L’Italia è ricca di valli poco conosciute ma con forti tradizioni, borghi da scoprire e percorsi nella natura. La Val Brembana, in Lombardia, è una di queste. Per esplorarla sono partita da Bergamo seguendo l’antica Via Priula, la strada che i mercanti della Repubblica di Venezia percorrevano per raggiungere Morbegno in Valtellina e, da lì, i Grigioni svizzeri, evitando le terre basse infestate dai briganti e i dazi del Ducato di Milano. Un percorso di 70 km che sale fino a raggiungere i quasi 2.000 metri del Passo San Marco ed è disseminato di punti di interesse, da San Pellegrino Terme con le sue architetture liberty ai laghetti di alta montagna (info su altobrembo.it e visitbrembo.it).

L’acqua è il filo conduttore della Val Brembana

Il limpido fiume Brembo mi accompagna per gran parte dell’itinerario, perché l’acqua è proprio una delle ricchezze di questi luoghi. Non a caso la minerale gasata più famosa del mondo sgorga a San Pellegrino, l’elegante cittadina liberty che si incontra all’ingresso della valle. Il mio tour parte dalla passeggiata lungo il fiume per ammirare gli edifici raffinati della Belle Epoque, periodo in cui vip e teste coronate trascorrevano qui le lunghe vacanze termali.

L’albergo Grand Hotel è il più imponente e, quando fu inaugurato nel 1905, accolse come prima ospite la regina Margherita di Savoia. Ora è chiuso da anni e gran parte degli arredi originali sono finiti all’asta, tranne i preziosi lampadari salvati dalle Belle Arti. Con le simmetrie della sua facciata ancora perfette, sembra aspettare il ritorno del bel mondo magari con una nuova destinazione d’uso, come è accaduto al suo vicino, il sontuoso palazzo dell’ex casinò, oggi parte del complesso termale di QC Terme.

San Pellegrino Terme casino interno
Lo splendido casinò di San Pellegrino Terme ha funzionato da sala da gioco per pochi anni agli inizi del secolo scorso.Oggi è la hall delle QC Terme.

L’ex casinò non è l’unica struttura recuperata qui: grazie a un finanziamento di quasi 5 milioni di euro della Regione, dopo 31 anni dall’ultima corsa è rinata anche l’antica funicolare per il Parco della Vetta. Due carrozze e 300 metri di dislivello per ammirare il panorama dal Pizzo del Sole e le Grotte del Sogno, ma anche per proseguire la caccia ai tesori del liberty, girovagando fra le residenze per la villeggiatura costruite a inizio Novecento dalle famiglie benestanti di Milano e Bergamo.

Da qui partivano i postini a cavallo

Salendo in media Val Brembana, l’atmosfera cambia. Dallo scintillio della Belle Epoque passo all’austerità del Medioevo, fra silenziosi borghi di pietra e storie straordinarie ma poco conosciute. Nonostante sia stato per secoli il centro del servizio postale europeo, Cornello dei Tasso si raggiunge soltanto a piedi con un sentiero fra i boschi che parte da Camerata. Oggi mi appare sperduto, ma in passato si trovava all’incrocio di importanti vie di comunicazione come la Priula e la Mercatorum. La posizione ideale per diventare il quartiere generale dei Tasso, la famiglia che inventò il primo Amazon della storia, gestendo un affidabile servizio di consegne a cavallo prima per la Serenissima, poi per lo Stato Pontificio e infine per l’Impero Asburgico.

Cornello dei Tasso Val Brembana Bergamo
Cornello dei Tasso.

Partì da qui la fortuna della famiglia, che la portò ad accumulare grandi ricchezze, dare i natali a Torquato Tasso autore della Gerusalemme Liberata e assumere il nome germanico Thurn und Taxis, da cui potrebbe derivare il termine taxi per indicare il trasporto di persone. Visito il Museo Postale diffuso in vari edifici di Cornello, dove vedo diverse affrancature e imparo molte cose. Per esempio che il primo francobollo della storia si chiama Penny Black, fu emesso a Londra nel 1840 in epoca vittoriana e il suo valore oggi è di 3.000 euro, mentre il più raro è lo svedese Treskilling Gialla, un errore di stampa datato 1855, che ha un valore di oltre 2 milioni di euro per l’unico esemplare ancora esistente (museodeitasso.com).

A piedi o in bici ci si immerge nella natura

Dopo aver percorso la storia di questa valle, sento il bisogno di sgranchirmi le gambe e scelgo la nuova ciclopedonale nata sul vecchio tracciato ferroviario. La strada, 21 km asfaltati da Zogno a Piazza Brembana, ha pendenze leggere, attraversa tunnel, ponti scenografici, vecchie stazioni e tanto verde.

Per entrare nel regno delle malghe e dei laghetti di montagna, invece, riprendo l’auto e salgo più in alto, superando il paese di Olmo al Brembo per entrare in Alto Brembo. Qui i sentieri richiedono un po’ di allenamento, ma ripagano con i paesaggi incontaminati tipici delle montagne di una volta. Fra quelli alla portata di tutti c’è il Sentiero 101 delle Orobie Occidentali. Un’avventura sempre in quota che richiede una settimana per il percorso completo, dormendo ogni notte in un rifugio diverso sotto indimenticabili cieli stellati.

Pista Ciclabile Piana di Lenna Val Brembana
Una pista ciclabile nella Piana di Lenna, in Alta Val Brembana.

Per una gita in giornata, invece, ci sono numerosi laghetti alpini raggiungibili con facili passeggiate, soprattutto da Carona (geoportale.caibergamo.it). Qualsiasi sia l’escursione, il mio consiglio è lasciare un po’ di spazio nello zaino per portare a casa i formaggi tipici delle terre alte brembane. D’estate si comprano nelle casere di alta montagna, ma ci sono anche gli spacci delle latterie sociali, accessibili tutto l’anno e con negozi online. Bisogna affrettarsi, però, perché i formaggi, prodotti con metodi tradizionali e in piccole quantità, vanno a ruba. Fra i capolavori dei casari brembani il mio preferito è lo Strachitunt, un erborinato a pasta cruda, considerato da molti il papà del gorgonzola e che secondo lo chef stellato Gianfranco Vissani è addirittura il formaggio più buono del mondo.

Sugli alpeggi della Val Brembana pascolano le mucche che danno il latte per i tanti formaggi dop pro
Sugli alpeggi della Val Brembana pascolano le mucche che danno il latte per i tanti formaggi dop prodotti qui (visitbrembo.it).

Come organizzare un viaggio in Val Brembana

I prodotti tipici

→ Puoi comprare lo Strachitunt alla Cooperativa Sant’Antonio a Vedeseta (santantoniovaltaleggio.it).
→ Il famoso Branzi è alla Latteria Sociale in via San Rocco a Branzi (formaggiobranzi.com).
→ La Casa dello Stracchino è a Corna Imagna (tel. 3402277564).

Dove dormire

→ A Lenna l’Agriturismo Ferdy ha camere rustico chic, spa, ristorante e produzioni di eccellenza come il Formai de Mut. L’aperitivo con i prodotti tipici e poi l’esperienza della mungitura costano 25 euro (doppia in mezza pensione da 300 euro, agriturismoferdy.com).

Dove mangiare

→ I ravioli casoncelli si mangiano all’Albergo della Salute di Olmo al Brembo (tel. 034587079). → Per l’atmosfera di montagna si va al Tagliere di Santa Brigida (iltagliereristorante.it).

Le frittelle di formaggio Branzi sono una delle specialità del ristorante Il Tagliere di Santa Brig
Le frittelle di formaggio Branzi sono una delle specialità del ristorante Il Tagliere di Santa Brigida (Bg).

Lo shopping beauty

→ I cosmetici naturali si comprano alla fattoria Mondo Asino di Olmo al Brembo (mondoasino.business.site) e al laboratorio Soluna di Averara (solunaitalia.com).

→ Scegli la tua meta

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