Aveva promesso di non piangere, ma la prima conferenza stampa non si scorda mai. È così che ho conosciuto Clara Soccini, 25 anni, all’alba di quello che si è rivelato per lei un anno indimenticabile. Promessa di Sanremo Giovani, che ha vinto con la sua Boulevard, è poi salita sul palco con Diamanti Grezzi, conquistando non solo l’attenzione del pubblico ma riconoscimenti come il premio Enzo Jannacci Nuovo IMAIE per la migliore interpretazione e il premio rivelazione Siae Roma videoclip 2024.
Reduce da un album che ha scalato le classifiche e un tour che l’ha resa una delle star dell’estate, oggi Clara torna all’Ariston con Febbre. E ora chi la ferma? Ripenso a quello che ci siamo dette lo scorso anno, e non posso che emozionarmi all’idea di quello che ci aspetta al suo ritorno sul palco.
Diamanti Grezzi, il primo Sanremo
Fino a meno di due anni fa, infatti, stava considerando di abbandonare i suoi sogni e magari accettare di rimanere confinata a Travedona Monate, la frazione in provincia di Varese dove è cresciuta. Oggi, solo a ricordarlo, non può che emozionarsi.
È proprio da questo periodo tormentato che è nata la sua Diamanti Grezzi, che si è poi posizionata tra i brani più ascoltati del 2024. «È arrivato prima il titolo del contenuto, un’eccezione per me che scelgo i titoli solo alla fine», mi aveva detto Clara. «Volevo davvero creare un brano che spiegasse quello che ho imparato, ovvero che è meglio essere noi stessi e buttarci invece che cercare sempre la perfezione».
Clara: arrivare fino a qui
Per Clara, l’esordio a Sanremo è stato un punto di svolta. Ha segnato un prima (intenso) e un dopo (incredibile). Il prima altro non era che la scalata: gli anni passati a mettere via i soldi per poter andare a Milano comunicandolo ai genitori solo a cosa fatta, i lavoretti. Le frasi scritte in disordine e lasciate in giro per paura di non riuscire a creare niente di completo. I set fotografici da modella, il sogno rimasto nel cassetto. «Con la pandemia sono tornata a casa con mia mamma e insieme a mio fratello ho messo a posto alcuni testi e li ho pubblicati su Instagram, più come sfogo che come lavoro».
Poi il grande cambiamento. Tra gli ascoltatori che la seguono su Spotify, dove comincia ad inserire i suoi brani editati e registrati, niente meno che uno dei creatori della serie Mare Fuori. Le propone di entrare a far parte del cast nei panni di “Crazy J”, una trapper milanese che finisce nel carcere minorile di Napoli. Per la serie le viene chiesto di realizzare due brani, tra cui Origami all’alba (oggi triplo disco di platino) e Ragazzi fuori, uscito lo scorso anno in contemporanea all’uscita della quarta stagione della serie.
Dopo Sanremo: Primo album e Primo tour
E poi, una volta scesa dal palco più importante d’Italia, un 2024 tutto col fiato sospeso. Il 16 febbraio è uscito il suo album d’esordio, Primo, seguito dal Primo tour che l’ha portata in alcune delle città più importanti d’Italia per esibirsi con una band. Crazy J è stata parte del progetto, perché il brano che l’ha lanciata è tra le tracce, ma la protagonista è stata al 100% Clara, forte anche della sua hit estiva Ghetto love (con Icy Subzero).
Tra le tracce di Primo, una delle più amate live è Aquiloni, dove interpreta un brano scritto da Leo Enaudi. Racconta della fine di un’amicizia e il vuoto che lascia. Con ritmi upbeat e autotune (un pizzico, per dare pepe) canta: “Litighiamo come pazze, ci abbracciamo come se fosse solamente nostra la città”. Storie di rose appassite invece è “un colloquio tra Clara e la Clara allo specchio”, in cui emerge il ritornello: “Promettimi pure il cielo che tanto sto in alta quota, pensavo che fosse l’altezza più giusta per me e invece voglio scappare”. E infine il grand finale, Sogni di carta: il racconto di quel prima che oggi sembra un’altra vita. “Tu dimmi cosa capisci di me se mi guardi così”.
Se oggi è pronta per fare la sua seconda apparizione a Sanremo e trasuda una sicurezza che solo lo scorso anno non si sarebbe mai sognata di avere, è anche grazie a una mentore straordinaria: Ivana Spagna, che l’ha accompagnata sul palco dell’Ariston per la cover de Il cerchio della vita. Da lei ha ricevuto una lezione di umiltà e diversi consigli.
Il più importante: prendersi il giusto tempo, senza voler sempre correre. Oggi Clara ha imparato a pensare solo al presente. Smettere di chiedersi perché è qui, per volere di chi. Passato e presente le servono solo per trovare la carica di salir. E vivere anche questo secondo Sanremo nell’unico modo possibile: come una giostra che va.