Ogni settimana pubblichiamo le risposte di Chiara Gamberale alle domande delle lettrici, sia online che sulla carta. Per scriverle, manda una mail a [email protected]
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Cara Chiara, vivo una situazione molto complessa che non so come gestire. Sto con mio marito da 12 anni, siamo sposati da quasi 2 e abbiamo una figlia di 11. Dallo scorso marzo la situazione ha avuto un tracollo; lui mi ha detto di voler stare solo, che i suoi sentimenti erano cambiati e che pensava sempre a una collega con cui però sosteneva di non avermi tradita. Sono andata via di casa per 2 settimane (figlia inclusa), e durante quel periodo lui mi ha chiesto di tornare, che tutto quello che mi aveva detto non lo pensava veramente. È convinto che nonostante tutto il tempo che servirà, le cose potranno rimettersi a posto. Io non so più cosa pensare e fare per riavvicinarlo a me.
Anonima
Mia cara Anonima, come cantava Jovanotti, mentre tutte speravamo che qualcuno lo cantasse a noi e ci promettesse che, anche se avevamo sbagliato, si fidava di noi, perché la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare: cosa sei disposto a perdere? Ecco, questa provocazione, anzi, questa presa di coscienza e conoscenza, la giro a te: cosa sei disposta a perdere, mentre provi a ricominciare? E aggiungo: cosa sei disposta a (non) conoscere mentre accogli i nuovi, vecchi voi? Perché l’amore, purtroppo o per fortuna, ci condanna sempre a faticose prove di coraggio, sfide di resistenza con noi stessi e con la nostra parte più vulnerabile. Lui, leggendo le tue parole, sembra convinto a volerci riprovare, ma la tua testa è troppo piena del rumore che fanno l’amore e la fiducia sbeccati. Amore (il suo), fiducia (la tua). Cosa sei disposta a perdere?
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Disegno di Elisa Macellari