A febbraio 2023 il giovane Tananai ha portato la sua Tango, facendo innamorare e piangere tutta Italia. In occasione della “serata cover”, ha omaggiato Biagio Antonacci con il brano di Simone Cristicchi che lo rappresenta come un mito. Così due protagonisti della musica si sono passati il testimone, circondati dal pubblico più importante per la musica italiana e dal luogo dove si scrive ogni anno la storia della nostra musica.
Anche Biagio, come il giovane Alberto, è partito da Milano con un sogno, una passione e amici (di tutto rispetto, nel suo caso Ron e gli Stadio) che credevano in lui. Quando è salito sul palco dell’Ariston nel 1988 a Sanremo Giovani sapeva di avere tanto da dare, ma chissà se immaginava quanto amore avrebbe ricevuto indietro. Quello fu l’inizio, il resto è storia: la sua e la nostra.
Quanto tempo e ancora: «ti fai sentire dentro»
I capelli lunghi e ricci, il pizzetto e quello sguardo da amante disperato, mentre nel videoclip fingeva di essere a una festa dove avrebbe fatto un incontro inaspettato. Tra gli amici di sempre, a un certo punto lei: la donna che aveva amato e mai dimenticato, che improvvisamente brillava di luce propria e concentrava su di sé l’attenzione.
Esattamente come il giovane Biagio, che con Quanto tempo e ancora si è messo al centro dei pensieri di tutte le giovani di allora e ha conquistato cuori e classifiche. Il successo era arrivato lentamente, dopo i primi album e tanta fatica, ma la passione alla fine ha pagato: il suo sesto album, Mi fai stare bene, uscito nel 1998, ha venduto oltre 800.000 copie e l’ha consacrato tra i cantautori più amati di una generazione.
Qui per la prima volta raggiunge il successo dimostrando di saper raccontare l’amore finito, ma anche quello che inizia pieno di speranze e di promesse. Con il celebre «Quanta vita c’è, quanta vita insieme a te» di Iris (tra le tue poesie) ha dato inizio a tanta vita che avremmo passato insieme, ma ancora non lo sapevamo.
Convivendo: «io ci voglio credere, e tu?»
Tra il 1998 e il 2004 ha collaborato con alcune delle più grandi voci italiane – come Laura Pausini e Syria – e ha persino tradotto i suoi successi per il pubblico spagnolo. Decide di osare con un’idea innovativa: pubblicare un progetto in due parti, non il solito doppio album.
Convivendo Parte I esce il 19 marzo 2004, nel febbraio del 2005 uscirà la seconda parte. Il singolo, Convivendo, che vede lui ed Elisabetta Canalis fingersi amanti del video, conquista subito: «Dicono che per stare insieme a te bisognerebbe darti e mai privarti, io ci voglio credere». Non è più il ragazzo insicuro dei primi videoclip e non canta più di giovani amori e cuori spezzati, ora parla di scelte di vita e promesse da mantenere.
Lui, nel frattempo, è diventato un mito: Voglio cantare come Biagio Antonacci, il tormentone estivo del giovane Simone Cristicchi, scala le classifiche e lo celebra non senza ironia. Biagio Antonacci è infatti al culmine della popolarità: la seconda parte del suo progetto è l’album più venduto dell’anno, lui vince premi sempre più importanti, anche internazionali (World Music Award, Gran Premio Internazionale dello Spettacolo Telegatti). Chi lo ferma più?
Sognami «sono dove vai»
Nel 2007 esce Vicky Love, che lo porterà negli stadi più importanti d’Italia e sarà l’ennesimo successo. Il cuore pulsante dell’album è Sognami, una ballad senza tempo in cui il cantante esorta la donna che ama a sognarlo quando dovesse aver bisogno di sostegno.
«Sognami mancato amore, la mia casa è insieme a te», canta come un innamorato disperato a Luisa Ranieri, nel videoclip di lancio del singolo. Appare come un fantasma, ma il suo amore attraversa i limiti dello spazio e del tempo per portare conforto. Il brano è diventato istantaneamente non solo una hit, ma una delle canzoni d’amore italiane più amate. Oggi ne ha rilasciata una “versione GenZ” insieme a Tananai e al produttore Don Joe. Ha scalato anche le classifiche Spotify, dimostrando a tutti gli effetti che le leggi del tempo non lo toccano minimamente.
Non vivo più senza te «anche se…»
E chi se la scorda l’estate del 2012, in cui non si poteva andare da nessuna parte senza essere inseguiti da quel «No, signora, no!»? Il reggaeton aveva già preso possesso delle radio e le nuove generazioni non erano più legate alla musica italiana, tranne che per la nicchia che cominciava ad interessarsi alla scena rap.
Ci voleva qualcuno che conoscesse bene quelle passioni che colpiscono nello stesso modo i giovani di tutti i tempi e che sapesse rendere l’estate Italiana cool come quella ad Ibiza. Per Biagio Antonacci era un gioco da ragazzi: ha raccontato la Puglia, con le sue donne meravigliose e il suo calore, che scalda la pelle e il cuore come le passioni proibite. Non vivo più senza te in poche settimane diventa una hit da oltre 100.000 copie e lo consacra anche per la nuova generazione.
Ti penso raramente: «con fatica, attraverso una vita»
Nel 2014 Biagio Antonacci fa il suo ritorno come se anche lui fosse cresciuto con i social. Dopo il lancio del suo primo singolo – Ti penso raramente – annuncia l’imminente album con una diretta su Youtube e “spoilera” alcuni dei brani inediti su Facebook. Brani che sono stati scritti e prodotti tra Milano e Los Angeles e che non vede l’ora di portare negli stadi per divertirsi insieme ai suoi fan.
Insomma, non è più un ragazzo ma è riuscito a mantenere la curiosità e l’entusiasmo tanto da abbracciare tutti i cambiamenti del “mondo nuovo”. È ancora il solito Biagio, paroliere dalla voce calda e dal fascino unico, ma è sempre pronto a nuovi linguaggi e nuove sfide. Di nuovo, colpisce e affonda: Ti penso raramente vende oltre 30.000 copie e diventa uno dei brani più amati dalla GenZ, che nel frattempo ha fatto dei social un vero e proprio mondo alternativo con nuove forme di comunicazione. La più potente sono sicuramente i meme, di cui il brano diventa istantaneamente protagonista.
Passano gli anni, ma Biagio Antonacci non smette di trovare le parole giuste per raccontare la vita e l’amore. Noi non possiamo che ringraziarlo per tutti i suoi successi e per tutti quelli che ha regalato a tanti altri grazie alla sua intensa attività di collaboratore che va avanti ancora oggi. Grazie Biagio per non fermarti mai, buon compleanno!