Il 2020 è stato un anno di eventi senza precedenti nella storia recente, difficilmente lo dimenticheremo. È stato un anno segnato dalla pandemia di COVID-19, dalle proteste per la giustizia sociale e per i diritti delle persone, dall’emergenza climatica, dalle migrazioni e dai conflitti territoriali, immortalati da milioni di fotografi in tutto il mondo.
Dal 1955 il World Press Photo Contest è uno dei concorsi più prestigiosi nell’ambito del giornalismo visivo. Annualmente premia le migliori immagini – presentate come scatti singoli o storie – in grado di raccontare e di fissare in modo indelebile nella memoria dell’osservatore eventi avvenuti nei 12 mesi precedenti.
I candidati finalisti della 64a edizione del concorso sono 45 fotografi provenienti da 28 paesi, coloro che meglio di tutti hanno raccontato storie straordinarie di speranza, resilienza e cambiamento sociale nelle seguenti categorie: foto e storia dell’anno, temi contemporanei, notizie, ambiente, progetti a lungo termine, natura, sport e ritratti.
Nell’anno in cui la priorità mondiale è stata limitare la diffusione del Coronavirus l’attenzione ai temi ambientali è passata in secondo piano. L’emittente radiotelevisiva britannica BBC riferisce che circa 129 miliardi di mascherine e 65 miliardi di guanti usa e getta sono stati utilizzati ogni mese per fermare il contagio.
Ci stiamo dimenticando dell’ambiente per far fronte alla pandemia?
Le fotografie del World Press Photo 2021 raccontano la distruzione della foresta amazzonica, il pericolo delle mascherine gettate via che arrivano fino al mare, la deforestazione causata da pratiche produttive inappropriate, lo scioglimento delle nevi himalayane. Sono immagini che sembrano distanti ma che riguardano tutti noi, ci ricordano i danni che il cambiamento climatico sta compiendo sul nostro mondo.
1 di 10
– Henry Lenayasa, capo dell’insediamento di Archers Post, nella contea di Samburu, in Kenya, cerca di spaventare un enorme sciame di locuste che stanno devastando l’area di pascolo.
2 di 10
– Fatima e suo figlio preparano una rete da pesca su una barca nella baia di Khor Omeira, nello Yemen. All’inizio del 2020 quasi due terzi della popolazione avevano bisogno di assistenza alimentare a causa del conflitto, delle locuste e degli effetti della pandemia COVID-19.
3 di 10
– Al mattino una donna raccoglie l’acqua potabile da un panno umido di rugiada nel villaggio costiero di Kalabogi vicino al Golfo del Bengala a Dacope, Sundarban, Bangladesh, il 27 settembre 2020. Ogni giorno la popolazione lotta per l’acqua dolce a causa della crescente salinità nell’acqua del fiume.
4 di 10
– Un tempio buddista occupa una metà di una montagna, mentre l’altra è stata scavata da pesanti macchinari minerari per la giada, a Hpakant, nello stato di Kachin, Myanmar.
5 di 10
– Un curioso leone marino della California nuota verso una mascherina di protezione sanitaria nelle acque di Monterey, California, USA.
6 di 10
– I vigili del fuoco combattono un’incendio nella fattoria di São Francisco de Perigara nel Pantanal, in Brasile. Questa è la più grande zona umida tropicale del mondo, che corrisponde al 28% dell’intero bioma.
7 di 10
– La Spagna è uno dei quattro maggiori esportatori mondiali di carne di maiale, insieme a Germania, Stati Uniti e Danimarca. Gli investigatori sui diritti degli animali sono costretti ad accedere agli allevamenti di nascosto, spesso di notte, per documentare ciò che accade all’interno.
8 di 10
– Questo stupa di ghiaccio è stato costruito dai giovani di Gya, il primo insediamento del villaggio del Ladakh ed è il primo Ice Cafe dell’India. Lo stupa di ghiaccio è realizzato vicino a un ruscello, si sta progettando di utilizzare l’acqua per le piantagioni.
9 di 10
– Un bambino siede in un’auto vicino a un incendio boschivo a Oliveira de Frades, in Portogallo. La diffusione incontrollata degli alberi di eucalipto, che forniscono materia prima per un’industria della pasta di legno economicamente importante, ma che sono estremamente infiammabili, sono un fattore importante nella rapida diffusione degli incendi.
10 di 10
– Una donna residente a Laurel, provincia di Batangas, Filippine, torna a casa per recuperare le statuette di Gesù Cristo e Madre Maria il 14 gennaio 2020. Il livello di allerta dell’istituto di vulcanologia è quattro su cinque.
Al concorso hanno partecipato 4.315 fotografi da 130 paesi con 74.470 immagini. Quest’anno, a causa della pandemia di covid-19, la giuria si è riunita online. I vincitori sono stati annunciati il 15 aprile e le loro fotografie faranno parte di una mostra che debutterà il 17 aprile alla Nieuwe Kerk di Amsterdam, nei Paesi Bassi, e sarà esposta in più di cinquanta paesi.