L’Anagrafe vaccinale nazionale è stata completata e attivata quasi in tutta Italia (mancano i contenuti delle province autonome di Trento e Bolzano, in dirittura d’arrivo). Grazie al data base, e all’incrocio online delle informazioni, non c’è più l’obbligo di presentare a scuola la certificazione dell’avvenuta vaccinazione dei figli (adempimento che aveva come scadenza il 10 luglio). Lo fanno sapere i ministeri della Salute e dell’Istruzione. Basta carte, fogli e corse per arrivare in tempo. “Il sistema automatizzato – viene spiegato – fa dialogare Asl e istituti scolastici, senza più bisogno che i genitori consegnino documenti cartacei”.
In quali casi va presentata la certificazione
Ci sono delle eccezioni. Nel caso in cui non risulti l’avvenuta vaccinazione, senza che ci sia un comprovato motivo, le scuole chiederanno a mamme e papà i certificati eventualmente mancanti. Idem se dovessero esserci carenze e “buchi” o errori del sistema oppure sospetti di irregolarità. I genitori contattati avranno poi dieci giorni di tempo per provvedere, portando le “pezze d’appoggio” richieste (salvo che non decidano di mantenere la linea dura). Per le scuole delle province di Trento e Bolzano – per cui i due ministeri non hanno dato indicazioni specifiche – il consiglio è di contattare i singoli istituti, se non si sono avute informazioni precise dalle segreterie.
La provincia di Trento si appresta a chiedere al ministero della Salute la sospensione degli obblighi vaccinali. In base alle statistiche, rende noto il corriere.it, la popolazione residente ha raggiunto la cosiddetta «immunità di gregge». Se la domanda verrà accettata, il che è tutto da vedere, nel prossimo anno scolastico decadrà il divieto di accettare in asili nido e scuole materne i i bambini che non sono stati immunizzati (però resterebbe l’onere della profilassi).
La legge Lorenzin per ora resta in vigore
In attesa che arrivi la risposta e che il Parlamento legiferi diversamente, per l’intero Paese, restano in vigore tutti gli adempimenti previsti dalla legge Lorenzin, senza deroghe. Le vaccinazioni obbligatorie sono 10. Devono essere fatte (salvo le esenzioni previste) per poter mandare i figli a scuola.
Le sanzioni, per chi si sottrae, sono diverse. I piccoli no vax da pochi mesi a 6 anni non vengono ammessi agli asili nido e alle scuole dell’infanzia. I bambini e i ragazzi nella fascia d’età da 6 a 16 anni possono entrare in classe, anche se non immunizzati, ma i genitori rischiano concretamente una multa. La nuove legge, con la previsione dell’obbligo flessibile, è ferma in commissione Igiene e sanità. L’iter per l’approvazione è ancora lungo.