Forse avresti detto il contrario, ma il nostro è un Paese sempre più verde. Negli ultimi 100 anni la superficie forestale in Italia è raddoppiata. Con il 38% del territorio coperto di boschi siamo al secondo posto tra le grandi nazioni europee per estensione forestale (prima di noi solo la Spagna). «È un dato che sorprende sempre perché la percezione di solito è opposta. Molti pensano a una continua deforestazione ma non è così» spiega Daniele Zovi, scrittore e divulgatore, autore dei libri Alberi sapienti, antiche foreste e Italia selvatica (Utet). «L’Italia è un esempio virtuoso perché la foresta è l’unica macchina capace di catturare l’anidride carbonica e di tenerla prigioniera nei tronchi, contrastando così i cambiamenti climatici, dall’innalzamento della temperatura terrestre e delle acque alla desertificazione e al ritiro dei ghiacciai».
Cosa aspetti a programmare una vacanza e a immergerti in una foresta? Qui ne abbiamo scelte tre, da Nord a Sud, raccontate da chi le conosce bene.
La foresta della Val di Funes (Alto Adige)
Stefan Braito, ranger delle Dolomiti, ha fondato la scuola Leoni di Montagna (bergloewenschule.it).
«Camminare nella foresta della Val di Funes, al cospetto del gruppo delle Odle, significa respirare i profumi della roccia dolomia mescolati a quello dei pini. Qui la foresta copre dai 1.200 ai 2.000 metri di altezza con abeti, larici e pini cembri che sono il vero segno distintivo delle alte quote. Questi alberi sempre verdi, chiamati anche cirmoli, hanno un tronco tenero che si può incidere con un’unghia ma forte abbastanza per fare mobili resistenti, radici che avvolgono grandi massi e rami dalle forme curiose. A chi attraversa il bosco regalano uno spettacolo sempre diverso. Una bella passeggiata che consiglio è quella del Sentiero del Sole, adatto anche ai passeggini. In mezz’ora porta da San Pietro a Santa Maddalena (Bz) passando per prati e boschi. I bambini possono divertirsi a vedere pettirossi e scoiattoli tra i rami dei noccioli. Il Sentiero Panoramico, invece, più stretto e con un po’ di dislivello, sale da Colle e in due ore raggiunge Santa Maddalena passando per masi e distese di ciliegi che in primavera sembrano nuvole bianche. Poi c’è il Sentiero Natura Zannes, un loop di 40 minuti che costeggia pini cembri centenari in un tipico paesaggio alpino con vista sulle Dolomiti. Avete gambe allenate? Il tracciato Adolf Munkel è uno dei più suggestivi: lungo 13 km per tre ore di cammino parte da 1.600 metri e arriva ai 2.045 della baita Brogles, regalando l’emozione di arrivare al cospetto delle Odle. Lì, tra gli alberi, si nascondono cervi e caprioli e in cielo vola una coppia di aquile che ha fatto il nido proprio nella valle».
Nelle foreste casentinesi (Toscana ed Emilia Romagna)
Luca Santini, presidente del Parco nazionale delle foreste casentinesi (parcoforestecasentinesi.it).
«Sono tanti i motivi che rendono speciale questo parco di 36.000 ettari equamente suddiviso tra Emilia Romagna e Toscana. Prima di tutto è la casa di giovani piante e di alberi che vanno dai 70 fino ai 600 anni (faggi, aceri, frassini, olmi, tigli, tassi), ma anche di cervi, daini, caprioli e lupi. La foresta ha una grande biodiversità e, oltre a regalare in autunno un foliage strepitoso paragonabile solo a quello del Nord America, custodisce il Sentiero delle Foreste sacre che porta al Santuario della Verna passando per Camaldoli e ha ispirato poeti e artisti, da Dante a Piero della Francesca. Come scoprire questo patrimonio unico? A piedi. Tra i 600 km di sentieri suggerisco il percorso che da Baida Pratalia passa dal rifugio dei Fangacci e arriva al pianoro della Lama sul confine della riserva integrale di Sasso Fratino. Non è per tutti, il dislivello è impegnativo ci vogliono 6 ore, ma si vedono faggi vetusti e conifere alte fino a 40 metri. A metà sentiero si scende in una sorta di anfiteatro naturale con versanti scoscesi ricoperti da aceri, frassini e pini neri. Arriva alla riserva anche la strada delle Cullacce, una facile sterrata di 5 km che parte da Campigna e che si percorre in un paio d’ore. Ai visitatori consiglio di immergersi nella natura prendendosi il tempo per ascoltare i rumori della foresta, dall’acqua dei ruscelli al bramito del cervo, e di aguzzare la vista: qui abbiamo specie rare come l’ululone dal ventre giallo (una rana multicolor), la salamandrina dagli occhiali e il gambero di fiume».
Sull’altopiano di San Paolo in Alpe, nelle foreste casentinesi, vengono proposte escursioni per cercare le tracce e avvistare i daini che popolano questi boschi
La foresta umbra (Puglia)
Domenico Antonacci, guida turistica di Gargano NaTour (garganonatour.it).
«Dai fichi d’India ai faggi: in Puglia, a soli 30 minuti dal mare, puoi immergerti in un paesaggio tipico dei Paesi del Nord. È la foresta umbra, un’area protetta di 15.000 metri quadrati all’interno del Parco nazionale del Gargano con un clima che ha permesso la crescita di una delle faggete più meridionali d’Europa. Poco conosciuta ai turisti, che di solito frequentano la costa, è una meta suggestiva, con percorsi adatti alle famiglie e a chi ama il trekking, il nordic walking e la mountain bike. Il primo itinerario che consiglio parte dal centro visite del parco e arriva alla Caserma Murgia, antica costruzione di pietra dei guardaboschi. Sono 5 chilometri in piano da percorrere in 2 ore. Il sentiero, che attraversa la faggeta con alberi alti fino a 40 metri, passa accanto a doline che sembrano crateri formati dalla caduta di meteoriti. Sono forme carsiche dal microclima particolare, ospitano tassi che risalgono a mille anni fa e pozze d’acqua rifugio di rospi smeraldini, rane e tritoni crestati italiani. Nei boschi si possono avvistare cinghiali, tassi, volpi e lupi. Un altro bel sentiero parte dal centro visite e arriva al Cutino d’Otri, un laghetto carsico in una conca. Per percorrere gli 11 km ci vogliono 4 ore. Chi invece vuole vivere l’esperienza di passare una notte in foresta può percorrere gli antichi tratturi che da Foggia a Vieste attraversano la foresta. Di notte, in questo che è uno dei luoghi più bui d’Italia, si scorgono migliaia di stelle».
Dove dormire
➔ A San Pietro, in Val di Funes, la Guest House Viel Nois ha camere da 87 euro a testa (vielnois.com); l’hotel Kabis offre una spa e serve i piatti tipici altoatesini (da 77 euro a persona, hotel-kabis.com).
➔ Nella foresta umbra l’Elda Hotel è un albergo ecosostenibile che ha recuperato uno storico rifugio (da 40 euro a testa con colazione, eldahotel.it).
➔ Lo Spa Hotel Granduca di Santa Sofia (FC) ha 18 camere e nel ristorante serve piatti di pasta tirata a mano (da 80 euro in b&b la doppia, albergo granduca.it).
In cammino
➔ Stefan Braito guida escursioni nella foresta della Val di Funes da 25 euro a testa (bergloewenschu le.it).
➔ Gargano NaTour organizza trekking, gite in bici, serate di osservazione delle stelle (da 10 euro a testa, garganonatour.it).
Da consultare
➔ suedtirol.info
➔ parcoforesteca sentinesi.it