C’è chi con la fase 2 pensa già alla 3, quella delle vacanze 2020, ipotizzando come e quando sarà possibile riprendere a viaggiare, non solo in Italia, ma anche e soprattutto all’estero. Nei giorni scorsi, in occasione del vertice dei ministri del Turismo dell’Unione Europea, si sono delineate due posizioni. Da un lato Italia, Spagna e Regno Unito, più prudenti sulle riaperture, dall’altro Croazia, Grecia, Malta, Repubblica Ceca e Slovacchia, che premono per far ripartire la stagione turistica al più presto, fin da giugno. Nel mezzo ci sono anche Paesi come il Portogallo, che si sta dotando di un marchio «Covid Free», o la Svezia che di fatto non ha mai chiuso. Di sicuro dovremo cambiare le nostre abitudini, fin dall’imbarco in aeroporto.
Quando si potrà ripartire?
«Pur non sottovalutando le esigenze sanitarie, c’è un forte desiderio da parte delle persone di tornare a viaggiare e a fare le vacanze. Alcuni paesi europei, in particolare la Croazia, stanno iniziando a organizzarsi pensando a «corridoi sanitari» che permettano di riaprire i confini a paesi confinanti o vicini come Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia. La stessa Spagna sta cercando di far ripartire il turismo, così come l’Egitto, con cui alcuni operatori si stanno organizzando per riattivare i collegamenti anche dall’Italia per agosto. Ovviamente occorrerà il via libera delle autorità governative» spiega Ivana Jelinic, presidente di FAVET, Federazione italiana Associazioni Imprese di Viaggio e Turismo.
Chi ha riaperto
La prima a riaprire ufficialmente hotel, ristornanti e locali è stata Formentera, il 4 maggio, ma quasi esclusivamente al turismo interno, dal momento che imbarcarsi per l’isola spagnola è pressoché impossibile. Ai «corridoi sanitari», invece, stanno lavorando Croazia e Slovenia, Austria, Ungheria e Repubblica Ceca. Come riferito da Europa Today e dalla Bild, consistono in via preferenziali che dalle città tedesche e dei paesi limitrofi portino direttamente al mare croato. È già attivo quello tra Austria e Repubblica Ceca, e tra Austria e Germania. «Qualcuno ha impropriamente parlato di concorrenza all’Italia, ma purtroppo non possiamo nasconderci che, specie nelle regioni del nord e del nord est, noi abbiamo avuto più problemi e ad oggi facilitare i flussi è complesso» spiega la presidente di FIAVET.
Chi si organizza col patentino “covid free“
La Francia e la stessa Spagna si stanno organizzando, anche se le previsioni ottimistiche di qualche settimana fa sono state frenate dai numeri del contagio, che non calano così rapidamente come auspicato e hanno portato a rinviare la riapertura. Il Portogallo, invece, che conta su casi molti più limitati, ha già messo a punto un marchio “covid free”: si chiama “Clean & Safe”, può essere richiesto online dalle piattaforme digitali del Turismo de Portogal e certifica che le strutture rispondono a protocolli di igienizzazione, controllati periodicamente.
Fuori Europa, invece, sono le Maldive a pensare a una soluzione analoga, già da luglio, riaprendo anche alla Cina per sfruttare il fenomeno del cosiddetto «revenge spending», la voglia di spendere dopo la quarantena e la totale chiusura. Il ministro del turismo maldiviano ha annunciato anche la ripresa dei collegamenti con India e Australia fin da giugno, mentre per l’Europa occorrerà attendere dicembre 2020-gennaio 2021.
Chi riapre (ma solo per pochi)
Tra i paesi che hanno annunciato il via libera dal 1° giugno per bar, ristoranti e hotel solitamente aperti tutto l’anno, ci sono Cipro e Grecia, con quest’ultima che riaprirà anche le strutture stagionali dal 1° luglio, ma a fronte di un «passaporto sanitario», che agevolerebbe i paesi con un minor numero di casi e dunque non l’Italia: «Sicuramente arriviamo da una situazione piuttosto preoccupante, siamo stati i primi a far scattare limiti e divieti. È fisiologico che ora si prediligano nazioni con dati di contagio molto bassi, così come è naturale che in Paesi come la Grecia, con molte isole, sia più facile il controllo dei flussi. La speranza è che la curva dei contagi in calo si consolidi e quindi ci possa essere progressiva riapertura anche nei nostri confronti e da noi, soprattutto per l’area del centro-sud che potrà sfruttare più a lungo la stagione estiva, anche fino a settembre e i primi di ottobre, ad esempio in Puglia, Calabria, Sicilia o Sardegna» spiega Jelinic.
Chi è chiuso e prende tempo
A rinviare l’apertura per ora è anche la Germania che ha vietato i viaggi all’estero fino al 15 giugno. Un cambio di strategia è previsto in base agli effetti che avranno le prime riaperture in molti Paesi dell’Unione sull’andamento dell’epidemia.
Il paradiso (per ora irraggiungibile)
Il vero sogno – al momento irraggiungibile a causa dei divieti di spostamento – sono le Isole Cook, dove il Primo Ministro, Henry Puna, ha dichiarato che non c’è nessun caso di contagio. Gli abitanti sono risultati tutti negativi ai tamponi, rendendo le isole «coronavirus free» e vera meta da sogno delle coppie che hanno dovuto rinviare la luna di miele.
Primi voli già da maggio
Intanto ci si organizza anche per tornare a volare. Alitalia ha ripreso i collegamenti interni (Milano-Palermo dal 1° maggio, Milano-Cagliari dal 21 maggio), mentre per l’estero occorre attendere il 1° giugno, quando riprenderà anche il volo per Barcellona o le Maldive. EasyJet ha dato il via libera alle prenotazioni sia per l’Italia che per l’Europa dall’8 maggio e si attende il tutto esaurito. Dal 15 maggio pronti a decollare anche gli aerei Ryanair, Laudamotion, Buzz Air, Malta Air, anche se alcune tratte europee e italiane, come Malpensa-Cagliari, sono off limits fino al 25 ottobre.
Niente pasti a bordo e posti liberi
Pur riprendendo i flussi, occorre anche considerare che i posti in aereo saranno di meno e si volerà in modalità differente. Alitalia ha deciso per un solo posto per fila, altre compagnie terranno una poltrona vuota su due. Non saranno serviti pasti o bibite fuori orario, ma solo snack o alimenti preconfezionati. Niente musica con gli auricolari in dotazione, né copertine, ma sarà sempre possibile portarsi i propri. Infine, d’obbligo la mascherina sempre, anche a bordo.