’età a rischio
«Si tratta di una patologia che si manifesta con più frequenza a partire dai 65 anni. Essendo quindi una malattia più tipica dell’età avanzata, è facile ipotizzare che l’invecchiamento della popolazione porterà a un ulteriore incremento dei casi» spiega l’esperta dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano.
Quali cure a disposizione
«I trattamenti principali sono la chirurgia, la radioterapia e chemioterapia, insieme alla terapia biologica a base di un anticorpo monoclonale. Il successo delle cure – spiega Licitra – passa molto spesso attraverso l’integrazione delle varie modalità di cura. Stanno emergendo dati molto promettenti sull’immunoterapia, specie nelle forme recidive, e sono in corso studi clinici per testare l’efficacia dell’immunoterapia proprio a integrazione delle cure citate prima» spiega Licitra.
A differenza di altri tipi di tumori, per i quali la diagnosi genetica si sta rivelando indispensabile e molto utile per mettere a punto cure sempre più mirate, per i tumori di collo e testa esistono alcune criticità: «Le analisi genetiche di questi tumori hanno mostrato caratteristiche biologiche complesse in queste forme. Ciò rende molto più difficile lo sviluppo di farmaci mirati» aggiunge l’esperta oncologa.
La ricerca rosa
In quest’ottica, ancora più valore assume il premio vinto dalla professoressa, l’ESMO Award. «È una grande emozione sapere che il lavoro di tanti anni si è trasformato in qualcosa di riconoscibile. Il successo vero è il successo della squadra di persone che insieme con me hanno creduto e credono in un progetto. Un progetto ambizioso, complesso: rendere la patologia di cui ci occupiamo una patologia visibile nonostante sia ancora poco nota e per la quale gli investimenti in ricerca sono scarsi. Aver raggiunto l’obiettivo ed essere parte del genere femminile mi rende ancora più orgogliosa. Non tanto in quanto donna, ma perché il compito non era facile e non era neppure scontato raggiungere l’obiettivo» conclude Lisa Licitra.