L’uso degli smartphone tra i bambini è una realtà ormai consolidata e molti genitori si trovano spesso in difficoltà a bilanciare i benefici della tecnologia con i suoi rischi. Con il 25% dei bambini britannici di età compresa tra 5 e 7 anni che possiede già un telefono cellulare, secondo i dati, la questione dell’impatto di questi dispositivi sulla salute mentale e fisica dei più piccoli è sempre più urgente.
Gli effetti dello smartphone sulla mente
Secondo gli esperti, uno dei rischi principali risiede nella difficoltà che i bambini hanno nel gestire impulsi e stimoli digitali, con il rischio di sviluppare una vera e propria dipendenza. Uno studio dell’Università di Oxford ha già evidenziato un legame tra il tempo trascorso online e un aumento dei tassi di ansia e depressione nei giovani. Anche se i dispositivi possono rappresentare una fonte di intrattenimento e, a volte, uno strumento educativo, i bambini sono particolarmente vulnerabili alla pressione sociale e alle dinamiche di comparazione sui social media.
Problemi fisici legati allo smartphone
Inoltre, il problema non si limita solo all’aspetto mentale. L’uso eccessivo degli smartphone è associato a sintomi fisici come dolori al collo e alla schiena, spesso causati da posture sbagliate, e anche alla perdita di sonno, accentuata dalla luce blu emessa dagli schermi. Molti genitori notano segni di dipendenza nei propri figli quando questi manifestano angoscia o agitazione in assenza del telefono, trascurano altre attività e appaiono costantemente distratti.
Come riconoscere i segnali di dipendenza?
Alcuni segnali possono aiutare a identificare una potenziale dipendenza dallo smartphone nei bambini. Ad esempio se un bambino reagisce con angoscia quando gli viene limitato il tempo di utilizzo del telefono, potrebbe esserci un legame eccessivo con il dispositivo. E ancora: la difficoltà a concentrarsi su attività non digitali o la sensazione di disagio senza il telefono sono indicatori di una possibile dipendenza. Anche dolori al collo e alla schiena possono essere sintomi di un uso prolungato del dispositivo in posizioni scorrette. Come per altre forme di dipendenza, i bambini potrebbero mentire sull’utilizzo effettivo del telefono per evitare restrizioni. Infine, l’uso eccessivo dei dispositivi, specialmente prima di dormire, può disturbare il ritmo sonno-veglia, portando a stanchezza e difficoltà scolastiche. Tutti questi segnali, secondo gli esperti, dovrebbero indurre i genitori a valutare seriamente l’idea di stabilire delle regole chiare e limitare l’accesso ai dispositivi digitali.
Stabilire regole e confini
Per molti genitori l’idea di non dare uno smartphone ai figli fino alla scuola secondaria è una scelta ponderata, basata sull’osservazione degli effetti del cyberbullismo e dei disturbi mentali nei coetanei dei figli. Alcuni genitori anglosassoni hanno addirittura aderito a iniziative come il “Parent Pact”, un accordo comune per evitare che i bambini ricevano uno smartphone fino ai 14 anni. Tra le soluzioni proposte, una misura efficace è rappresentata dall’impostazione di limiti di tempo e fasce orarie per l’uso dei dispositivi. Un’altra alternativa è quella dei cosiddetti “telefoni brick“, ovvero telefoni cellulari di base senza funzionalità Internet, che consentono comunque di mantenere i contatti con i figli senza esporli ai rischi dei social media. Questo tipo di dispositivi è già disponibile in alcune scuole, dove gli studenti consegnano i telefoni all’ingresso e li riprendono all’uscita, riducendo la pressione sociale e l’interruzione della concentrazione.
Il ruolo dei genitori
Mentre molti governi si preparano a discutere la questione, i genitori sono chiamati a svolgere un ruolo attivo nell’educazione all’uso responsabile della tecnologia, imponendo limiti chiari e guidando i figli verso un rapporto sano con i dispositivi digitali. Per chiunque si trovi a crescere figli in questa era digitale, è ormai chiaro che uno smartphone può rappresentare molto più di un semplice strumento di intrattenimento, diventando una fonte di preoccupazione che richiede una gestione consapevole e misure concrete per proteggere il benessere dei più piccoli.