Ve lo ricordate? Beetlejuice, lo stravagante fantasma interpretato da Micheal Keaton, sta tornando. Capelli verdi pazzi, occhiaie secolari e completo a righe bianche e nere. È questa la tenuta del “bio-esorcista” più famoso del cinema: lo spettro chiamato a scacciare gli umani che “infestano” le abitazioni dei fantasmi. Ma cosa succederà nel sequel? Stiamo per scoprirlo…
La prima alla Mostra del cinema di Venezia
Quest’anno a dare il via alla Mostra il 28 agosto ci sarà una pellicola d’eccezione, l’anteprima mondiale di Beetlejuice Beetlejuice, sequel dell’amatissimo film del 1988 diretto da Tim Burton. Alla prima ci saranno anche il regista e il cast del film che per il direttore del festival Alberto Barbera è «una sorprendente altalena di immaginazione creativa e trascinante ritmo allucinatorio». Ma prima di svelare alcune anticipazioni ripercorriamo brevemente la trama di una delle commedie horror più amate di sempre.
Beetlejuice: la trama del primo film
I coniugi Adam e Barbara Maitland (Alec Baldwin e Geena Davis) si trovano in vacanza nella loro casa di campagna a Winter River, Connecticut. Dopo un incidente d’auto che li fa precipitare in un dirupo, si risvegliano nella loro villa confusi, ma miracolosamente indenni. Scoprono presto di avere degli strani poteri: sono diventati invisibili. Ai novelli sposini basta un rapido due più due per capire che sono morti.
Che fare? Scappare di casa è fuori questione, il mondo esterno si è trasformato in un deserto lunare popolato da spaventosi vermi della sabbia. Non rimane che passare le giornate a leggere il pratico “Manuale del novello deceduto“. La quiete però non dura per sempre. I Deetz, una ricca famiglia di New York dotata di una buona dose di cinismo, si traferisce nella loro villa. Assieme a loro anche la figlia adolescente del signor Deetz, Lydia, goth disillusa interpretata da una giovanissima Winona Ryder, l’unica in grado di vedere le creature paranormali.
Sono vani i tentativi della coppia di scacciare i nuovi inquilini a suon di spaventi, anzi. Una volta scoperti, la famiglia pensa bene di catturarli per farne un’attrazione. Scoraggiati dall’indifferenza della loro “assistente tombale”, i coniugi si rifugiano in soffitta e ricorrono all’aiuto dello strampalato Beetlejuice (Betelgeuse). Basta pronunciare il suo nome per tre volte ed eccolo lì, in tutta la sua follia.
Mi diletto di stregoneria. Laureato all’Harvard Business School, ho viaggiato il lungo e in largo, ho avuto la peste bubbonica e questo è stato il periodo più sereno della mia esistenza. Ho visto L’esorcista 170 volte e mi sganascio dalle risate tutte le volte che me lo vado a rivedere! Per non parlare del fatto che anche se stramorto sono ancora qui! Allora che ve ne pare? Sono buone le “referenze”?
Il piano di Beetlejuice per terrorizzare i Deez sembra inizialmente avere successo, ma gli si rivolta contro quando tenta di sposare Lydia. Le due famiglie uniscono le forze per scacciarlo una volta per tutte e iniziano finalmente una convivenza pacifica.
Un film che ha fatto storia del cinema
Il film, che fin da subito è stato un successo al botteghino, e da cui sono stati tratti anche una serie animata e un musical, è diventato ormai un classico. Già sappiamo come Burton sia un maestro nel mescolare i generi horror e commedia, nel giocare con il romanticismo e la disillusione del quotidiano creando un effetto grottesco decisamente sopra le righe. Oltre alle interpretazioni del cast stellare, sono tanti i motivi per cui la pellicola è diventata iconica.
In primis ci sono trucco e costumi, ormai immancabili ricorrenze alle feste di Halloween e Carnevale. Perfettamente anni ’80, spaziano dallo stile goth di Lydia a quello più sobrio degli sposini. Dai look un po’ kitsch della famiglia, a quelli coloratissimi di Beetlejuice e degli altri spiriti.
Anche i dialoghi comici sono memorabili. Ancora spiazzano per la loro schiettezza e ribaltano continuamente la prospettiva su buoni e cattivi: saranno i morti o saranno i vivi? Quel che è certo è che non è mai tutto come sembra.
Banana Boat
La menzione d’onore però spetta alla colonna sonora. Certo, ci sono i temi musicali inquietanti tipici degli horror, ma il film è famoso per altro. In particolare per gli improvvisi sprazzi di allegria caraibica che commentano i momenti più surreali (o meglio paranormali) grazie ai brani indimenticabili di Harry Belafonte. La scena più bizzarra è proprio quella in cui gli sposi tentano di spaventare la sgradita famiglia facendola muovere al tempo della canzone Banana Boat (Day-O).
Beetlejuice Beetlejuice
Cosa sappiamo dell’attesissimo sequel? Dai primi trailer sembra che la storia seguirà ancora le vicende della famiglia Deetz, che dopo un lutto inaspettato, tornerà alla casa di campagna a Winter River. Lydia (Winona Ryder) è ormai adulta e ha una figlia adolescente di nome Astrid, interpretata da Jenna Ortega (che già ha collaborato con il registra nella serie Netflix Mercoledì). La loro vita cambierà quando Astrid aprirà accidentalmente il portale per il regno dei morti e Lydia sarà costretta ad aver di nuovo a che fare con il demone dispettoso Beetlejuice. Sarà cambiato questa volta?
Conferme e novità
In Beetlejuice Beetlejuice ritroveremo sicuramente l’estetica e lo stile tipico di Tim Burton, ma gli effetti, le creature mostruose e la colonna sonora, saranno aggiornati e catapultati ai giorni nostri. Il tema di Banana Boat (Day-O) invece è già stato riconfermato.
Novità anche per il cast. Accanto ai protagonisti del film del 1988 vedremo delle new entry. Dagli attori di fama mondiale come Justin Theroux e Willem Dafoe, a Jenna Ortega, la Mercoledì dell’omonima serie Netflix, qui nei panni di Astrid, la figlia adolescente di Lydia.
Ci sarà anche il giovane Arthur Conti al suo debutto in un lungometraggio. Infine Monica Bellucci, che è anche compagna del regista, e che nel film interpreterà la bellissima moglie di Beetlejuice.