Ho camminato per le sue strade centinaia di volte. Mi sono persa tra vicoli e archi della città vecchia, ho fatto jogging sul lungomare, tirato notte ascoltando storie del vecchio Sud. Eppure così bella, forse, non l’avevo mai vista nemmeno io. La Bari raccontata da Le indagini di Lolita Lobosco, fiction Rai record di ascolti, ha acceso i riflettori sul fascino mediterraneo della più grande città della Puglia. Da Barivecchia (così è per i baresi, tutto attaccato) alla spiaggia di Pane e pomodoro, costeggiando il lungomare più lungo d’Italia, ti accompagno nei luoghi cari al vicequestore di Polizia creato dalla scrittrice barese Gabriella Genisi. Ci sarà da camminare: fossi in te lascerei a Lolita il suo inseparabile tacco 12 e infilerei le sneakers.

La passeggiata lungo le mura

Chi non vorrebbe prendere il primo caffè del giorno a casa di Lolita, con vista sul rosone della Cattedrale e su Piazza dell’Odegitria? È lo slargo più pittoresco e fotografato del centro storico, proprio di fronte a Marnarid (il marinaretto), la pasticceria che si trova a due passi dalle due monumentali icone baresi: il Castello Svevo, la fortezza costruita da Federico II che segna il limite tra la città vecchia e il porto, e la Basilica di San Nicola.

Basilica di San Nicola Bari
Luce magica
All’alba o al tramonto, la bianchissima Basilica di San Nicola si colora di rosa.

Mastodontica e bianchissima, emblema dello stile romanico-pugliese, con il grande rosone che si lascia accendere dalla luce levantina ogni mattina da mille anni, la basilica di San Nicola cela nella cripta una colonna rosa e una leggenda, a cui le baresi sono affezionatissime: toccala se vuoi incontrare il grande amore della tua vita e sposarlo entro l’anno, con la benedizione di “Santanicola”.

Dal sagrato della Basilica, una scala di pietra ti conduce sulla Muraglia: in bilico tra cielo e mare, stai camminando sulle mura del borgo antico, che lo cingono, lo proteggono dal mare e lo separano dal resto della città. Anche per questo forse Barivecchia è da sempre percepita come luogo a sé rispetto ad altre zone moderne e residenziali. Quartier generale della criminalità per decenni, impenetrabile persino per i baresi che se ne tenevano alla larga, è oggi una delle attrazioni principali. Brulica di turisti sbarcati dalle crociere nel Mediterraneo e di curiosi che attraversano questa casbah bianca zeppa di vicoli, stradine, chiese, archi in pietra ed edicole votive (ce ne sono 240). Nell’aria il profumo di taralli e focacce che esce dai “sottani”, le abitazioni a livello strada: è qui davanti, tra panni stesi e bambini che giocano a pallone, che le signore di Barivecchia, finite persino sul New York Times, preparano sotto i tuoi occhi orecchiette e strascinati, simili alle prime ma più grandi.

In vista del mare tanto amato dagli scrittori

La Muraglia ti accompagna fino al punto in cui vecchio e nuovo si toccano: Piazza del Ferrarese ti invita a sederti per un aperitivo o un caffè all’aperto prima di decidere se inoltrarti negli affollati quartieri ottocenteschi del Murattiano e dell’Umbertino, luogo di shopping, oppure continuare a godere dell’infinito blu del lungomare. Proprio quello dove Lolita Lobosco corre, cammina, siede sugli scogli a pensare e a confidarsi, è il luogo del cuore di tutti i baresi, in ogni stagione: qui il sole è abbastanza caldo da permettere sempre una sosta scioglipensieri, con lo sguardo verso l’orizzonte e le spalle alla città, magari con un pezzo di focaccia tra le mani.

Bari lungomare
Il lungomare di Bari.

L’inizio della passeggiata su questo tratto di Adriatico parte dal Teatro Margherita, un bon-bon rosa nel blu, unico teatro al mondo sospeso sull’acqua (fu edificato nel 1914 su una palafitta), che ospita oggi mostre d’arte e fotografia.

Bari lungomare Teatro Margherita
Il Teatro Margherita sul lungomare di Bari.

Sei davanti al molo del porto vecchio e da qui puoi proseguire fino all’Albergo delle Nazioni, lussuoso hotel a 5 stelle, edificato negli Anni Trenta e icona dello skyline del lungomare. «È la nostra “passeggiata metafisica”» racconta la scrittrice Alessandra Minervini, autrice di Bari Una Guida (Editrice Odòs) «di cui si sono innamorati tutti: Italo Calvino e Carlo Levi, Pier Paolo Pasolini, incantato da questo punto di Bari che qui “brilla in tutta la sua felicità adriatica”, e il musicista Nino Rota».

A proposito di musica, il Teatro Petruzzelli è a pochi passi da qui: bruciato nel rogo doloso del 1991, è tornato a essere protagonista della vita culturale della città con un ricchissimo cartellone di musica, prosa, teatro e danza (per le visite guidate: fondazionepetruzzelli.it).

Un salto nella spiaggia frequentata dai baresi

Dall’Albergo delle Nazioni in poi comincia il Lungomare Nazario Sauro, quintessenza dell’eredità architettonica del Ventennio e su cui Lolita scorrazza a bordo della sua Bianchina. I palazzi che si susseguono sono grandi edifici storici, come quello della Provincia, di cui puoi visitare la ricca Pinacoteca (pinacotecabari.it). Regolari e ordinati, infondono un senso di calma e tranquillità prima di raggiungere uno dei posti più vivaci e folcloristici, fin dal nome: la spiaggia di Pane e Pomodoro.

Bari è città di mare, vive sull’acqua, ha il lungomare più lungo d’Italia (15 km, dal nuovo porto al confine Sud della città) eppure, fino a pochi anni fa, i baresi non potevano contare su una spiaggia pubblica. Oggi c’è e le zone circostanti sono state riqualificate, creando giardini, aree attrezzate per lo sport e corsie per i runner. Dall’inizio della nostra passeggiata abbiamo percorso quasi 4 km: che dici, abbiamo fatto bene a infilare le sneakers?

La serie di successoÈ quella appena trasmessa, Le indagini di Lolita Lobosco, interpretata da Luisa
La serie di successo
È quella appena trasmessa, Le indagini di Lolita Lobosco, interpretata da Luisa Ranieri.

DOVE DORMIRE

L’Hotel Bari Oriente (ih-hotels.com) dentro a Palazzo Marroccoli, in stile liberty, in centro (da 100 euro a notte, doppia e prima colazione).

DOVE MANGIARE

● Lolita ama Gli spaghetti all’Assassina, piatto della tradizione e titolo dell’omonimo romanzo di Gabriella Genisi (Sonzogno). Sono spaghetti risottati e croccanti, cotti in una padella di ferro con salsa di pomodoro, aglio e tantissimo peperoncino. Sono ottimi da Il sorso preferito, via De Nicolò 46.
● Nel borgo antico, il pranzo è d’obbligo da Paglionico VIni e cucina, la trattoria più antica della città: da assaggiare la favetta (purè di fave) con le cicorie e la tiella, il timballo al forno a base di riso, patate e cozze.

LO SHOPPING

In via Sparano, il salotto buono della città, e nelle strade intorno a Palazzo Mincuzzi trovi le grandi firme della moda. L’Umbertino (tra il lungomare e il Petruzzelli) è il nuovo quartiere bohémien, ricco di locali per la movida, botteghe di creativi e nuovi artigiani. Meritano una sosta Macadam 120 e Piattini Davanguardia (entrambi su via De Giosa, al numero 49 e 53), specializzati in ceramiche e oggettistica per la casa.

Un acquisto allegroDa Piattini d’avanguardia ceramiche fatte a mano con scritte spiritose e anche
Un acquisto allegro
Da Piattini d’avanguardia ceramiche fatte a mano con scritte spiritose e anche in dialetto.
Credits foto: Lucia Corsaro

COME MUOVERSI IN CITTÀ

A Bari camminare è un piacere, ma puoi anche spostarti in bicicletta o affittare un monopattino. Li trovi da veloservice.org (nel centro storico o nei pressi della stazione) per percorrere gli oltre 30 km di piste ciclabili.

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