La pizza gourmet
Dimentica la classica Margherita e la solita Capricciosa: adesso la pizza è diventata un piatto gourmet, che ha saputo rinnovarsi con impasti particolari (farine bio, macinate a pietra e con lievito madre) e farciture a base di ingredienti italiani tipici (gambero rosso, stracciatella e albicocca del Vesuvio). Una rivoluzione fatta da decine di pizzaioli d’avanguardia, guidati da Simone Padoan che dal suo locale in provincia di Verona (pizzeriaitigli.it), quest’anno si è aggiudicato il titolo di Pizza degustazione dell’anno.
La pasta dei contadini
Prendi 1.836 agricoltori di nove regioni italiane e un pastificio che con loro stringe un patto (equo) per valorizzare il grano italiano di qualità, anche in versione bio. Siamo nel cuore dell’Irpinia, in provincia di Avellino, dove De Matteis produce la Pasta Armando (pastarmando.it), uno di quegli alimenti al 100% italiani che oggi il consumatore apprezza sempre di più. La filiera corta è la migliore garanzia per chi vuole portare in tavola un prodotto fresco e di cui si conosce la provenienza. In questo caso, sempre sul posto avviene la trasformazione del grano in semola, perché il pastificio ha anche un molino di proprietà direttamente collegato allo stabilimento. Un esempio di come un’azienda può sposare la buona agricoltura per creare un prodotto di eccellenza.
La bufala è trendy
La mozzarella è la più conosciuta ma sempre più troveremo sugli scaffali ricotta, burrata e latte di bufala. Il numero degli allevamenti di questo animale è in ascesa, tanto che le bufale ora sono anche presenti in tutto il Nord, dagli alpeggi piemontesi alle paludi maremmane (272 per un totale di circa 60.000 capi). E in cinque anni la produzione di latte è cresciuta del 132% (fonte Assolatte). Curiosa di provare questi formaggi? In Piemonte e Liguria li trovi nei 12 negozi Moris Le Bufale di Cuneo
La riscoperta dei grani antichi
Timilìa e Senatore Cappelli, Verna e Russello, Ardito e Graziella Ra, Maiorca e Solina, Saragolla e Gentil Rosso: sono le varietà più note di grani antichi, talvolta biologici, coltivati di nuovo nei campi italiani grazie al lavoro di tanti agricoltori impegnati nella difesa della biodiversità e di un’agricoltura più sostenibile. I benefici non riguardano solo l’ambiente ma anche la salute perché queste varietà sono più ricche di composti bioattivi e antiossidanti. Che l’Italia guidi la riscoperta dei cereali dimenticati è confermato anche dalla scelta di Bologna come sede della prima conferenza internazionale sui grani antichi, dal 13 al 15 giugno (wheatlandraces. ifoam. bio).
I fiori nel piatto, per unire bellezza e natura
Belli da vedere, sorprendenti al palato e benefici per la salute grazie al loro alto potere antiossidante, i fiori sono la tendenza del momento perché rispondono a due grandi tendenze del food: l’interesse per gli ingredienti naturali e la raffinatezza estetica dei piatti. Così, se prima si trovavano solo sulla tavola dei grandi chef (da Cracco a Bottura), ora li comperi anche al supermercato (per esempio, in Esselunga) o sul web (fioricommestibilibio.it), grazie a floricoltori che hanno portato in questo nuovo settore la storica tradizione italiana. I fiori arrivano freschi da varie parti d’Italia (in particolare da Liguria e Toscana) e in cucina sono una rivelazione: violette e begonie rendono belle e buone insalate e macedonie apportando sali minerali, mentre il nasturzio è un’insolita (e piccante) alternativa alla rucola.