Di alcuni giorni fa la notizia di un Airbus A330 Lufthansa costretto a un atterraggio di emergenza in Virginia dopo il ferimento di sette persone causato da turbolenze in volo. Stessa sorte, lo scorso dicembre, per 41 passeggeri su due voli diretti rispettivamente a Honolulu e Houston.
Numeri e previsioni
In un report del 2021, la NTSB (National Transportation Safety Board) ha stimato che tra il 2009 e il 2018 le turbolenze siano state causa del 37,6% degli incidenti che hanno coinvolto le maggiori compagnie aeree commerciali. Sono 146 invece i feriti gravi provocati da turbolenze tra il 2009 al 2021 (dato della Federal Aviation Administration, pubblicato nel 2022).
Ciò che più preoccupa tuttavia è la previsione degli esperti secondo cui i cambiamenti climatici in atto porteranno nei prossimi decenni all’aumento delle turbolenze in volo, con immaginabili conseguenze.
Che cosa sono le turbolenze?
Per turbolenza si intende un repentino cambio nel flusso dell’aria, solitamente causato da variazioni nei movimenti dell’aria ad alta quota. Le correnti d’aria, mosse dalle differenze di temperatura, innescano bruschi cambi di velocità nel vento.
La maggior parte delle persone associa le turbolenze a forti tempeste, ma sono le cosiddette turbolenze a cielo limpido le più insidiose.
Lo sbalzo di temperatura in quota provoca l’improvvisa formazione di correnti a getto irregolari. Spiega Thomas Guinn, professore di Meteorologia citato dal “Daily Mail”: “Questo tipo di turbolenza si verifica più spesso all’interno o vicino a ‘fiumi’ d’aria ad alta quota chiamati correnti a getto. Il ‘colpevole’ è il wind shear: due enormi masse d’aria vicine l’una all’altra si muovono a velocità diverse. E se la differenza di velocità è abbastanza grande, l’atmosfera non è in grado di sopportare la ‘tensione'”.
“Quando questi vortici sono sulla stessa linea dell’aereo, un lato del velivolo sale e l’altro scende. Oppure l’aereo perde e guadagna quota molto rapidamente“, conclude Guinn.
Il ruolo del cambiamento climatico
Paul D. Williams, professore di scienze atmosferiche presso l’Università di Reading, in Inghilterra, afferma che il riscaldamento globale sta cambiando i modelli di temperatura nell’alta atmosfera. Ciò causa maggiore instabilità nelle correnti a getto.
“Più specificamente – spiega Williams in un comunicato -, ad altitudini di volo-crociera i tropici si stanno riscaldando più rapidamente dei poli, portando a maggiori differenze di temperatura nord-sud attraverso la corrente a getto. Sono proprio quelle differenze di temperatura a causare il wind shear“.
Turbolenze in volo, che cosa si può fare?
“Quando si verificano turbolenze, passeggeri e personale di bordo rischiano infortuni di non poco conto. “Problemi alla colonna vertebrale o al collo, ma anche fratture”, ha dichiarato all’Associated Press il presidente dell’NTSB Jennifer Homendy.
Tra le raccomandazioni del rapporto 2021 della NTSB per ridurre i rischi c’è la necessità di aumentare l’interazione tra piloti, vettori e controllori del traffico aereo relativamente alle condizioni meteo e alle zone di turbolenza. “Vogliamo assicurarci che vengano utilizzate le più sofisticate tecnologie per fornire le migliori informazioni a piloti, assistenti di volo e passeggeri”, ha dichiarato Homendy.
Se i piloti si trovano sulla rotta di turbolenze, possono generalmente evitarle volando a un’altitudine più elevata, precisa a tal proposito Guinn: “Possiamo fornire una sorta di ampie aree di dove si trova la turbolenza: se gli indicatori sono gravi, in genere ci aspettiamo che i piloti evitino quelle regioni“.
Michael Cannders, direttore dell’Aviation Center presso il Farmingdale State College di New York, ha affermato che molti addetti del settore stanno già condividendo informazioni utili tra loro. La speranza è che con il tempo si migliorino le tecniche per evitare le turbolenze. Nel frattempo, spiga Canders, il modo per prevenire gli infortuni è quello di stare sempre seduti sul sedile e tenere allacciate le cinture di sicurezza.