Lo splash della pagaia che entra ed esce dall’acqua è l’unico rumore che si sente mentre la canoa procede sulle placide acque dell’Isonzo. A interrompere il silenzio è la voce della guida, che spiega le caratteristiche delle specie di uccelli, numerosi in questa zona di canali e acquitrini. Siamo alla foce del fiume che confluisce prima nel Golfo di Trieste, poi nell’Adriatico (guidanaturalistica.it) e questa è solo una delle tante esperienze che puoi fare nella riserva naturale Foce dell’Isonzo, un angolo lussureggiante del nord est a soli 30 kilometri da Gorizia quasi sconosciuto al turismo (riservafoceisonzo.it).

Il territorio protetto comprende anche l’isola della Cona, che è il cuore della riserva ed è collegata alla terraferma da un ponte. Da Grado arrivi fin qui in auto in una ventina di minuti, ma se ami pedalare puoi prendere la ciclabile che parte dalla località marina, 67 km quasi tutti in piano, e proseguire sulla due ruote all’interno della riserva.

I cavalli bianchi della Camargue e l’airone cinerino

Arrivata nell’isola della Cona, il consiglio è di raggiungere il Centro visite, dove ci sono un breve percorso didattico per i bambini e le aree attrezzate da cui osservare il picchio rosso, l’airone cinerino, il falco di palude e il cigno reale che fanno di questo luogo una meta per i birdwatcher. Gli amanti della fotografia naturalistica avranno di che divertirsi nei capanni collocati in luoghi strategici. Tutti gli altri potranno godere della biodiversità della riserva, perché si passa dalle paludi alle foreste e alle praterie. In queste ultime pascola un branco di cavalli di razza Camargue, alcuni sono bradi altri addestrati per le passeggiate.

Cavalli Camarque Riserva isola Cona
Sull’isola della Cona puoi vedere i cavalli di razza Camargue allo stato brado.

Sempre dal centro visite parte anche il sentiero di 4,5 km (sono consigliate le scarpe da trekking) che puoi fare a piedi fino alla foce dell’Isonzo, mentre quello ad anello è pensato per l’educazione ambientale e si può percorrere con una guida della riserva.

Nella Basilica di Aquileia dove il pavimento a mosaico è un’opera d’arte

Lasciata la foce e risalito il corso dell’Isonzo nell’entroterra, dopo pochi chilometri incontri Aquileia, oggi città d’arte patrimonio culturale Unesco, un tempo importante centro dell’Impero Romano.

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– Il foro romano di Aquileia.
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Puoi visitare i resti del foro e del porto fluviale, senza dimenticare le statue, i vetri e i mosaici del Museo Archeologico, uno dei più importanti dell’Italia settentrionale.

asilica di Aquileia
La basilica di Santa Maria Assunta ad Aquileia è famosa perché custodisce il più esteso mosaico paleocristiano del mondo occidentale. È grande ben 760 metri quadri.

Ma l’emozione più forte la provi nella Basilica di Santa Maria Assunta che conserva il più grande pavimento a mosaico del mondo cristiano occidentale, un’opera straordinaria.

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– Il pavimento della basilica è completamente ricoperto da un meraviglioso mosaico policromo.
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Basilica Aquileia
I resti più antichi della basilica di Santa Maria Assunta ad Aquileia risalgono al IV secolo. Il complesso comprende il battistero e un imponente campanile.

Hai raggiunto Aquileia con la famiglia e i bambini cominciano ad annoiarsi? Fai un salto alla fabbrica di cioccolato Cocambo che propone degustazioni e laboratori didattici su tutti gli aspetti del mondo del cacao (cocambo.com).

Nella fabbrica di cioccolato Cocambo c’è un laboratorio dove puoi vedere la lavorazione del cacao
Nella fabbrica di cioccolato Cocambo c’è un laboratorio dove puoi vedere la lavorazione del cacao. Allo shop puoi acquistare praline e tavolette.

Un’altra meta che può piacere a tutti è il vicino borgo di Strassoldo. Nel centro storico, un villaggio medioevale con castello, entri superando un ponticello su un torrente che ancora muove le pale dell’antico mulino. Ti sembrerà di essere catapultata in un mondo da favola.

Il sentiero della Grande Guerra che porta al lago

La tappa successiva è un altro tuffo nella natura. Si tratta della Riserva naturale laghi di Doberdò e Pietrarossa (riservanaturalegradina.com) che si trova nel Carso goriziano. Ai tempi della prima guerra mondiale era un’arida pietraia, adesso invece ha zone verdissime. Dal centro visite Gradina parte un bel sentiero del Cai che in un’ora e mezza di cammino tocca anche luoghi storici come Casa Cadorna, una postazione di avvistamento della Grande Guerra, e i Castellieri, fortificazioni che risalgono all’età del Bronzo. Tutto il sentiero passa in costa al Colle Nero ed è molto panoramico: il premio all’arrivo è una magnifica vista dall’alto sul lago carsico di Doberdò, circondato da una ricca vegetazione palustre.

Nella terra di Ungaretti

L’ultima tappa di questo itinerario lungo l’Isonzo unisce ancora una volta arte e natura: a Castelnuovo si trova l’affascinante Parco Ungaretti, dedicato al poeta che in questi luoghi del Carso goriziano combattè come soldato, scrivendo le poesie mentre stava in trincea (amicidicastelnuo vo.it).

Le vigne che ora circondano la settecentesca Villa della Torre Hohenlohe furono teatro di aspre battaglie e oggi l’elegante giardino, di proprietà dell’azienda agricola Castelvecchio, ospita un percorso artistico-letterario dedicato a Giuseppe Ungaretti con sculture, installazioni e poesie incise su lastre di ferro, tratte dalla celebre raccolta Vita di un uomo. Nel salone principale della Villa, che all’epoca funzionava da ospedale, sono stati recuperati i graffiti coperti per anni dagli intonaci: nomi, disegni e messaggi incisi sui muri da giovani che erano stati feriti e trasportati qui. Dalle poesie di un autore celebre alle scritte anonime sui muri la lettura è emozionante. Dove ora passa il turista, è passata anche la Storia con una guerra feroce, di cui coltivare la memoria immersi in una natura tutta pace e bellezza.
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Dove dormire
A Ruda (Ud), Villa Iachia è un elegante b&b che fa parte dell’associazione Dimore Storiche Italiane. La villa del Settecento è circondata dal più vasto parco privato del Friuli, con piscina scoperta. Le camere, spaziose, hanno mobili d’antiquariato o modernariato (doppia da 110 euro, villaiachia.it).

Dove mangiare
→ L’Osteria Altran di Ruda propone la cucina creativa di chef Alessio Devidé, una Stella Michelin, che reinterpreta i prodotti del territorio friulano (menu da 80 euro, tel. 0431969402, [email protected]).
→ La fricheria Al Cavallino a Strassoldo è una trattoria popolare che prepara una ventina di varianti, con carne o vegetariane, del frico, il tradizionale piatto a base di formaggio stagionato, patate e cipolla (menu da 20 euro, tel. 0431939413).
→ La Lokanda Devetak, a Savogna d’Isonzo, presenta specialità del Carso goriziano, fusione di tradizioni slovene e friulane: snidjeno, mlinci, supèta (menu da 50 euro, devetak.com).

Cosa acquistare
L’Agriturismo Kovac a Doberdò del Lago vende prodotti genuini a km0: succhi di mela, prosciutti, salsicce del Carso ma anche vini tipici come Terrano e Malvasia (kovac.it).

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