Per Anne Hathaway – «ma tutti mi chiamano Annie» dice con la cordialità che la contraddistingue – ogni ruolo è un’occasione per mettersi alla prova, per buttarsi a capofitto nei personaggi che interpreta.
Tutti i film di Anne Hathaway
È sempre stato così, da quando ha esordito adolescente in Pretty Princess, accanto a Julie Andrews, per poi raggiungere il successo poco più che 20enne con I segreti di Brokeback Mountain e Il Diavolo veste Prada. Ha interpretato la scrittrice Jane Austen in Becoming Jane e la Regina Bianca in Alice in Wonderland di Tim Burton; Catwoman in Il cavaliere oscuro – Il ritorno e una scienziata in missione nello spazio in Interstellar, entrambi cult di Christopher Nolan; una giovane donna d’affari accanto a Robert De Niro in Lo stagista inaspettato e una ladra di gioielli insieme a Cate Blanchett e Sandra Bullock in Ocean’s 8. Senza dimenticare i ruoli che l’hanno portata sotto i riflettori degli Oscar: la tossicodipendente Kym di Rachel sta per sposarsi, che le è valsa la prima nomination come migliore attrice protagonista nel 2009, e Fantine in Les Misérables, per cui ha perso 25 chili, si è rasata i capelli e ha vinto la statuetta come migliore attrice non protagonista nel 2013.
Tre nuovi ruoli per lei
Ogni volta diversa eppure sempre inconfondibile. E ora 3 nuovi film dimostrano – in caso ce ne fosse ancora bisogno – il suo poliedrico talento. Nella commedia romantica The idea of you, già su Prime Video, l’attrice americana è Solène, 40enne divorziata e mamma di una teenager che inizia una relazione con August, cantante di una boyband molto più giovane di lei (l’affascinante, e in ascesa, Nicholas Galitzine). Nel thriller psicologico Mothers’ Instinct, adesso al cinema, è Celine, moglie e madre di provincia dalla vita perfetta, come quella dell’amica e vicina di casa Alice (Jessica Chastain), finché la morte accidentale di suo figlio innesca tra le due una guerra di nervi, paranoie e sospetti. Mentre in Eileen, nelle sale dal 16 maggio, è Rebecca, misteriosa psicologa di un penitenziario minorile nella Boston degli anni ’60 che seduce la giovane segretaria Eileen (Thomasin McKenzie).
In Eileen Anne Hathaway si è ispirata a Hitchcock
Partiamo da Eileen: è tratto dell’omonimo romanzo di Ottessa Moshfegh, che è co-autrice della sceneggiatura e ha detto di essersi ispirata ai film di Alfred Hitchcock. Lei ha preso spunto da qualcuno in particolare?
«Il suo capolavoro Gli Uccelli mi è servito per entrare nell’atmosfera, ma la fonte principale di ispirazione sono state due donne che ammiro moltissimo: Monica Vitti e Patricia Neal. Due attrici che hanno prediletto ruoli femminili anticonvenzionali».
Invece al centro di Mothers’ Instinct, remake di Doppio sospetto del 2018, tratto dal romanzo Oltre la siepe di Barbara Abel, c’è la maternità. Come è stato interpretare Celine?
«Molto difficile: è un personaggio che ha toccato una delle mie paure più grandi, quella di perdere un figlio. Solo immaginarlo è stato un incubo. Sul set ho dovuto crearmi una corazza per proteggermi da quelle emozioni troppo forti e cupe: è la prima volta da quando recito. Il dolore di Celine viene sottovalutato, e questo mi ha fatto riflettere su quanto la salute mentale delle madri, in gravidanza ma anche dopo, sia dimenticata, ignorata. Ancora oggi. Credo che, se continuiamo a vivere in una società che non si occupa del diritto delle donne di scegliere ciò che riguarda il proprio corpo, saremo sempre testimoni di discriminazioni e abusi».
Attrice e madre
Lei ha due figli maschi di 8 e 4 anni. Riguardo alla loro educazione, che scelte ha fatto?
«Io e mio marito (il produttore Adam Shulman, ndr) crediamo nella “genitorialità dolce”: è basata, più che su regole e punizioni, sul rispetto, il dialogo, la comprensione per promuovere una relazione empatica e collaborativa tra genitori e figli. Il mio motto è “Keep it simple”. Funziona, credetemi!».
La mamma di The idea of you è senz’altro empatica: accompagna la figlia adolescente al Coachella Festival, e lì incontra un musicista molto più giovane di lei. Qualcuno ha detto che il film si ispira alla relazione tra Olivia Wilde e Harry Styles…
«Ma no! (ride, ndr). È la storia di una donna di 40 anni che riscopre la propria sessualità insieme a un ragazzo di 24. Mi è piaciuta molto perché descrive una situazione che non viene raccontata spesso. Dopo una certa età è come se non ci considerassero più in grado di essere sexy. Siamo solo mamme. Assurdo! Per questo sono felice di raccontare una storia che trae piacere dal piacere femminile».
Produttrice dei suoi film
Di The idea of you e Mothers’ Instinct è anche produttrice. Si vede nel ruolo di imprenditrice come le sue colleghe Reese Witherspoon e Gwyneth Paltrow?
«Le ammiro molto, ma credo che il mio interesse principale rimarrà il cinema. Mi piacerebbe dirigere, oltre che tornare a fare teatro a Broadway, ma sto aspettando che i miei figli crescano ancora un po’».
Perché?
«I figli restano bambini solo per poco e io sono il tipo di mamma che ama leggere loro le fiabe prima di andare a dormire. Quindi per ora Broadway è impossibile. Posso aspettare, comunque: ho 41 anni e ci sono ancora ruoli fantastici per le donne di 50 nei musical. Mi hanno sempre detto che, compiuti i 35, non avrei più ottenuto una buona parte. Ma io oggi mi sento meglio di quando ne avevo 20: da giovane l’unico modo che conoscevo per migliorarmi era diventare più dura con me stessa, adesso mi prendo cura di me, per la prima volta sento di conoscermi a fondo, sono connessa con la testa e con il cuore. Non vivo in base a quello che gli altri pensano. Invecchiare è solo un’altra parola per dire vivere».
Ricorda la prima volta che ha pensato di diventare attrice?
«Certo! Avevo 3 anni, vidi mia madre (Kate McCauley, attrice teatrale, ndr) in Evita, era Eva Perón. Ricordo che c’erano molti bambini sul palco e mi sono chiesta come mai non ci fossi anche io. Mi sembrava la cosa più naturale al mondo. Non mi sono mai domandata “perché” volessi recitare, ma “quando” avrei cominciato».
Oltre a Jessica Chastain, sua amica dai tempi di Interstellar, con quale collega ha un legame speciale?
«Michael Caine, con cui ho recitato in Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Premuroso e pieno di consigli, soprattutto sulla vita di coppia! Mi diceva: “Mi raccomando: bagni separati. Non ridere, è una cosa molto seria: se vuoi arrivare ai 50 anni di matrimonio, ognuno deve avere il proprio bagno”. Aveva ragione!».