Ogni settimana pubblichiamo le risposte di Chiara Gamberale alle domande delle lettrici, sia online che sulla carta. Per scriverle, manda una mail a [email protected]
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Carissima Chiara, non so se puoi aiutarmi. Il mio problema di cuore è con mio figlio. Tutto è cominciato qualche anno fa, quando ha conosciuto la sua attuale moglie. Da ragazzo solare e allegro si è trasformato in una persona astiosa e lamentosa. In famiglia abbiamo notato tutti questo cambiamento. Ma quel che è peggio è che è diventato aggressivo, soprattutto con me, e cattivo. Mio marito è incapace di prendere una posizione, non l’ha mai fatto. Nonostante io abbia cercato di capire, aiutandolo in tutti i modi con il bambino che lui e la moglie hanno deciso di avere, nulla è cambiato. Sicuramente avrò sbagliato qualcosa, ma ho sempre cercato di fare il meglio possibile, eppure non ricevo nemmeno gli auguri di compleanno, neanche da mia nuora, nonostante cerchi di esserci per loro in ogni modo. Grazie per avermi ascoltata. Anonima
Mia cara Anonima,
rileggiamo insieme questi meravigliosi versi di Karen Alkalay Gut: «…la figlia che sembrava così strana/ quasi, per lei, una trovatella/ arrivata dai gloriosi antenati a brillare». Quanto è vero che i figli sono stranezze e misteri, anche e soprattutto per chi li ha generati. E allora ti suggerisco di parlare con l’unica persona che può rispondere alla tua frustrazione: lui. Ricorda che i pensieri, nel momento in cui si nutrono solo dell’ossigeno che può offrire il nostro cervello, si trasformano in mostri informi e spaventosi. Le colpe sono come un’isola, una terra frastagliata che bisogna sempre guardare da tutte le sponde per provare a comprenderne il profilo. Non accontentarti di galleggiare, Anonima, affronta le onde. Un chiarimento sbilenco, che magari ti lascerà ancora più smarrita, è comunque sempre più prezioso di uno che non arriva affatto.
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Disegno di Elisa Macellari