Carrello addio, ora basta un clic
Che spesa faremo nei prossimi mesi? A guardare i dati le tendenze sono chiare: sceglieremo meno piatti pronti e insalate in busta, più farina, uova e latte; preferiremo frutta e verdura confezionata in vaschetta rispetto a quella sfusa, che una volta era più conveniente ma ora costa di più. E saranno premiati i prodotti meno elaborati. Con una maggiore attenzione per quelli biologici (22% di preferenze in più, secondo Nomisma-Cia), locali (16%) o comunque di provenienza nazionale (26%). Insomma, la spesa degli italiani è cambiata. «Abbiamo riscoperto il piacere della cucina e si continueranno a preferire cibi semplici, che si possono preparare da sé, oltre che filiere molto corte e made in Italy» spiega Albino Russo, direttore dell’ufficio studi Coop, che monitora il carrello della spesa degli italiani.
Sì ai prodotti basic che costano poco
La tendenza a tagliare il superfluo e il ritorno ai prodotti basic è dettata anche dall’attenzione ai prezzi. La convenienza è diventata un tema molto caldo (il 31% degli italiani dichiara di comprare già oggi prodotti più economici e il 18% prevede di farlo anche ad emergenza finita, secondo il nuovo Rapporto Coop 2020) ed è stata del tutto ripensata dai supermercati. Rispetto al passato però ci sono meno operazioni promozionali perché gli italiani apprezzano di più i negozi che praticano prezzi bassi ogni giorno (come i discount) o che li hanno bloccati per mesi (come hanno fatto Conad e Coop) e dove, quindi, si spende meno per comprare i prodotti che servono ogni giorno.
Ed è proprio per soddisfare il bisogno di risparmio che alcune catene della grande distribuzione (come Tigre ed Eurospin) hanno creato i pacchi a prezzo fisso e conveniente (10 euro per 10 prodotti nel pacchetto Coop ad esempio) dove c’è tutto quel che serve a una famiglia. Una soluzione che fa risparmiare non solo denaro, ma anche tempo.
La spesa online ormai è un’abitudine
I numeri dell’ecommerce hanno segnato un balzo in tutti i campi, anche nel food dove molti si sono abituati a fare la spesa online. Risultato? Il food registra un +44% rispetto al 2019 (fonte IRI) e il 72% di chi ha usato questo canale dichiara che continuerà a farlo, anche per ragioni di sicurezza, soprattutto in modalità click&collect: si ordina online e si passa a ritirare la spesa in negozio con la propria auto. «È la formula più flessibile in ogni parte d’Italia ed è fattibile non solo dagli ipermercati ma anche dai negozi più piccoli, che così hanno un’arma in più per conquistare e soddisfare i clienti» dice Anna Zinola, docente all’università Cattolica di Milano e autrice del libro La rivoluzione nel carrello (Guerini Next goWare).
Molti comprano direttamente dai produttori
Internet è una risorsa importante anche per promuovere la filiera corta: il 92% degli italiani (fonte Nomisma-Cia) lo ritiene il canale ideale per acquistare specialità direttamente dai produttori locali, che sempre più fanno rete per vendere online, creando siti ad hoc come foodelizia.it e ruralshop.it. Il festival di quest’ultimo è diventato un appuntamento che riscuote sempre più successo perché mette al centro piccole realtà con un’offerta limitata, ma di grande qualità. Basta scorrere l’elenco dei prodotti offerti online dal Pacco agricolo: latte fresco intero di vacca grigia dell’Appennino bio, prosciutto crudo da maiale nero 36 mesi, testarolo artigianale di farro cotto nei testi tradizionali, formaggio di vacche rosse stagionato minimo 24 mesi, passata di pomodoro Riccio di Parma. Chi rinuncerebbe a questi sapori sempre più a portata di clic?
È boom di brindisi virtuali
Una volta era solo in cantina o in enoteca, ora la degustazione guidata del vino è diventata una coinvolgente esperienza virtuale. I corsi digitalizzati che hanno portato a casa la cultura della sommellerie sono esplosi come trend durante il lockdown e hanno coinvolto così tanto gli italiani che, anche a quarantena terminata, non si rinuncia ai brindisi sui social o su Zoom. E così i video aperitivi sono diventati un’alternativa all’appuntamento al bar e hanno segnato il grande cambiamento nelle abitudini quotidiane con molti innegabili vantaggi. L’ottimizzazione del tempo e la condivisione di un interesse hanno permesso di fare due chiacchiere e bere un bicchiere insieme anche a chi vive a chilometri di distanza.
La degustazione online dà visibilità ai piccoli produttori
La grande novità è che gli italiani si sono rivelati interessati al mondo del vino e intenzionati a saperne di più. E il virtuale consente di farlo con grande facilità: mettersi davanti al video, stappare la bottiglia, ascoltarne la storia, imparare a riconoscere aromi e profumi, tutto nel giro di un’ora circa, è spesso più semplice e gratificante che percorrere chilometri per arrivare in una cantina o visitare un’azienda, ma soprattutto dà la possibilità di scoprire piccole realtà produttive, magari molto lontane dalla propria zona. È quello che propongono all’Aspi (Associazione sommellerie professionale italiana) con i corsi Sommelier At Home dove un esperto certificato, durante tre incontri in diretta live, guida all’assaggio di altrettante bottiglie di produttori di una Regione italiana, selezionate tra le eccellenze. «Stavamo pianificando i corsi online da un paio di anni» racconta Giuseppe Vaccarini, presidente di Aspi, eletto miglior sommelier del mondo nel 1978. «Quando c’è stato il lockdown eravamo già pronti e ci siamo lanciati. Prima con minivideo di dieci minuti, tutti i giorni, con un sommelier che tratta un argomento. L’adesione è stata così alta che ne abbiamo realizzati 60 (su www.facebook.com/aspisedecentrale).
Un altro successo sono i corsi di degustazione regionale: i vini vengono spediti a casa e la lezione dura al massimo un paio d’ore. Il prossimo passo saranno quelli per sommelier: a settembre si parte con il primo livello. Andiamo con cautela, perché è la professionalità che premia: dalla realizzazione dei programmi in Power point agli argomenti da trattare». Corsi online anche per la neo piattaforma decantico (https://www.decantico.com/): «Proponiamo 15 lezioni da 30 minuti con 10 mini bottiglie da degustare e ognuna tratta un tema diverso» spiega Marco Gallo, ceo di decantico, sommelier professionista e membro della commissione International Taste and Quality Institute di Bruxelles.
Corsi, degustazioni online ed eventi social
Anche Tannico, la celebre piattaforma di vendita di vini, lancia una nuova proposta dedicata ai wine lovers. Dal primo ottobre, sul sito della Tannico flying school, sarà possibile acquistare, con un abbonamento annuale, uno slot di 100 lezioni diviso in 11 percorsi tematici che spaziano dalla Toscana alla Champagne, più 50 “how-to” per conoscere meglio il vino: come aprire una bottiglia o interpretare un’etichetta, oltre a degustazioni e talk. Il fenomeno è destinato ad allargarsi: la Milano wine week (milanowineweek.com), la grande fiera milanese del vino, dal 3 all’11 ottobre, ha in programma anche tantissimi appuntamenti digitali. «Per gli operatori abbiamo realizzato delle tasting room collegate con le principali città internazionali, New York, Miami, San Francisco, Toronto Mosca, Shanghai, Hong Kong, per consentire alle aziende di presentare le novità con degustazioni in diretta: basta registrarsi sulla piattaforma digitalwinefair.it» spiega Federico Gordini, presidente e fondatore della Milano wine week. «Ma non mancheranno i winetelling per il pubblico, con approfondimenti e degustazioni live sulle pagine social di Facebook e Instagram». Lezioni a parte, il mondo del vino lancia anche nuove iniziative, come i #freisafriday, un progetto ideato dal Consorzio Freisa di Chieri e Collina torinese per promuovere i produttori e i tesori enogastronomici locali e sostenere la ripartenza. Ogni venerdì, su Instagram e Facebook si trovano video che raccontano storie di eccellenza. Da godersi a casa, ma da replicare da ottobre con visite in cantina e appuntamenti al ristorante. Perché diffondere le conoscenze attraverso Internet serve anche a questo: scoprire nuove realtà, anche lontane, per poterle vivere e gustare di persona.