Overboard, monopattini elettrici, segway e monowheel si vedono sempre più spesso nelle città grandi e piccole, tanto che ormai si moltiplicano le amministrazioni che mettono a punto i regolamenti per la circolazione. Quelli più diffusi sono i monopattini tanto che, dopo il via libera del Governo con il Decreto Toninelli che ne ha autorizzato la circolazione sulle strade, città come Milano, Torino e molte località della Romagna hanno deciso di regolamentare in modo preciso anche i noleggi condivisi.
I regolamenti nelle grandi città
Milano, insieme a Torino, è stata capofila nel mettere a disposizione servizi di noleggio dei monopattini elettrici, ma non senza dimenticare alcune regole precise. Dove si potrà circolare? In aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili, corsie riservate e zone 30, però non in tutte le infrastrutture di questi tipi, ma solo in quelle che saranno individuate dai Comuni.
Molte città e Comuni adottano regolamenti precisi. Da settembre nel capoluogo lombardo sarà pubblicato l’avviso rivolto alle società interessate allo sharing, la micromobilità in condivisione. Tra i requisiti ci dovrà essere la dotazione di segnalatori sonori e luminosi e un limitatore di velocità e segnaletica stradale che chiarirà i divieti: ad esempio, non si potrà andare a più di 6 km/h nelle aree pedonali, non più di 20 km/h su piste ciclabili, ciclopedonali e zone 30. I servizi dovranno essere disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7 su tutto il territorio, con obbligo di assicurazione sui mezzi e iscrizione al registro delle imprese.
Regole analoghe anche a Torino e nelle altre città, dove per poter usare i nuovi mezzo di micromobilità occorrerà essere maggiorenni e avere la patente Am (quella per i motorini) senza mai superare i 20 km/h.
Rimini e Emilia Romagna: è boom
Intanto sulla riviera romagnola si è assistito già a un vero e proprio boom. A Rimini, ad esempio, sono stati stabilite le aree nelle quali i nuovi mezzi possono circolare, con percorsi consentiti in centro e nella zona mare. Il Comune ha anche dato il via libera a inizio estate al servizio di noleggio con modalità freefloating (a flusso libero): in pratica i mezzi non si trovano negli appositi stalli in prossimità delle fermate dei mezzi pubblici o delle metro, ma possono essere lasciati in qualsiasi punto, bloccati con lucchetti smart dotati di GPS e connessi in wifi. In questo modo, grazie all’apposita app sul proprio smartphone, si individua il veicolo disponibile più vicino e si prenota. Si ha poi un tempo massimo, solitamente di 15 minuti, per raggiungere il mezzo e sbloccarlo. Le tariffe di noleggio variano da 15 a 20 centesimo al minuto, a cui vanno aggiunte le spese per lo sblocco del monopattino, che vengono scalate direttamente dal credito sulla app.
La velocità massima consentita dall’Amministrazione è di 15 km/h, che scendono a 6 km/h nelle aree pedonali e nel centro storico, compreso piazzale Fellini.
Come e dove circolare su strada?
Le linee guida del ministero, dunque, sono identiche su tutto il territorio nazionale, salvo alcune variazioni minime decise dai singoli Sindaci. Per tutti vale comunque la regolamentazione per la circolazione notturna o col buio in genere: “Da mezz’ora dopo il tramonto, durante la notte e di giorno, quando le condizioni atmosferiche richiedano l’illuminazione, i mezzi sprovvisti di luce bianca o gialla fissa e posteriormente di catarifrangenti rossi o di luce rossa fissa, non potranno essere utilizzati ma solo condotti o trasportati a mano”.
Serve la patente?
Uno dei punti che ha più sorpreso riguarda l’età dei conducenti. La bozza del Ministero prevede che i mezzi elettrici possano essere condotti (solo) da tutti i maggiorenni, mentre in caso di minor età è richiesto che siano titolari almeno di patente categoria AM. “Questo è un punto sul quale abbiamo qualche perplessità. Per i minori è richiesta infatti la patente prevista per i motocicli, che non è semplice da ottenere: occorre sostenere un esame teorico e uno pratico. Questo rende l’uso dei dispositivi elettrici piuttosto limitato. Si potrebbe, invece, considerare se usare il casco o meno in rapporto ad alcune età” spiega Giordano Biserni, presidente di Asaps.
Come auto e bici? Dall’assicurazione ai passeggeri
Il documento redatto dal MIT e sottoposto alle amministrazioni comunali prevede che siano proprio i Comuni, con apposita ordinanza, ad avviarne la sperimentazione, seguendo però apposite tabelle che indicano tutti i tipi di dispositivi ammessi, le aree in cui ne è consentito l’uso (come piste ciclabili o pedonali, aree ZTL, zone 30, ecc) e le relative velocità, così come la cartellonistica stradale specifica (esistono già le bozze).
Come per le automobili, si prevede che in caso di noleggio sia obbligatoria una copertura assicurativa. Ma è necessaria anche per chi usa un mezzo elettrico proprio? “No, al momento non è prevista se non per i noleggi. È però un aspetto che andrebbe approfondito: di sicuro sarebbe consigliabile avere un’assicurazione, dal momento che si può girare in strade pubbliche. Il vero problema è che stiamo parlando di mezzi ibridi: da un lato sono equiparati a velocipedi, biciclette, dunque hanno dei limiti di velocità e sono regolamentati come tali; dall’altro sono previste norme applicate ai pedoni, però nello stesso tempo viene richiesta la patente per i minori. Insomma, non è ancora chiaro che tipo di veicoli siano considerati” osserva Biserni.
In caso di circolazione lungo piste ciclabili, infatti, varranno gli stessi articoli del Codice della Strada previsti per le bici (art. 182 CdS per i velocipedi), mentre nelle aree pedonali si farà riferimento all’art. 190 del Cds previsto per i pedoni. Un altro punto importante è il divieto di trasporto di passeggeri: monopattini elettrici, hoverboard, monowheel e segway dovranno essere guidati solo da una persona e non potrà neppure essere consentito il traino di altri.
Quanto dura la sperimentazione?
La sperimentazione avverrà dunque su base comunale. Il ministero dei Trasporti ha deciso che avrà una durata minima di un anno e massima di due. “Ben venga un provvedimento che disciplina le modalità, i tempi e soprattutto i comportamenti di chi usa hoverboard, segway o monopattini elettrici. Sono mezzi per i quali finora non esisteva alcun tipo di norma. Restano da chiarire alcuni aspetti, come quelli appunto relativi alla richiesta di patente per gli under 18 o l’uso di casco, ecc. Ci auguriamo che ora la sperimentazione parta nei tempi previsti” conclude Biserni.
Hoverboard, segway e monopattini elettrici: come funzionano
Sono definiti mezzi di “micro mobilità” e permettono di muoversi agevolmente e in modo estremamente più rapido rispetto alle automobili, in un contesto urbano. Hanno anche il vantaggio di essere elettrici, dunque non necessitano di rifornimento di carburante. Hoverboard, segway e monopattini elettrici hanno già cambiato le abitudini dei più giovani e promettono di rivoluzionare la mobilità urbana per quanto riguarda spazi non troppo estesi. L’hoverboard, ad esempio, è l’evoluzione moderna dei vecchi skateboard, dotata di due ruote ruote che permettono lo scorrimento sul terreno. Ma a differenza delle tavole rigide, che prevedevano la spinta con una gamba a terra, l’hoverboard è costituito da due piattaforme snodate. All’interno ha un comparto meccanico e una parte software e hardware che è in grado di “leggere” il comportamento di chi lo usa, interpretando le sue volontà e mantenendo l’equilibrio, autoregolandolo e controllando la velocità a seconda del movimento dei piedi dell’utente e degli spostamenti del peso. Per queste sue caratteristiche è chiamato anche “scooter elettrico autobilanciato”. Dotato di batterie ricaricabili, offre anche la possibilità di collegarsi con il Bluetooth e la radio, per ascoltare la propria musica preferita. Il costo è piuttosto variabile a seconda di modelli e marche, può partire dai 100 euro e arrivare ai 500 (e oltre).
Il segway, invece, è stato riconosciuto fin da subito come un vero e proprio mezzo di trasporto urbano. È un monopattino elettrico molto evoluto, “smart” ossia intelligente, in grado di compiere alcune manovre in modo automatico e semiautomatico, che si basa anch’esso sul movimento di chi lo conduce (ad esempio, lo spostamento del peso in avanti permette al mezzo di muoversi in avanti, mentre arretrando il baricentro si rallenta o ci si ferma). È dotato di un manubrio e risulta particolarmente comodo nel caso di spostamenti non troppo lunghi, ma veloci. Molto diffuso all’estero (i primi esemplari sono stati introdotti anni fa in Florida e in California, utilizzati lungo le piste ciclabili), anche a scopi turistici (a Barcellona e Valencia, ad esempio, sono molto utilizzati per visitare la città, in alternativa ai mezzi pubblici), in Italia è stato adottato per alcuni comparti della Polizia ferroviaria e per parte del personale delle Poste. Ha un costo maggiore, che può raggiungere i 4.000/5.000 euro.
A differenza dei segway, i monopattini elettrici non permettono di interpretare i movimenti del conducente, ma sono molto più semplicemente dei monopattini dotati di motore elettrico. Hanno il grande vantaggio di essere ecologici, nonostante possano raggiungere una velocità considerevole (40 km/h), sono leggeri (30 kg) e costano circa 3/400 euro). Come l’hoverboard, però, finora non poteva essere utilizzato in strada.
Infine i monowheel (letteralmente “mono ruota”) sono anch’essi veicoli elettrici, composti da un motore collegato a una sola ruota, con una batteria e un giroscopio, ossia un dispositivo che permette di mantenere l’equilibrio rispetto all’asse: in pratico rende più semplici i movimenti e il controllo del monowheel, riportandolo sempre al suo punto di equilibrio. Nel caso in cui chi lo guida si sporga in avanti o indietro, la ruota asseconderà il movimento, tornando nella sua posizione sotto l’utente ed evitando cadute. Come gli altri mezzi innovativi, non emette rumori. Le fasce di prezzo variano a seconda di case di produzione e modelli (dai più semplici per principianti ai più evoluti), oscillando tra i 200 e i 500 euro.