Cammino di Santiago
Dei tanti viaggi fatti, porterò sempre nel cuore i due sul Cammino di Santiago de Compostela. Il Cammino, non l’ho fatto tutto: ne ho percorsi una ottantina di chilometri nel 2012 e centottanta nel 2014. Se deciderai di farlo ho 11 dritte da condividere per renderlo un’esperienza indimenticabile.
1. Leggi la guida
Per goderti al massimo l’esperienza acquista una buona guida. La migliore per me è Guida al Cammino de Santiago de Compostela 8° Edizione di Alfonso Curatolo e Miriam Giovanzana. È accuratissima: segnala distanze, difficoltà delle tappe, luoghi dove dormire e rifocillarti. Non servirà prenotare nulla e potrai partire all’avventura come un vero viandante.
2. Porta uno zaino ed essenziale
Lo zaino è il primo compagno di viaggio di ogni viandante e a seconda di cosa ci metterai diventerà un alleato o un fardello. I miei compagni di viaggio e la Guida suggeriscono che lo zaino non debba superare il 10% del tuo peso corporeo. Io personalmente ho fatto il cammino con 11-12 chili in spalla e non mi sono mai pesati, ma ognuno deve tararsi su di sé.
3. Fai la carta del pellegrino
È una sorta di carta di identità che attesta il fatto che stai facendo il Cammino. Nella guida, sono segnalati i luoghi dove potrai farne richiesta prima di partire, per poter accedere agli albergue comunali che si trovano lungo la strada (senza la carta non ci entri). Nella Carta inoltre potrai mettere i timbri, in spagnolo “sellos”, delle tappe che farai. Se vuoi avere la Compostela ti servono i timbri.
4. Evita di essere il camminatore Wi-Fi dipendente
Se nel 2012 raramente si vedevano persone con il cellulare lungo il cammino, nel 2014 fu la costante tanto che nei luoghi di ristoro sulle lavagne esposte fuori invece che scrivere “BOCADILLOS Y REFRESCOS” ovvero “PANINI e BIBITE”, la frase più in voga era “TENEMOS WI-FI” ovvero “ABBIAMO IL WI-FI”. Fatti un regalo: spegni il telefono o se proprio non riesci accendilo la sera. La gente non muore sul Cammino ed è uno dei luoghi più sicuri della terra, quindi il telefono e internet non ti servono. Goditi il silenzio, parla con le persone che incontri e vivi il CARPE DIEM.
5. Programma il tuo cammino
Se c’è una cosa che salta all’occhio è che il modo in cui si cammina, riflette il modo in cui si vive la vita. C’è chi pianifica le tappe e si attiene al suo piano (anche se più spesso di quanto si crede, sul Cammino i piani saltano o cambiano). C’è chi va all’avventura lasciandosi semplicemente guidare passo dopo passo. C’è chi lo fa tutto, chi ne fa pezzi. Chi lo fa in compagnia, chi parte solo. C’è chi parte da Saint Jean pied de port, chi da Roncisvalle. Chi parte da Burgos o da Leòn e chi fa gli ultimi 100 chilometri. C’è chi si ferma a Santiago, chi va fino a Finisterre. Certo, dipende anche dai giorni che hai a disposizione ma di una cosa sono certa: i giorni che avrai, dipenderanno da come vorrai fare il tuo Cammino di Santiago.
6. Chiediti: perché lo fai?
Per alcuni è un pelligrinaggio. Per altri un modo per sfidare i propri limiti. Altri ancora lo vedono come un’opportunità per stare in contatto con sé stessi e Dio, altri come un’esperienza di vita. Nessuna risposta è quella ultima e definitiva quindi, come ameresti farlo? Cosa vorresti vivere? Cosa ti spinge a farlo? Cerca la tua risposta e in base a quella vivi il tuo Cammino. Rimani anche aperto al fatto che strada facendo le tue motivazioni potrebbero cambiare.
7. Non aver paura della stanchezza: ce la farai!
Chiunque cammini per molti giorni e per molti chilometri per quanto allenato sia fa i conti con l’acido lattico, le vesciche (non scordati i cerotti compeed o simili a questo proposito), la stanchezza e qualche acciacco: è normale. Il Cammino tranne alcuni punti, non è particolarmente impegnativo e se non ce la fai a fare le tappe prefissate, riorganizzati. Ci sono sempre posti in cui fermarsi. Inoltre, se proprio stai stramazzando puoi usare i servizi di trasporto zaino lungo la strada. Persone con le stampelle o invalide hanno potuto fare il Cammino grazie a questo servizio. Quindi sappi che il Cammino è stancante, ma è anche alla portata di tutti. Mia madre l’ha fatto a 60 anni e conta di ritornarci a breve…
8. Goditi gli incontri
Decisamente camminando si fanno incontri interessanti. Spesso però non si sente l’esigenza di scambiare numeri di telefono o facebook, perché ci si gode il momento senza esigenza di altro. Sebbene non li rivedrò più, non scorderò mai il ragazzo di Budapest che aveva percorso a piedi la strada dalla sua città fino alla Spagna… quasi 3000 km a piedi con un budget di 7,30 euro al giorno. Non scorderò mai il giapponese di 74 anni che era partito da Parigi e a piedi finito il Cammino si sarebbe imbarcato per il Sudamerica. Non scorderò neppure Silvia, una mamma italiana che lasciati a casa figli e marito era partita da sola e, per sempre, ricorderò le sue lacrime di gioia quando il figlio diciannovenne le scrisse “sei forte mamma!”. Enrique detto Kike invece, è diventato un amico e ancora oggi ci sentiamo.
Il Cammino ti fa riscoprire tanta beltà e tanta fratellanza nei confronti di perfetti sconosciuti, che in qualche strano modo diventano parte di te
9. Fermati da Serafin all’Albergue Putzu
Il luogo è a Boadilla del Camino. Non è una tappa ufficiale ma ne vale la pena, anche fosse solo per fare la conoscenza di Serafin l’ospitalero più alternativo del Cammino. Si definisce un “maldido basco” e se avrai voglia di ascoltarlo ti dirà le 3 virtù del pellegrino e trascorrerai una tappa rinfrancante nel posto più unico che io abbia trovato lungo la strada. Attenzione: gli abitanti del luogo potrebbero dirti che l’albergue è chiuso. Non è vero: bussa alla sua porta e ti sarà aperto.
10. Scrivi un diario di bordo
Lo so, ci sono le foto, i video e tante altre cose che puoi fare per ricordare il tuo cammino. Ma ci sono delle intuizioni e dei momenti che saranno speciali e scriverli nero su bianco te li ricorderà per sempre. Compra un piccolo taccuino e una penna e mettili nello zaino. Non importa che tu diventi Ernest Hemingway: scrivi come ti viene. Annota gli incontri, i luoghi, le cose che ti hanno colpito.
11. Fai tue due parole chiave
Che tu ci sia già stato o che stia pianificando di andarci, ho due parole per te. Le sentirai così tante volte sulla strada che diventerà strano una volta finito non dirle alla gente che incontri: Buen camino! È il saluto che tutti si scambiano in spagnolo durante la strada ed è anche uno splendido augurio di vita.
Sì, perché il vero Cammino è sempre di fronte a noi e indipendentemente dalla meta che raggiungeremo quello che ci auguriamo è che sia BUONO, magico e che valga la pena di essere percorso a prescindere dalla fatica.