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FARÒ LA NONNA “EXPAT” A LONDRALaura Vazzoler, 67 anni, di Torino
«Sono nonna da quasi 5 anni di Cecilia, la mia nipotina nata a Londra. Mio figlio ha trovato lavoro in Inghilterra nel 2008 e io e mio marito abbiamo iniziato a viaggiare tra Torino e Londra. L’ultima volta siamo stati a trovarli a febbraio e siamo riusciti a rientrare in Italia solo il 20 maggio. A quel punto la nostra vita ha iniziato a prendere una piega diversa: la mancanza di sicurezza nel viaggiare in libertà a causa del Covid ci ha fatto prendere una decisione importante. Partiremo di nuovo senza stabilire la data di ritorno. Andremo a Londra in macchina, non solo per la maggior libertà di spostamento, ma per portare con noi un po’ di Italia: mio figlio e mia nipote vanno pazzi per focaccia, sughi e tortellini. Lo Stato non considera che le famiglie dei giovani che si trasferiscono all’estero, se non hanno più interesse a rimanere qui, li seguono. In Inghilterra i musei e i trasporti sono gratis per i pensionati e la terza età è tenuta molto in considerazione. Ormai i nostri affetti sono là e stare tanti mesi senza vederci sarebbe una pena. Non avremmo mai pensato alla nostra età di essere catapultati in una realtà così diversa e dinamica: apprendere una lingua nuova per noi è più faticoso, così come imparare a guidare dall’altro lato, ma troviamo tutto molto stimolante. Sentiamo di avere la possibilità di rimetterci in gioco. Per me i maggiori ostacoli potrebbero essere l’inglese, che studio da anni senza però parlarlo, e la vita sociale, perché a Londra non conosco nessuno, ma mi sento molto fiduciosa. Nei 3 mesi di lockdown passati lì abbiamo passeggiato molto, scoprendo una città splendida, con tanti giardini e musei. Quando ho chiesto a Cecilia, che è bilingue, “Posso venire a scuola con te, così mi insegni l’inglese?”, lei si è messa a ridere, ma per me sarà importante fare i compiti insieme. Mia nipote è cittadina inglese, neozelandese e italiana. Pur essendo così piccola, è già proiettata in un mondo senza frontiere».