L’Italia è un Paese per donne? È da questo interrogativo che prende avvio la ricerca condotta dall’Osservatorio indifesa di Terre Des Hommes, da cui emerge uno spaccato sociale ancora diseguale e tutto a svantaggio delle donne. I cliché maschilisti esistono ancora e si fanno sentire…
I cliché maschilisti condizionano le donne
Che grandi donne abbiano contribuito a fare la storia è assodato. Eppure ancora oggi noi donne non godiamo di eguali diritti e privilegi. Siamo madri, lavoratrici e molto altro ancora. Ci destreggiamo tra i numerosi impegni che tappezzano la nostra routine quotidiana, dividendoci tra casa, scuola, ufficio e un milione di altre commissioni. Ma ancora troppi cliché maschilisti ci prendono di mira e ci condizionano.
Sono tante le ragazze e le donne su cui gravano ancora stereotipi di genere fortemente invalidanti. “L’Italia non è un Paese per noi”: è questo il nome della ricerca dell’Osservatorio indifesa di Terre Des Hommes. Dall’indagine condotta, non a caso, è emerso che addirittura il 53,96% delle intervistate (pari a più di 2000 ragazze di età compresa tra i 14 e i 26 anni) si sente condizionata da retaggi maschilisti con cui si scontrano quotidianamente nella società contemporanea e soprattutto sul posto di lavoro. Le ragazze coinvolte nella ricerca dichiarano di sentirsi limitate dalla mentalità maschilista ancora troppo diffusa e faticano a individuare modelli educativi di riferimento. In particolare, per il 20% delle donne intervistate “non c’è nessun modello di riferimento” e per il 30% il principale modello a cui ispirarsi è la propria mamma. Ciò significa che una donna su tre costruisce il suo futuro senza potersi affidare a fonti di ispirazione esterne al contesto familiare.
L’importanza della scuola contro le differenze di genere
Per rimediare, perché non partire dalla scuola? È urgente un cambiamento culturale che prenda avvio tra le mura di casa e tra le aule scolastiche. Ancora oggi nei libri di testo spesso ci imbattiamo in stereotipi ormai dati per scontato. Gli uomini sono generalmente scienziati e ingegneri, le donne sono maestre e infermiere. E chi dice che non possa essere il contrario? Oltre all’educazione che arriva dalla famiglia, è importante che la scuola individui percorsi formativi finalizzati all’abbattimento del gap ancora esistente tra maschi e femmine. Quindi, è utile che genitori e docenti incoraggino giovani studentesse a intraprendere percorsi di studio che le indirizzino verso carriere professionali vicine ai loro desideri. Chi dice che un sogno non possa diventare realtà? E perché l’aspirazione di una vita non dovrebbe diventare il tuo lavoro?
A tal proposito, nel 2020 Terre des Hommes e Junior Achievement Italia hanno lanciato la campagna #IoGiocoAllaPari – Palestra di Diritti e Competenze. Si tratta di un percorso volto a favorire la parità di genere, indirizzato sia alle ragazze sia ai ragazzi di scuola secondaria di secondo grado e basato su workshop e dialogo con gli esperti.
La situazione delle donne in Italia
Stando ai dati emersi dal Dossier Indifesa 2022, in Italia le donne vivono una situazione non particolarmente rosea e positiva. Anzi, il 25% delle italiane tra i 15 e i 29 anni non studia e non lavora. Il gap di genere si evidenzia persino nei corsi di laura: in quelli scientifici, infatti, le ragazze rappresentano solo il 21%, nonostante il 60% dei laureati siano donne. Per non parlare di banche, finanza, prestiti e investimenti, che per molte ragazze restano argomenti completamente sconosciuti. La situazione è grave anche se si guarda la differenza di alfabetizzazione tra uomo e donna. Se in Europa raggiunge i 2 punti percentuale, in Italia impenna a ben 15 punti. Per questo motivo, Terres des Hommes – in collaborazione con la Global Thinking foundation – ha deciso di organizzare corsi di educazione finanziaria per donne in situazione di vulnerabilità.
L’Osservatorio esamina anche altri fenomeni, dalla violenza di genere all’importanza del benessere mentale. È emerso che il 47,78% delle giovani ha assistito a una violenza fisica, mentre 7 ragazze su 10 sarebbero state testimoni di atti di violenza psicologica, di cui quasi il 20% delle donne coinvolte teme di imbattersi. Il 23,14% di loro, invece, teme il rischio della solitudine e dell’isolamento sociale. Tra i maggiori pericoli percepiti dalle ragazze ci sono bullismo (17,90%) e violenza sessuale (17,39%). Addirittura l’82,90% di loro ritiene che internet sia un ambiente non sicuro e pericoloso. È importante promuovere una mentalità nuova, che si lasci definitivamente alle spalle i cliché maschilisti ancora imperanti, valorizzando il ruolo della donna, garantendole pari opportunità ed eliminando il divario di genere ancora esistente. Eppure per quasi il 34% delle intervistate non ci sono miglioramenti in materia di parità di genere. Insomma, c’è ancora molto da fare. La strada da percorrere è ancora lunga, ma noi donne ci auspichiamo passi avanti rapidi e preziosi.