La parola beyachad in ebraico significa unità e indica un gruppo di persone che vanno nella stessa direzione. Oggi le runner della Dm Negev Adventure hanno tagliato il traguardo insieme. Mano nella mano e con grandi sorrisi stampati in faccia. Certo la classifica complessiva, dopo 4 giorni e 80 chilometri percorsi, vede Elisa sul podio, Federica ed Eleonora rispettivamente medaglia d’argento e di bronzo. Ma la mezza maratona di oggi, 21,097 chilometri esatti tra canyon, vallate e scogliere di roccia ha 5 vincitrici. Vediamo come è andata.

La gara

Ad aprire la giornata ci pensa il coach Federico Bertone che sentenzia: «La mezza maratona di oggi è pensata per dare fondo a tutte le energie e superare i propri limiti». La buona notizia è che si corre in un angolo spettacolare del Negev. «Siamo nello spicchio più a sud del deserto, la strada sale come sono sicura oggi saliranno le emozioni» dice Avital Kotzer Adari, direttore dell’ufficio del turismo di Israele in Italia. «Il panorama qui ha mille colori e le ragazze passeranno momenti che ricorderanno per sempre».


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In tre giorni ormai siamo abituati alla bellezza ma anche ad aspettarci sempre di più. E questa tappa non ci deluderà. Si parte su una strada larga che taglia di netto una vallata incorniciata da colline ocra e montagne brune. Si corre sul letto asciutto di un antico fiume, uno uadi che solo in certi periodi dell’anno viene inondato dall’acqua della pioggia che dà respiro alle tante acacie seminate qua e là. Gli altopiani di calcare si fanno più bassi, piatti, il terreno è polveroso e difficile perché pieno di piccole pietre in cui il piede affonda e rallenta. Al primo punto di ristoro Elisa paragona il fondo alle sabbie mobili, Francesca dice che oggi “non ne ha più”. Ripartono entrambe.

La corsa si fa dura, il tracciato sale senza sosta e il sole è alto sulle teste delle runner. Al secondo ristoro, per alzare l’umore della truppa, uno dei driver accende la musica e le ragazze, entusiaste, dimenticano la fatica e, alzando le braccia al cielo, iniziano a ballare nel mezzo del deserto. Il silenzio è rotto per qualche minuto.

Da qui in poi, nonostante la salita, la gara sembra in discesa. Le runner si raggiungono e volano insieme fino al traguardo finale. Il commento di tutte? Peccato sia già finita. Ma quanto volevano correre queste ragazze? 😉

I commenti delle runner a fine gara

Eleonora: «Oggi ho visto un’aquila che entrava e usciva da un burrone, uno spettacolo pazzesco. È stata una sfida a me stessa ma mi sono fatta sotto e sono felice di averla vinta».

Federica: «Per me è stato il giorno più facile, a parte il fondo che davvero ci ha messo a dura prova. Non ero in tensione però, avevo il sole dentro e fuori».

Francesca: «I primi dieci chilometri ho fatto davvero fatica, non parlavo più. Poi mi sono ritrovata completamente sola e qualcosa è cambiato. Il saliscendi mi ha ricordato i boschi di casa, in lontananza ho visto le ragazze che ballavano e le gambe hanno iniziato a girare come un mulino».

Arianna: «Oggi ho capito che la Dm Negev Adventure non è la mia gara, io mi sento bene quando corro veloce, mentre qui dovevo stare attenta al ritmo e al battito del cuore. Ma non si può mollare e sono arrivata alla fine».

Elisa: «Voglio che le immagini viste in questi giorni restino impresse nella mente e nel cuore per quando, a casa, ci saranno i giorni di pioggia. Ho mandato i video della corsa ai “vecchietti” che curo in ospedale e sono impazziti».

La ricompensa è il Mar Rosso

A sud di Israele il deserto ha il profumo del mare. A soli 20 minuti di auto c’è Eilat dove colori e atmosfere cambiano di nuovo. Ai tempi di Salomone la città era punto di imbarco delle merci e del rame prodotto nelle miniere del parco Timna. Oggi musei, parchi a tema, un delfinario, festival del jazz e locali notturni sono i posti ideali dove dimenticare la fatica della corsa e rilassarsi guardando le acque cristalline bagnare le lunghe spiagge (visitnegev.com).

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Foto di Umberto Coa