La vitamina C non fa bene solo perché rinforza il sistema immunitario. Secondo uno studio recente, condotto dalla East Anglia University (Regno Unito) una sua assunzione regolare aiuta anche i muscoli, con un’azione persino anti-età nelle donne over 50. Questo avverrebbe grazie al fatto che questa vitamina, di cui sono ricchi molti tipi di frutta e verdura, aiuta a contrastare la sarcopenìa, ossia la diminuzione della massa muscolare. Questo fenomeno è legato ai cambiamenti ormonali che subentrano con la menopausa e alla riduzione dell’attività fisica. Da qui, poi, derivano altre conseguenze come la fragilità ossea, l’osteoporosi), il diabete di mellito di tipo 2.
Vitamina C per i muscoli
«Era già dimostrato che la vitamina C non solo stimola le difese immunitarie, ma agevola anche il recupero muscolare dopo uno sforzo fisico, perché neutralizza i radicali liberi che sono responsabili anche dell’invecchiamento cellulare» spiega Luca Piretta, Nutrizionista e Gastroenterologo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Associata agli aminoacidi lisina e metionina, aiuta a sintetizzare la carnitina, che rappresenta la “benzina” per i muscoli, e supporta la produzione di collagene, il cui effetto anti-età sui tessuti e sulla pelle è ben noto. «Lo studio britannico ora ha indagato un aspetto nuovo, che riguarda il rapporto tra le quantità di vitamina C assunte da un campione di persone molto vasto e la probabilità di andare incontro a sarcopenìa, ossia il depauperamento muscolare» spiega Piretta. Proprio di indebolimento muscolare si calcola che soffrano oltre 50milioni di persone al mondo.
Fino al 3% di muscoli in più
La ricerca è stata condotta in modo retrospettivo (cioè a posteriori) su 13mila donne e uomini tra i 42 e gli 82 anni che avevano aderito al progetto European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition. Sono stati analizzati la massa muscolare, la quantità di grasso e acqua nell’organismo e i livelli di vitamina C: «I gruppi che avevano assunto più vitamina C avevano massa muscolare migliore e muscoli più tonici» ha concluso Ailsa Welch, epidemiologa e principale autrice dello studio, da cui è emerso anche che le persone con maggiori livelli di vitamina C potevano avere fino al 3% di muscoli in più. Un dato elevato considerando che dopo i 50 anni si può arrivare a perdere lo 0,5-1% di massa tonica ogni anno.
Perché la vitamina C fa bene alle over 50
«Nello studio sono stati presi in considerazione gruppi che assumevano da 36 microgrammi al giorno, cioè al di sotto dei livelli minimi di fabbisogno, fino a 150 mg, ossia il doppio del necessario, che è stimato in 75 mg dai LARN, i Livelli di Assunzione Raccomandati dei Nutrienti. La ricerca va sicuramente confermata, ma sembra indicare l’importanza della vitamina C specie negli over 50, negli anziani e in particolare nelle donne, nelle quali la menopausa porta a una maggior fragilità ossea. È dimostrato, infatti, che un miglioramento della massa muscolare porta a un miglioramento anche dello stato osseo: succede perché se il muscolo lavora di più, sollecita anche il rinforzo dell’apparato scheletrico, essendo strettamente collegati – spiega Piretta – Un’altra conseguenza diretta è che, migliorando la tonicità, si riduce il rischio di cadute e dunque di fratture, più probabili in caso di osteoporosi dovuta all’età e alla menopausa».
La giusta dose da prendere
«Pur confermando gli effetti benefici della vitamina C, non bisogna esagerare con la sua assunzione. È bene rimanere sui 75 mg al giorno, senza arrivare a 1 grammo o persino a 6, come qualche pubblicità suggerisce» spiega il nutrizionista, che consiglia: «Il modo migliorare è seguire un’alimentazione varia, senza farsi mai mancare il giusto quantitativo di frutta e verdura». La vitamina C è particolarmente presente in frutti come gli agrumi (arance, kiwi, fragole), alcune verdure (lattuga, spinaci, broccoletti o radicchio), ortaggi (cavolfiori, broccoli, pomodori o peperoni) e anche nei tuberi come le patate, oltre che nelle carote.
Come capire se manca la vitamina C
Oltre ad avere un impatto sui muscoli, la carenza di vitamina C si manifesta con altri sintomi. Non da subito: negli adulti le prime avvisaglie arrivano dopo settimane o mesi di carenza. Tra i sintomi principali che devono mettere in allerta ci sono stanchezza, rigonfiamento delle gengive con conseguente sanguinamento, debolezza, dimagrimento, irritabilità, oltre a mialgie, apatia e artralgie vaghe. Nei casi più gravi di carenza da vitamina C si possono anche verificare emorragie spontanee in diverse parti del corpo. Nei neonati, invece, un basso livello di questa vitamina comporta un rallentamento della crescita, oltre ad anemia e anoressia.
La debolezza muscolare alla base del diabete
Oltre a una generale perdita di tono muscolare, che è visibile soprattutto a livello di glutei e braccia, la sarcopenìa porta a uno stato di debolezza, alla possibile perdita di equilibrio e, come dimostrato da recenti studi, anche a una maggiore probabilità di andare incontro a diabete mellito di tipo 2.
Anche lo stress indebolisce i muscoli
Ma c’è un altro nemico dei muscoli, che non ha a che fare – questa volta – con gli ormoni e il calo degli estrogeni. «Si tratta dello stress, responsabile dell’aumento del cortisolo, che a sua volta depaupera il muscolo e ne facilita l’atrofia» spiega Piretta. La vitamina C, ossia l’acido ascorbico, aiuta invece a combattere le stress perché stimola la produzione dei cosiddetti ormoni del buonumore, come le endorfine, che tra l’altro aiutano a rilassare la muscolatura e inducono un senso di benessere.
Che vitamine prendere dopo 50 anni?
Ma quali sono le vitamine da prendere dopo i 50 anni, oltre alla vitamina C? Fondamentali per la salute di una donna di questa età sono la vitamina D e la vitamina B12. La prima è importantissima per la salute delle ossa, mentre la vitamina B12 e, in generale, tutte le vitamine del gruppo B, servono per dare energia al corpo, rinforzare il sistema immunitario e proteggere il sistema nervoso. In commercio si trovano diversi tipi di integratori con queste vitamine, ma prima di assumerli è bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.