Riuscire a far entrare nel cuore del grande pubblico una canzone dedicata a una squadra di calcio è un’impresa riuscita a pochi. Se per Antonello Venditti e Rod Stewart poteva essere una scommessa tutto sommato già vinta, e lo provano a distanza di anni le loro Roma Roma e You’re in my heart, lo stesso non valeva per il giovane Bresh. E invece la sua Guasto d’amore è uno degli inni della GenZ, che sa unire il mondo della viralità effimera a quello dei cori senza tempo.

Sono i miracoli di TikTok, di una generazione ancora legata tanto al calcio quanto alla ricerca di narrazioni d’amore fuori dalla norma. E di un artista che sa fare rap, ma soprattutto sa fare musica, una prerogativa di pochi al giorno d’oggi. A Sanremo è già passato, ospite prima di Emma nella serata cover e poi della nave da crociera Costa Smeralda, ma nel 2025 arriva per competere coi big con il brano La tana del granchio.

Bresh, da Genova con amore

All’anagrafe Andrea Brasi, Bresh comincia a formarsi un’identità artistica molto prima di Guasto d’amore e dell’Ariston. Il rapper, originario di Lavagna (più precisamente Bogliasco, in provincia di Genova), comincia a scrivere già a sedici anni. È il 2012, quando, insieme a G Pillola (al tempo Gughi P) pubblica il suo primo mixtape intitolato Cambiamenti, e l’anno successivo dà vita a un secondo progetto dal titolo Cosa vogliamo fare.

In entrambi gli album sono presenti diverse collaborazioni con coetanei e compaesani, che insieme a lui sono partiti dagli studi della città marittima e oggi sono tra gli artisti di punta della scena rap. Parliamo di Izi, Vaz Tè, Tedua, solo per dirne alcuni.

Condividere le origini, specie in una città così ricca di storia e identità come Genova, non è un dettaglio irrilevante. La scuola genovese degli anni Sessanta ci ha regalato artisti del calibro di Fabrizio De André, Gino Paoli e Luigi Tenco, e per quanto per stile e generazione questi rapper siano drasticamente diversi non possono non essere toccati da quel movimento culturale che si insinua nelle vene.

È un sapere che si tramanda da sé, come quello che respirano gli emergenti sotto i portici di Bologna, scorre nel loro sangue come il sale del mare su cui si affacciano. Da Tedua a Izi, tutti nel corso della loro carriera ne fanno menzione, e la loro consapevolezza li porta infatti a prendere parte al docufilm La nuova scuola genovese di Claudio Cabona (2021). Qui gli artisti analizzano insieme le caratteristiche di quel movimento artistico e culturale e le influenze che ancora oggi ha su di loro.

Quando «parte l’alchimia», i primi successi

Tra il 2015 e il 2016 Bresh arriva a Milano, sempre accompagnato da amici e colleghi come Rkomi e Tedua, e inizia a rilasciare i primi singoli che ottengono un certo seguito. Dopo una lunga pausa, fa ritorno nel 2020 con due singoli (sempre collaborazioni) e poi l’album Che io mi aiuti (disco d’oro lo stesso anno).

Il primo vero successo arriva però con Angelina Jolie, un brano prodotto da Shune che spicca per l’uso del flauto, protagonista della base musicale. In brevissimo tempo prende d’assalto le classifiche, ancora oggi è uno dei brani italiani più di ascoltati degli ultimi anni. Qui Andrea dà prova della sua sensibilità unica, che non si limita a testi che sanno slittare da racconti personali e leggeri a denunce sociali, ma passa anche da musicali ambiziose e accostamenti rischiosi. Dopo il successo del singolo arriva l’album Oro blu, che debutta al primo posto della Classifica FIMI Album nella stessa settimana dell’uscita.

Guasto d’amore, Bresh conquista tutti

Conosciuto ormai a tutti gli amanti della musica underground, la rivoluzione per Bresh arriva nel 2023, quando la sua Guasto d’amore, una canzone inizialmente cantata solo durante i festival per condividere con i fan il suo amore per il Genoa (la squadra di calcio della sua città natale), diventa un trend virale su TikTok. È quasi impossibile scappare al brano, anche se inizialmente non è altro che una strofa e un ritornello. Così il rapper si convince a rilasciare il singolo completo e istantaneamente lo vede diventare un inno da tifoseria, oltre che uno dei brani più ascoltati.

A seguire, successi a non finire. Da Altamente mia (dedicato alla partner e influencer Elisa Maino), a Parafulmini (collaborazione-hit estiva con Fabri Fibra ed Ernia), e mesi dopo Nighmares (con i Pinguini Tattici Nucleari).

Oggi sul palco dell’Ariston Bresh ha tutte le carte in regola per essere un artista competitivo al pari degli altri big, e ha un potere che molti non hanno: la possibilità di stupire. È un rapper che potrebbe parlare di problemi sociali, regalare un’altra hit come quella di Lazza. Oppure rifarsi al suo idolo, Fabrizio De André, e lasciare tutti a bocca aperta con un brano destinato a rimanere nel tempo. Ma la verità e che, come dice lui, in ogni caso, «se anche tradisse, ce la faremmo passare».