Per salvare le api ci vuole un fiore, anzi tanti fiori, da piantare nel tuo spazio verde, piccolo o grande che sia. «Persino un davanzale può diventare un angolo di ristoro per gli insetti impollinatori» racconta Giorgia Leonardi, commerciante milanese e apicultrice per passione, che condivide il suo amore per questi animali incredibili su Instagram e Youtube, con il profilo Il giardino delle api. «Tutto è cominciato nella mia casa di montagna quando un amico ha deciso di regalarmi uno sciame. All’inizio non è stato facile, non sapevo nulla di questo mondo così affascinante e complesso, poi ho seguito un corso e mi sono buttata in questa avventura. Oggi guardare un alveare per me è come una droga buona: mi rilassa il ronzio, il profumo di propoli e amo vedere gli insetti affaccendati sui fiori». Per frequentare anche in città le sue amate api, Giorgia ha creato sul terrazzo un’area bee-friendly, che puoi realizzare anche tu.


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Punta sulle piante mellifere

Il trucco è puntare sulle piante mellifere, ricche di nettare, e sceglierle in modo da garantirsi fioriture prolungate. «I mesi da aprile a giugno, in cui tutto fiorisce, sono i più semplici. Il periodo più complicato va da gennaio a marzo quando la natura ancora dorme» aggiunge Giorgia.

Tra le specie che si risvegliano prima ci sono le primule e alcune bulbose, come i giacinti e il narciso, che si piantano in autunno (on line trovi mix di bulbi per attirare le api). «Sì anche agli alberi da frutto, come pesco, pero o melo: a marzo sono già punteggiati di fiori» consiglia l’apicultrice. «Il più precoce è il nespolo giapponese, che si coltiva anche in vaso. Sul mio terrazzo ho piantato le ginestre, che attirano l’ape legnaiola, nera e blu».

Se sei poco esperta di giardinaggio

Se sei poco esperta puoi creare uno spazio bee-friendly con piante facili. Tra i rampicanti, per esempio, gli insetti amano la passiflora, che cresce a vista d’occhio ed è di semplicissima manutenzione. Piacciono anche il gelsomino (quello vero, con le foglie più chiare e sottili) e l’edera (Edera elix), una delle ultime a essere bottinata dalle api prima del riposo invernale. Per avere fiori fino all’autunno ci sono i crisantemi o la bignonia, una pianta che fino a settembre-ottobre si colora di arancione.

Se hai solo un davanzale o un balcone

Se hai solo un davanzale o un balcone la scelta strategica è puntare sugli aromi. «Sono più che graditi ad api e farfalle: borragine, basilico, erba cipollina, timo, rosmarino e salvia, da scegliere nella varietà “ananas” se vuoi spettacolari fiori viola e rossi. Infine, la profumatissima lavanda, un luna park per gli impollinatori» consiglia Giorgia Leonardi.

Se hai un giardino

Se hai un giardino, sappi che tutti gli insetti, anche le farfalle e le coccinelle, prediligono gli spazi “spettinati”: semina il prato a trifoglio e non falciarlo spesso, pianta i fiori vicini, perché le macchie di colore sono un’attrazione irresistibile. «Ci sono quattro piante perfette per attirare le farfalle, che sono schizzinose e prediligono il nettare fluido» sottolinea Gianumberto Accinelli, entomologo e fondatore Eugea (eugea.it), associazione che con l’appello Let’s flower up our cities (facciamo fiorire le nostre città), vuole rendere gli spazi urbani più accoglienti per gli insetti. «La facelia è la prima a regalarci le sue inflorescenze viola, la cosmea, una sorta di margheritona, resiste al caldo e fiorisce tutta l’estate, la zinnia, detto anche il fiore delle farfalle, ci dà colore e profumo fino a novembre. La quarta è il finocchio selvatico, che nutre i bruchi del macaone, la farfalla tipica italiana». Per trovare mix di semi o miscele che piacciono a api e coccinelle vai sul sito eugea.it.

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Sei pronta per metterti al lavoro?

«La città è un habitat ideale per gli insetti perché non ci sono gli insetticidi delle campagne coltivate» assicura l’entomologo. «Se sommiamo balconi, terrazzi, davanzali e aiuole otterremo un enorme parco e faremo un regalo agli insetti, ma non solo. Perché è l’impollinazione a garantirci frutti e fiori e la natura ci dona la bellezza di cui abbiamo bisogno: avere un macaone che volteggia tra i palazzi non è una meraviglia?».

Sì all’acqua, no agli insetticidi

In piena estate le api hanno sete, proprio come noi. Buona regola è lasciare un po’ d’acqua a disposizione per gli insetti assetati. Basta un piattino fondo con qualche pallina di argilla espansa, tappini di sughero o piccoli sassolini: così possano bere senza annegare.
Per tenere lontani i parassiti evita le sostanze chimiche ma prepara un macerato di aglio frullando qualche bulbo e lasciandolo in infusione in due litri di acqua bollente per qualche ora. Poi aggiungi qualche goccia di olio di neem, versalo in un flacone spray e spruzzalo sulle piante.

Un “albergo” per gli insetti

Se hai spazio, puoi creare un bug hotel (albergo degli insetti), una vera e propria casa per le api solitarie, che sono campionesse di impollinazione (ma non fanno il miele). Non vivono negli alveari e volano sui fiori che le altre api “snobbano”, perché meno adatti a produrre miele. Per realizzare la casina degli insetti ti servono delle cannucce di bambù o di carta o mattoni forati, legno, paglia. Su internet trovi diversi tutorial, cercali su amicingiardino.it o sul sito del Museo di storia naturale di Pisa. Colloca la casetta a non più di 100 metri dai fiori, in modo che le api abbiano sempre cibo a disposizione. Se ti spaventano le eventuali punture, sappi che le api raramente entrano nelle case e, a differenza delle vespe che sono carnivore, difficilmente pungono (i maschi delle solitarie non hanno neanche il pungiglione).