La prima vacanza da solo di David Wicker, 14enne della Val di Susa? «Zaino in spalla e 4 giorni di treno per raggiungere Aquisgrana » racconta. Tommaso Felici, che di anni ne ha 22 e studia Economia ambientale a Torino, di viaggi ne ha già fatti parecchi e assicura: «D’ora in poi non userò più l’aereo, a meno che non sia indispensabile. Inquina troppo».
Lo scorso 22 giugno insieme a loro, nella città tedesca che diede i natali a Carlo Magno, c’erano altri 20 ragazzi italiani, attivisti del movimento Fridays for future lanciato da Greta Thunberg. Con i suoi “scioperi del venerdì” la 16enne svedese non solo ha riacceso l’attenzione del mondo sul cambiamento climatico: da quando ha smesso di prendere l’aereo, sta anche cambiando il modo di viaggiare di tanti giovani.
Conquistati dall’esempio, più che dalle parole
Per rendersi conto di quanto il fenomeno sia cresciuto, basta dare un’occhiata alla pagina Facebook del gruppo svedese dei Tågsemester (letteralmente “viaggiatori in treno”), passata in una stagione da poche migliaia a oltre 90.000 fan. O alla popolare guida Lonely Planet, che a partire da quest’anno suggerisce per ogni meta tragitti su rotaia più ecologici. Oppure ancora al boom di richieste per i biglietti Interrail offerti gratuitamente ai neo 18enni dal programma Discover Eu: dai ragazzi italiani ne sono arrivate ben 30.000, quasi il doppio della Francia e il triplo della Germania.
Molti di loro si raduneranno il prossimo 12 luglio a Nijmegen, in Olanda, premiata lo scorso anno come città europea più green. Voglia di vacanze attente all’ambiente, semplice effetto megafono esercitato da Greta sui coetanei o vero impegno? «Indubbiamente una protesta forte e concreta come quella della Thunberg, messa in atto a soli 16 anni, ha scosso molti teenager» osserva Franco Lorenzoni, autore di I bambini ci guardano. Una esperienza educativa controvento (Sellerio). «Lei si comporta come i filosofi dell’antica Grecia, che facevano precedere l’azione alla spiegazione. Trasmette concetti rivoluzionari modificando i suoi comportamenti».
È ciò che avviene a chi, utilizzando percorsi e mezzi di trasporto che sembravano dimenticati dalle nuove generazioni, compie anche una scelta di campo precisa. In effetti David confessa di non aver «mai saputo che fare prima, a parte la raccolta differenziata», e di aver scoperto grazie a Greta «come premere sui governi». Per venire incontro ai teenager preoccupati del surriscaldamento globale, dall’estate 2020 l’organizzazione svedese di scambi culturali e soggiorni studio Sts proporrà «viaggi sostenibili in treno, al posto dell’aereo, per la cittadina inglese di Brighton da tutta Europa» conferma la responsabile per l’Italia Beate Lenzbauer.
La 16enne Elena Sforza, liceale romana, è in partenza proprio per Brighton come borsista di Sts e racconta che ci tornerebbe volentieri in treno l’anno prossimo, abbattendo così la quantità di emissioni anidride carbonica. «L’idea mi attrae perché in classe si discute spesso di tematiche ambientali » afferma «e questo è un modo importante di farci sentire e di prenderci cura del mondo, che è il nostro futuro».
Attenti alle indicazioni della scienza
I giovani sanno bene che il treno è un mezzo molto più ecologico dell’aereo. Volare da Milano a Londra produce almeno 6 volte più emissioni di Co2 che viaggiare su rotaia (159 chili per passeggero contro 24), da Milano a Parigi 11 volte (118 rispetto a 11), secondo i calcoli del portale EcoPassenger sui parametri scientifici dell’Istituto tedesco di ricerca sull’energia e sull’ambiente (Ifeu) di Heidelberg.
Per questo anche l’agenzia svizzera di soggiorni linguistici Esl incoraggia gli spostamenti in treno per le tratte più brevi nel continente, e già da alcuni anni compensa le emissioni Co2 dei voli del proprio staff: le donazioni sui biglietti aerei vanno a progetti di riforestazione e iniziative per lo sviluppo sostenibile e le energie alternative della rete dell’organizzazione no profit di Zurigo MyClimate. Anche agli studenti di Esl si raccomanda di fare altrettanto su base volontaria.
Ma sempre più spesso sono i ragazzi a educare gli adulti, rinunciando anche ai voli low cost. Nel suo libro Lorenzoni scrive di questa generazione impegnata, che ricorda un po’ quella del ’68 perché «da allora non vedevamo persone così giovani mobilitate su scala mondiale» commenta. «In Occidente 50 anni fa i ragazzi erano la maggioranza, oggi sono una minoranza. Molto attiva, però, e informata. Per le scelte sul clima non si basano sulle credenze, ma sulle indicazioni della scienza».
Gratis in interrail
Finanziato con 12 milioni di euro, il programma Discover Eu permette ogni anno a 20.000 neo 18enni che vivono in uno Stato membro di aggiudicarsi gratuitamente un ticket Interrail da 255 euro, con il quale è possibile viaggiare fino a 1 mese in treno e bus attraversando fino a 4 Paesi Ue. Il prossimo bando, riservato ai nati nel 2002, sarà disponibile da aprile 2020 sul portale Europa Youth.