L’ultimo decennio, lo sappiamo bene, è stato segnato dalle serie tv, che hanno esplorato ogni argomento. Tra queste American Horror Story ha assunto una posizione di rilievo, diventando un vero e proprio cult.
La sua prima puntata è andata in onda nel 2011 (sì, ben 10 anni fa), eppure se ne parla ancora e ancora: la sua decima stagione è attualmente in produzione. Ma come mai piace ancora così tanto? Qual è la sua formula vincente? Scopriamolo insieme.
Un format antologico
Uno dei punti di forza di American Horror Story è decisamente il suo format antologico. Ogni stagione ha una storia a sé stante, che inizia e finisce: in buona sostanza, la trama si esaurisce nell’arco di 8-10 episodi, sintetizzando gli avvenimenti e aumentando la suspance.
Chiaramente, ogni stagione ha anche un tema: se nella primissima si esplorava il classico tema horror della casa infestata, nella seconda ci si immerge in un mix di drammatici avvenimenti all’interno di un manicomio, conditi con tanto soprannaturale.
Non mancano, nel corso delle stagioni, streghe, serial killer, riferimenti a fatti realmente accaduti e devastanti apocalissi. Tutto, però, sta a come vengono trattati: la narrazione è sì da brividi, ma anche talmente tanto avvincente da catturare le meno propense al genere.
I protagonisti d’eccezione
Se di per sé il format di American Horror Story è già forte perché permette di poter guardare ogni stagione senza necessariamente conoscere tutte le altre, anche i protagonisti sono uno dei motivi per cui la serie continua a essere vincente.
Gli attori ricorrenti
Anche se le storie cambiano ci sono attori e attrici (che hanno dimostrato di sapersi reinventare di ruolo in ruolo) che tornano di stagione in stagione.
Tra questi abbiamo la straordinaria Jessica Lange, l’impeccabile Sarah Paulson e l’affascinante Evan Peters, che hanno condiviso diverse stagioni. A loro si uniscono anche Lily Rabe, Kathy Bates ed Emma Roberts.
In alcuni casi i loro personaggi cambiano drasticamente mentre in alcune serie la Roberts, la Lange e la Paulson hanno reinterpretato personaggi di una specifica stagione, pur non scontentando l’intento antologico della serie.
I protagonisti speciali
L’impatto di American Horror Story sulla cultura delle serie tv è stato talmente ampio da spingere molti attori e attrici ad avvicinarsi alla serie e ad accettare con piacere dei ruoli speciali.
La più importante tra tutte è stata sicuramente Lady Gaga, che in American Horror Story – Hotel ha avuto un ruolo da protagonista assoluta interpretando Elizabeth Johnson, una vampira soprannominata La Contessa.
In American Horror Story – Double Feature, che dovrebbe uscire proprio nel corso di quest’anno, farà il suo esordio un’altra star che da tempo non si vedeva sullo schermo: Macaulay Culkin.
Una serie che si evolve
Altro merito di American Horror Story è sicuramente quello di evolversi. La serie, pur trattando un tema spigoloso come quello dell’orrore, che sicuramente non piace a tutti, cerca di abbracciare l’interesse di una vasta gamma di pubblico e, diciamolo pure, ci riesce.
Per esempio, è attualmente in corso una American Horror Stories, spin-off della serie primaria che non solo le fa da costola, ma approfondisce alcuni degli eventi avvenuti nelle varie stagioni. Come?
Semplice: con episodi autoconclusivi. American Horror Stories è dunque antologia nell’antologia. Per chi volesse vederla verrà rilasciata nei prossimi mesi su Disney+.
I riferimenti
Come abbiamo già detto, la serie è ricca di spunti e si basa anche su fatti realmente accaduti. Per intenderci, in una delle stagioni è possibile “incontrare” i serial killer John Wayne Gacy e Jeffrey Dahmer, amabilmente intenti a colloquiare.
Anche una serial killer del passato, Marie Laveau, fa la sua comparsa e lascia a bocca aperta quando si scopre che, in effetti, le atrocità commesse erano reali.
Ci sono poi i riferimenti leggendari, come quello a Edward Mordake, leggenda metropolitana americana, e a Papa Legba, uno spirito della cultura vodoo.
Ancora, c’è un’intera stagione dedicata alla colonia perduta di Roanoke, famoso insediamento della Carolina del Nord noto per la scomparsa di massa di tutti i suoi abitanti.