Abbiamo iniziato a progettare questo numero in un giugno senza ultimo giorno di scuola né progetti di vacanze imminenti. Iniziavamo a uscire di casa, gli occhi accecati dal sole, i piedi instabili sui terreni irregolari. Sapevamo di non essere davanti a un nuovo inizio, ma solo a una bizzarra estate che aveva, come unica aspettativa, quella di stare assieme a chi ci era mancato. Sapevamo che il nuovo inizio sarebbe stato a settembre, come sempre in un’Italia che chiude per ferie, anche nell’anno del Covid.
Settembre è arrivato ed è diverso da come ce lo aspettavamo. L’Italia che ha riaperto dopo le vacanze è già profondamente cambiata. I bambini vanno a scuola con la mascherina e seguendo la segnaletica in terra. Molti di noi continuano a lavorare da casa, a prenotare il posto in palestra, a fare videoconsulti con i medici, a comprare online e a fare la coda in farmacia dove si entra uno per volta. C’è di che meravigliarsi, perché cambiare per l’essere umano è faticoso. Tendiamo a tenerci ciò che abbiamo pur di non affrontare il rischio del nuovo. Invece stiamo vivendo una enorme trasformazione del nostro modo di vivere, in tempi brevi e senza che ci siano grosse resistenze. Com’è possibile?
Una prima spiegazione è che gran parte di questi cambiamenti – il modo di curarci, lavorare, fare shopping, muoverci, mangiare, bere, viaggiare – erano in programma da tempo. A rallentarli c’era solo il timore che non fossimo pronti per accoglierli. Ma questa spiegazione non basta.
«Il cambiamento è il motore della mia vita, purché sia io a governarlo. Se prendo una strada nuova perché qualcuno me la impone non funziona» ci ha detto Elodie. Credo che sia lo stesso per ciascuno di noi.
La verità, forse, è che stiamo governando il cambiamento più di quanto ci accorgiamo. Lo abbiamo maturato nei lunghi mesi trascorsi in compagnia di noi stessi. Probabilmente, in quel giugno in cui uscivamo di casa accecati dalla luce, gran parte della trasformazione era già avvenuta dentro di noi. Parlo di piccoli scatti interiori – come quello che ci ha confessato Daria Bignardi: «Ho iniziato ad avere una scansione del tempo più conforme ai miei desideri» – che però trasformano profondamente il mondo in cui viviamo, le relazioni con gli altri, l’uso dello spazio.
Fin dove ci spingeremo? È il compito di questo numero scoprirlo.
Abbiamo conversato con 12 donne straordinarie per scandagliare ogni aspetto della vita. Abbiamo indagato le novità settore per settore.
Abbiamo fotografato il cambiamento di 10 persone comuni. Buon viaggio, dunque, nel nuovo futuro che ciascuna di noi sta disegnando dentro di sé.