WhatsApp, la popolare app di messaggistica online, ha mandato un messaggio ai suoi utenti: “I messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protette con la crittografia end-to-end”. Cosa significa?
La rivoluzione di WhatsApp
WhatsApp è ormai così popolare che non è necessario spiegare cosa sia. Questa piccola ma rivoluzionaria applicazione ha ormai cambiato la vita di tutti e difficilmente molti di noi potrebbero farne a meno. Chat personali o di gruppo, scambi di foto o di immagini, buongiorno e buonanotte, storie, avvenimenti, emozioni, sogni, rabbia, dolore: ogni giorno un fiume incalcolabile di messaggi viaggia da una parte all’altra del pianeta permettendo a un miliardo di utenti di comunicare con tempi velocissimi e pagando un prezzo veramente basso (l’abbonamento a Whatsapp costa infatti pochi centesimi all’anno). E spesso questi messaggi sono profondamente intimi e personali.
La crittografia end-to-end
Consapevoli di tutto ciò, l’azienda ha deciso di rafforzare le misure a protezione della privacy introducendo la crittografia end-to-end dei messaggi. Cosa vuol dire? Da oggi i messaggi (ma vale anche per foto, video, vocali e chiamate oltre che ovviamente per le chat di gruppo) che ci scambieremo tramite WhatsApp saranno protetti da un codice segreto e saranno visibili solo dalle persone che li hanno inviati e ricevuti (end to end). Spiega la stessa WhatsApp: “La crittografia end-to-end assicura che solo tu e la persona con cui stai comunicando possiate leggere ciò che viene inviato, e che non ci sia alcun tramite, nemmeno WhatsApp. Ciò avviene perché i messaggi sono protetti con un lucchetto, e solo tu e il tuo destinatario avete la chiave speciale necessaria per leggerli e sbloccarli.”
L’hacker non può leggere i messaggi
Un esterno, ad esempio un hacker o un criminale informatico interessato a spiare le vostre conversazioni, che tenterà di intercettare il messaggio, leggerà solo una sequenza di numeri. Anche la stessa WhatsApp non conoscerà quel contenuto. “Tutto questo” –aggiunge WhatsApp– “avviene automaticamente: non c’è bisogno di attivare alcuna impostazione o creare speciali chat segrete per proteggere i messaggi”. Cliccando sulle info contatto di un amico con cui messaggiamo, sarà possibile fare anche delle prove per testare la crittografia.
Il problema della sicurezza informatica
Il problema della sicurezza informatica e della tutela della privacy online diventa attuale ogni giorno di più e le polizie di tutto il mondo hanno creato appositi team altamente specialistici per la lotta al crimine via Internet. Ma molto dipende anche dal singolo utente: condividere foto e momenti personali sui social network (ma anche su una chat privata come WhatsApp) è sempre un rischio ed è bene riflettere prima di farlo. Le foto dei bambini, ad esempio, potrebbero finire nelle mani di pedofili o essere usate per finte campagne di solidarietà: solo recentemente il noto blogger Tommaso Ederoclite ha scoperto e denunciato che le foto dei suoi nipoti venivano spacciate come piccoli malati di tumore e usate per raccogliere fondi.
Il punto debole del nuovo sistema
Anche la crittografia end-to-end non può garantire una sicurezza al 100%: ad esempio lasciare il proprio smartphone incustodito permetterà a chiunque di leggere le nostre chat anche se crittografate. Sembra paradossale, ma è proprio il principale punto debole del nuovo sistema di sicurezza introdotto da WhatsApp.