Ogni settimana pubblichiamo le risposte di Chiara alle domande delle lettrici, sia online che sulla carta. Per scriverle, manda una mail a lapostadelcuore@mondadori.it
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Carissima Chiara,
sono una lettrice di Donna Moderna da tantissimi anni e non ho potuto fare a meno di soffermarmi a leggere alcune lettere come quella firmata dalla signora Rosa e pubblicata sul numero 39. Spesso viene detto da molte mamme, se così si possono chiamare, di volersi “liberare” dei figli, di volersi riprendere (egoisticamente) le loro vite, la loro libertà… Ma io vorrei dire a queste donne di riflettere, di pensare a tutte quelle persone che desiderano dei bambini e che non possono averne o alle altre che hanno figli che vivono lontano da casa; di pensare a quei genitori che hanno perso i propri figli in incidenti stradali o in altre occasioni; di meditare su tutti quei bambini e ragazzi che vivono in pessime condizioni economiche e di salute. È vergognoso pensare solo a se stessi! I figli non chiedono a nessuno di venire al mondo e, invece di pensare al proprio egoismo, i genitori dovrebbero pensare a preservare questi ragazzi, visto il mondo in cui viviamo!
Emanuela
Cara Emanuela,
ho una bambina di 2 anni a cui dedico tutto il mio tempo, tutte le mie attenzioni, paure, gioie e domande sul futuro. Non credo che sarà diverso più avanti: lei se ne andrà, a un certo punto, e io l’aspetterò tornare, sempre. Nonostante la mia quotidiana devozione, però, continuo a non considerare un peccato, né tantomeno un atto da etichettare con la parola “vergogna”, il desiderio di ricostruirsi, mentre si è madri, anche piccoli spazi in cui continuare a essere donne e a crescere come persone. So che devo sforzarmi, perché quello spazio fa bene anche ai nostri figli, che altrimenti saranno perennemente gravati dalla responsabilità di essere il nostro unico motivo di felicità o di angoscia: non credi? Ognuno sa amare a modo suo. Ci sono madri capaci di far sentire soli e fragili i figli pur stando loro sempre accanto. E ci sono madri che sanno esserci con poche parole, in gesti misurati. Teniamoci stretta la libertà di essere delle madri niente male, come diceva Donald Winnicott, il più grande studioso dell’infanzia. Perché le madri che vogliono gli altri non esistono. Sono problemi degli altri, appunto. Mica nostri.
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Disegno di Elisa Macellari