Nel pieno degli Ottanta, c’era un bambino che il sogno americano lo toccava con mano e gli Stati Uniti li conosceva meglio di tutti i suoi compagni di scuola. Era Jacopo D’Amico, oggi semplicemente Dargen. Con i genitori originari di un’isola delle Eolie, dedicava alcuni minuti delle vacanze in Sicilia per la lettura delle lettere dei parenti emigrati.
Nella testa del piccolo Jacopo era il momento “Ciao America”. Il ricongiungimento con pezzi di cuore dei propri genitori, il tentativo di immaginare le vite di persone che non aveva mai conosciuto. I racconti “dell’altro mondo”.
Ciao America: l’infanzia di Dargen per raccontare il mondo
Come molti dei ricordi d’infanzia, quel Ciao America è rimasto impresso nella sua mente. Oggi si è evoluto in un progetto a tutto tondo con l’obiettivo di fotografare il nomadismo della società in cui viviamo.
Esce proprio oggi (2 febbraio 2024) infatti Ciao America, l’ultimo album di Dargen D’Amico. Si compone di 13 brani che raccontano la modernità vista dalle lenti rigorosamente oscurate di Jacopo. Le tematiche variano dal racconto della vita e della morte, passando per la fede, la famiglia e le questioni sociali. Dal racconto della fragilità del singolo in Patto di Fango a quella della coppia (Complicarti la vita) fino a quella globale. Racconta di sé e di una società in continua evoluzione.
«Siamo abituati a cercare le soluzioni per i nostri problemi locali nella politica nazionale, non riuscendo mai a vedere oltre i nostri confini» racconta Dargen. «Per risolvere problemi come la questione del futuro dei giovani o dell’ecologia serve un nuovo sguardo, una nuova cooperazione». Con questo sguardo si può reinterpretare anche lo stesso titolo: «Ciao America è anche letteralmente un saluto alla cultura egemone degli States che sta lasciando il posto a nuove potenze».
Dargen D’Amico a Sanremo: Onda Alta e non solo
La chiusa del progetto sarà infatti Onda Alta, il brano che Dargen D’Amico porterà alla 74esima edizione del Festival di Sanremo. Primo singolo e sintesi del fil rouge che lega tutti i brani presenti nell’album, il brano racconta l’immigrazione vista dalla parte dello straniero e di chi (non) lo accoglie. Introducendo il brano, Jacopo ha spiegato: «Il 2023 ha visto più di 250.000 unità di arrivi irregolari in Italia, raccontare questa parte della nostra storia è importante, forse per me lo è anche perché nella mia abbiamo sempre concepito l’emigrazione come parte integrante della vita».
Sarà un altro brano veloce e ballabile, ma il ritmo non deve impedire di concentrarsi sul testo. Senza esagerare: «Nei miei testi cerco di raccontare quello che vedo come in un diario, certo ogni canzone è pensata su più livelli ma a Sanremo si ricercano più significati profondi di quanti ne abbia inseriti intenzionalmente io». Insomma: profondità, ma non troppa.
Il racconto iniziato in Ciao America proseguirà con l’omaggio a Ennio Morricone, musicista emigrato in America che nel “nuovo mondo” ha trovato la sua dimensione. Insieme alla sua storia e alla sua musica, Dargen ripenserà due dei suoi brani “Sanremesi”: Dove si balla (successo del 2022) e Modigliani (che era stata proposta anni prima, ma rifiutata).
Edicola Dargen: Ciao America diventa un evento
Infine, l’album prenderà vita durante la kermesse con Edicola Dargen, una serie di incontri politematici in Piazza V. Muccioli 16 a Sanremo che vedranno esperti di vario genere – da Valerio Nicolosi a Leila Belhadj Mohamed – creare discussioni sugli argomenti trattati nell’album. Ogni giorno dal 6 al 10 febbraio a partire dalle 18.30 sarà possibile partecipare gratuitamente: ogni talk sarà condotto da Maura Gancitano e Andrea Colamedici di TLON, si tratterà di guerra, immigrazione, ma anche ecologia e nuovi linguaggi musicali.
Non solo: verrà distribuito gratuitamente un fanzine («FanzaSanremo»). Si tratterà di un fumetto a puntate che racconta la storia di Onda Alta vista con gli occhi di Daniel Cuello, fumettista di origini argentine che dopo un solo ascolto del brano lo ha saputo raccontare offrendone una prospettiva diversa che vale la pena di leggere.
Dargen D’Amico oltre i tormentoni
Ciao America è una vera e propria nuova era di Dargen, un progetto multitematico e multimediale che racconta la realtà senza rinunciare all’ironia né alla schiettezza.
Lui finge di non prendere sul serio nulla, ma è evidente quanto questo album sia stato pensato e modellato, quanto lavoro da parte dell’artista e del team sia servito per creare una vera e propria fotografia sociale. Scherza sulla facilità del suo mestiere, su un Festival che ormai prende anche i pivelli che provengono da disco hits come Bocciofili («Per favore, non costringetemi a riascoltarmi»).
Noi lo sappiamo che Amadeus prende le sue scelte con precisione, esattamente come il pubblico sempre più bombardato da nuovi artisti e proposte originali. Se siamo qui, se siamo rilevanti, è perché siamo speciali. E Dargen non può mentire a nessuno, neanche a se stesso: lui parla di «cani e porci», ma noi pensiamo si tratti più di “perle ai porci”. E chi vuole intendere.