Una donna di 39 anni è stata travolta e uccisa a Milano da una betoniera mentre era in sella alla sua bicicletta. Un’altra morte annunciata, una nuova tragedia che si poteva evitare se in questi anni fossero stati presi provvedimenti drastici e risolutivi per mettere in sicurezza le tante persone che nel capoluogo lombardo hanno optato per una mobilità leggera e sostenibile. Sotto accusa i tanti, troppi mezzi pesanti che attraversano la città e che negli ultimi cinque mesi sono stati protagonisti di quattro incidenti mortali ai danni di tre ciclisti e un pedone. Da anni gli attivisti delle due ruote chiedono al Comune di Milano di avere una città a 30 km all’ora e di limitare l’accesso dei mezzi pesanti.
La 39enne lascia una bimba di 6 anni
L’ultima ciclista vittima di un incidente mortale a Milano provocato da un mezzo pesante si chiamava Cristina Scozia. La 39enne è stata travolta da una betoniera in pieno centro, all’angolo tra via Francesco Sforza e Corso di Porta Vittoria. Il mezzo pesante, secondo quanto ricostruito, proveniva da via Sforza e stava svoltando a destra verso corso di Porta Vittoria quando ha investito la donna che stava percorrendo una pista ciclabile. Dopo l’impatto il 53enne alla guida della betoniera, risultato negativo all’alcol test e al pre test antidroga, è caduto in stato di forte shock. La 39enne lascia una bambina di 6 anni. La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale e ha iscritto il conducente nel registro degli indagati.
Il problema dell'”angolo cieco”
All’origine dell’incidente mortale potrebbe esserci il cosiddetto “angolo cieco”, la zona che i conducenti – in particolare dei mezzi pesanti – non sono in grado di vedere nonostante l’utilizzo degli specchietti retrovisori.
Troppi morti sulle strade di Milano
Dall’inizio del 2013 a oggi, sulle strade a Milano si contano già 7 morti e un ferito in coma irreversibile. Soltanto lo scorso febbraio, una ciclista, Veronica D’Incà, fu travolta e uccisa all’angolo tra viale Brianza e piazzale Loreto. La vittima aveva 38 anni ed era mamma di una bimba.
Sempre più camion circolano a Milano
Come fa notare il “Corriere della Sera”, il parco circolante di mezzi pesanti a Milano è aumentato quest’anno di 1.243 unità, il 60% in più sul 2022.
Sala: “Regolare l’accesso dei mezzi pesanti”
“In attesa di conoscere l’esatta dinamica, questo incidente deve farci riflettere perché purtroppo non è la prima volta che ciclisti vengano investiti da mezzi al lavoro”, ha dichiarato sindaco di Milano, Giuseppe
Sala. “Per questo dobbiamo interrogarci su che cosa possiamo fare come
istituzioni, imprese e cittadini per impedire che questi drammatici eventi si ripetano – ha spiegato il sindaco -. Ad esempio, possiamo iniziare con il regolamentare l’accesso in città a tutti i mezzi pesanti, limitandolo a quelli dotati di un dispositivo che permetta piena visibilità anche sull’angolo
cieco. E implementando altre misure che sono allo studio della giunta”.
Legambiente chiede misure al Comune
“Adesso basta – ha dichiarato Barbara Meggetto, presidente di
Legambiente Lombardia in una nota – Chiediamo all’amministrazione comunale di emettere ordinanze chiare per chi circola in ambito urbano con i camion, affinché ci si doti di sensori. Poco o niente è stato fatto di fronte agli incidenti che, sempre più frequentemente, si verificano in città. È necessario che si dia il via ai percorsi ciclabili d’emergenza. Una città in cui potersi muovere a piedi o in bicicletta senza rischiare la propria vita, questo deve diventare Milano”. Da tempo Legambiente, comitati e associazioni, chiedono una citta’ in cui si viaggi con il limite di 30 chilometri orari, oltre che percorsi ciclabili per proteggano i ciclisti e una
drastica riduzione del traffico in città.