Ogni settimana pubblichiamo le risposte di Chiara alle domande delle lettrici, sia online che sulla carta. Per scriverle, manda una mail a lapostadelcuore@mondadori.it

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Cara Chiara,
sono Alessia, ho 25 anni e da 6 sono fidanzata con un ragazzo. È da un bel po’ che fra me e lui ci sono troppi alti e bassi, e a volte non lo sopporto perché è pesante e pessimista. A giugno ho conosciuto sui social un uomo di 45 anni, separato e con un figlio. L’ho incontrato, e ci siamo pazzamente innamorati. Nonostante ciò, sento la pressione della mia famiglia che mi vorrebbe sposata con il mio fidanzato. Cara Chiara, il fatto è che il solo immaginare un figlio fra le sue braccia mi fa star male, perché quel figlio io vorrei averlo con il mio amante. Lui ha avuto dei problemi con la legge, in passato, e so che la mia famiglia ostacolerebbe fortemente il nostro amore. Mi rendo conto di essere finita in una storia proprio impossibile, e non so cosa fare. So solo che sto male.
Alessia

Cara Alessia,
quando qualcuno arriva a prendersi la nostra attenzione, anche se siamo “impegnati” (che brutta espressione: ma non dovremmo essere liberi di essere noi stessi, proprio perché stiamo con una persona che amiamo?), vuol dire che trova lo spazio per farlo. Uno spazio fatto di silenzi, di bugie, di noia. A volte quello che è nuovo ci appare luminoso e seducente soltanto perché sa regalarci un po’ d’aria fresca, e perché ci toglie da quello stato di stanchezza in cui capita di finire a un certo punto, nelle relazioni. Ecco perché, prima di abbandonarti a questa storia nata da così poco, ti consiglio di parlare con il tuo ragazzo, di capire insieme a lui se vale la pena continuare, oppure se è meglio salutarsi provando a proteggere almeno un po’ della bellezza che siete stati. Non fare in modo che la passione travolgente che stai vivendo sia soltanto una medicina per curare quello che non ti piace della tua vita di adesso. Fa male, lo so, e ci vuole coraggio, so anche questo, ma alla fine è proprio come canta la divina Caterina Caselli in quel verso perfetto: si muore un po’ per poter vivere.

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Disegno di Elisa Macellari